Buona la prima: l’Associazione “Altra Eco” continua il suo ciclo di conferenze proponendo una seconda tematica “Perché finanza etica?”

La Finanza Etica è la tematica del secondo dei tre incontri organizzati da Altra Eco sull'Economia Solidale
9 marzo 2014 - Fabrizio Di Giulio (Redazione Altra Eco)

Continua il ciclo di conferenze ideato dall’Associazione Altra Eco per far luce su alcune tematiche cardine dell’Economia Solidale. Per venerdì 21 marzo, alle ore 21.15 presso il Salone del Popolo di Recanati, in programma un incontro sui vantaggi morali ed economici di una finanza vicina alle persone e ai loro reali bisogni. A parlarcene Paolo Ranzuglia, responsabile della filiale di Ancona di Banca Etica, che ci farà conoscere meglio la finanza etica e ci aiuterà a capire cosa ciascuno di noi potrebbe fare da una parte per sottrarre risorse alla speculazione finanziaria e dall’altra per indirizzarle verso l’economia solidale e la sostenibilità ambientale.

Incontro con Paolo Ranzuglia sulla Finanza Etica


Nel dopoguerra la dimensione della finanza negli USA era pari a circa il 15% del PIL. Alla fine de-gli anni ’80 si era arrivati al 35%. Nel 2006, alla vigilia dello scoppio della bolla dei mutui subprime, la finanza aveva superato il 350% del PIL statunitense.
Oggi una singola banca privata detiene derivati, gli strumenti principe della speculazione finanziaria, per un controvalore di circa 78.000 miliardi di dollari, una cifra superiore al PIL dell’intero pianeta. Tramite tali strumenti è possibile persino scommettere sui prezzi del cibo, andando di fatto a guadagnare sulla fame dei più poveri.
Sono solo alcuni esempi per illustrare come la finanza abbia totalmente perso di vista il proprio ruolo di strumento al servizio dell’economia e della società per trasformarsi in un fine in sé stesso, per fare soldi dai soldi nel più breve tempo possibile. Un sistema responsabile dell’attuale crisi, il cui costo è però scaricato sui cittadini e sulle fasce più deboli della popolazione, in termini di maggiore disoccupazione, perdita di diritti dati per acquisiti, piani di austerità che vanno a colpire la spesa so-ciale e i servizi essenziali.
L’economia e la finanza eticamente orientate si pongono domande e cercano risposte sulle conse-guenze delle azioni economiche. Quali conseguenze comporta una attività produttiva o finanziaria per la vita delle persone, per il bene comune, per l’ambiente naturale ?
E’ necessario un radicale cambiamento di rotta, agendo secondo due direzioni. Da un lato introdurre regole e vincoli per chiudere una volta per tutte questo gigantesco casinò, dall’altro lato occorre im-pegnarsi dal basso.
La finanza etica offre una soluzione concreta per migliaia di persone. Una soluzione fondata sulla massima trasparenza e partecipazione e sulla valutazione di tutti gli impatti non economici delle a-zioni economiche. Un contributo perché la finanza può e deve essere parte della soluzione e non, come avviene oggi, uno se non il principale problema.
(Fonte: Andrea Baranes, Presidente della Fondazione Culturale Banca Etica)

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