Proiezione filmato GasLand

GIOVEDI 17 dicembre, alle ore 21,30 presso il Circolo ARCI La Serra (Giardini Pubblici) di Recanati, si terrà la proiezione del documentario GASLAND, sulle estrazioni di idrocarburi negli Stati Uniti [...]
16 dicembre 2015 - Comitato Trivelle/zero Recanati
Fonte: Comitato Trivelle/zero Recanati

Locandina GasLand

GIOVEDI 17 dicembre, alle ore 21,30 , presso il Circolo ARCI La Serra (Giardini Pubblici) di Recanati, si terrà la proiezione del documentario GASLAND, sulle estrazioni di idrocarburi negli Stati Uniti, per allargare lo sguardo sul fenomeno che stiamo combattendo. Riccardo Cantabè, membro del nostro Comitato si è fatto promotore dell'evento, del quale, oltre alla locandina, vi allego qui di seguito la presentazione. Buona lotta a tutti!

GasLand

GasLand è un film documentario (docudrama) del 2010 diretto da Josh Fox. È mirato a mostrare l'impatto negativo del processo di fratturazione idraulica o "Fracking" (metodo di estrazione di shale gas, una particolare varietà di gas naturale) su alcune comunità rurali e realtà cittadine negli U.S.A.. Il regista statunitense intraprende un personale viaggio attraverso gli states per documentare, attraverso testimonianze dirette, i disagi provocati alla popolazione, mostrando danni cronici alla salute di persone e animali e all'ambiente, in particolare attraverso l'immissione nel terreno e nell'aria di sostanze chimiche spesso sconosciute agli stessi addetti ai lavori che finiscono per contaminare le falde acquifere e i corsi d'acqua.

Evidenziamo meglio In che cosa consiste il Fracking o Fratturazione idraulica:

Con il termine inglese fracking si intende una particolare tecnica estrattiva di petrolio e gas naturale utilizzata per la prima volta in America nel 1947 dalla compagnia Halliburton e perfezionata in Texas nei decenni successivi.

Questo metodo sfrutta la pressione dei liquidi per provocare delle fratture negli strati rocciosi più profondi del terreno (per questo motivo è conosciuto anche con il nome di ‘fratturazione idraulica’ o ‘hydrofracking’) ed è impiegato per agevolare la fuoriuscita del petrolio o dei gas presenti nelle formazioni rocciose per consentirne un recupero più rapido e completo.

Le fratture create nel terreno possono essere sia naturali che artificiali: in quest’ultimo caso è l’uomo a creare delle ‘fessure’ in determinati strati di roccia presenti nei giacimenti petroliferi. Fessure che poi vengono allargate, immettendo grandi quantitativi di acqua sotto pressione, e mantenute aperte con sabbia, ghiaia e granuli di ceramica.

Le diverse fasi che caratterizzano la tecnica del fracking:

Trivellazione: il pozzo viene perforato orizzontalmente ad una profondità di circa 3.000 metri. Il canale così creato viene rivestito con un tubo di cemento all’interno del quale vengono fatte saltare delle piccole cariche esplosive per creare dei fori che lasceranno poi passare i liquidi e le sostanze chimiche nel terreno.

Pompaggio: completato il pozzo, vengono pompati nel terreno fino a 16.000 litri di liquidi sotto pressione al minuto, addizionati da agenti chimici e sabbia. L’immissione dei liquidi crea delle ‘spaccature’ nelle rocce liberando così i gas che risalgono rapidamente il tubo.

Raccolta: una volta fuoriuscito, il gas viene immagazzinato nei gasdotti e avviato alla raffinazione.

Senza neanche entrare nei dettagli, è facile rendersi conto di quanto possa essere invasiva, pericolosa e devastante questa tecnica ‘non convenzionale’ utilizzata soprattutto per estrarre il metano, gas non facilmente estraibile con le tecniche tradizionali a trivellazione verticale.

Ma quali sono i rischi per l’uomo e per l’ambiente connessi a questa tecnica?

Innanzi tutto la contaminazione delle falde acquifere, dell’aria e del terreno causata dal mix di agenti chimici e liquidi inquinanti utilizzati per spaccare, impermeabilizzare e tenere aperte le rocce.

In un dettagliato rapporto redatto e diffuso nel 2011 dalla Camera Usa, l’elenco delle sostanze presenti nei fluidi usati per la fessurizzazione meccanica sarebbe estremamente lungo e preoccupante (ben 17 pagine!).

 

Tra i principali: naftalene, benzene, toluene, xylene, etilbenzene, piombo, diesel, formadeldeide, acido solforico, tiourea, cloruro di benzile, acido nitrilotriacetico, acrilamide, ossido di propilene, ossido di etilene, acetaldeide, di-2-etilesile, ftalati.

Tutti agenti cancerogeni e altamente tossici. Ma non mancano le sostanze radioattive come i vari isotopi di:

antimonio, cromo, cobalto, iodio, zirconio, potassio, lanthanio, rubidio, scandio, iridio, krypton, zinco, xenon, manganese (Fonte: United States of Rappresentatives Committee on Energy and Commerce Minority Staff).

Gli interessi economici in ballo sono tanti, e benché la questione abbia aperto un dibattito globale sull’opportunità di vietare l’uso della tecnica, le compagnie energetiche sono sempre più disposte a dare battaglia per accaparrarsi il diritto di continuare a perforare e accedere agli enormi giacimenti bloccati nelle viscere della terra.

In Europa il fracking è vietato dalla legge, ma molti paesi come Polonia, Gran Bretagna, Argentina, Cina, Brasile hanno avviato degli studi per testare e utilizzare la tecnica nonostante il forte rischio ambientale.

Bene, sembri bastare per darvi un idea informativa di ciò che accade o meglio di ciò che sta accadendo tutt'oggi sul nostro pianeta.

Dio Denaro è riuscito nel suo intento facendoci dimenticare chi siamo realmente, fossilizzandoci così in un materialismo cronico e selvaggio.

L'ora sta per scoccare, il nostro amato pianeta terra è alle prese con un cancro, più che maligno, direi incurabile, l'avidità, Il Potere-Multinazionale, Il non Sapere e La non Giustizia ne sono le cause principali. E Poi?? cosa succederà se non ci prenderemo cura di Madre Terra ?

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