Grande affluenza di pubblico per l’incontro “Passeggiare per le vie storiche europee” con l’ambientalista Leonardo Marotta

Breve resoconto del primo incontro del ciclo "Vivere il territorio"
18 settembre 2015 - Federica Menghini

Grande riscontro di pubblico, giovedì 17 settembre, per il primo incontro del ciclo “Vivere il Territorio” organizzato dall’Associazione Altraeco in Via Campo dei Fiori a Recanati. Protagonista della serata Leonardo Marotta – esperto di temi ambientali e docente presso il Laboratorio Ecosistemi della città e del paesaggio dell’Università di Venezia – il quale ha fornito ai presenti tutti i dettagli di un progetto, ormai quasi ventennale, promosso dall’Università di Venezia, capeggiato dal prof. Virginio Bettini e rivolto a studenti universitari di architettura, design e scienze ambientali. Il progetto “Ecologia del camminare, della città e del paesaggio”, nato nel 2000, consiste nell’educare ai valori e ai vantaggi del turismo a piedi proprio grazie al camminare lento per le vie storiche europee: dopo 3 percorsi tutti europei, Santiago de Compostela e i cammini spagnoli, La via Francigena, la via Francigena del Sud, nel 2015 i camminatori della IUAV di Venezia sono sforati in Oriente per affrontare la Via Egnatia. Lungo il percorso, con tappe di 20/30 km, dopo un primo momento di contemplazione del bello si procede all’analisi scientifica dei luoghi, alla valutazione dei problemi ambientali rilevati e alla discussione sui possibili piani e progetti per risolverli, che alla fine vengono presentati alle amministrazioni locali coinvolte. Un vero e proprio laboratorio a cielo aperto in cui c’è spazio anche per letture edificanti e dibattiti animati nella convinzione che oltre l’ambiente e gli edifici storici vadano recuperate anche le relazioni interpersonali, sempre più superficiali in una convivenza, quella odierna, frettolosa e schermata dalla tecnologia. Si costruiscono altresì rapporti umani con gli abitanti dei luoghi attraversati che spesso, superata l’iniziale diffidenza, sono in grado di un’accoglienza spontanea e calorosa. Tutto questo in sinergia con l’autorità politica autoctona che spesso si mostra sempre più attenta al fenomeno della mobilità lenta. Si è visto statisticamente infatti che il turismo a piedi non solo è positivo per la valorizzazione dei contenuti storici e culturali che detengono i territori ma anche per i considerevoli riscontri economici che è in grado di produrre. L’unico rischio che si può correre è che questo progetto venga trasformato in un progetto di puro marketing e perda i valori fondanti e fondamentali. Rischio che non corrono di certo i camminatori della IUAV di Venezia, che zaino in spalla, sempre con il proprio stile, continueranno nel 2016 la via Egnatia, decisi, dopo aver esplorato l’Albania, a raggiungere prima Istanbul e poi Gerusalemme. Intanto la loro precedente esperienza ha dato i suoi frutti: due pubblicazioni, “La via Francigena in Italia” e la “Via Francigena in Europa”, e una serie di manifestazioni a Venezia che hanno coinvolto tutta la cittadinanza. Un esperimento all’avanguardia che apre nuove prospettive per ripensare il nostro rapporto con il territorio e per viverlo in lentezza e in pienezza.

Prossimo appuntamento di “Vivere il territorio” è con l’esperienza di riqualificazione e gestione del fiume Musone di Massimiliano Savoretti, martedì 29 settembre, ore 21.15 presso sede Associazione Altraeco in via Campo dei Fiori a Recanati (Villa Colloredo).

Un momento dell'incontro presso la sede di Altraeco a Villa Colloredo

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