RES Pesaro-Urbino

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    ResPU incontro 19-10-2009

    7 novembre 2009 - Marco Zacchetti

    Percorsi locali di economia solidale.

    Fano. Davide presenta il progetto dell'emporio, quali i criteri e le modalità con cui si sta cercando di concretizzare il percorso, la carta dei criteri per la scelta dei prodotti-produttori (biologico e locali in primo luogo, locali verso il biologico o con almeno una progettualità in tal senso) e le modalità di coinvolgimento dei soggetti partecipanti: 1. Lo spazio all'interno dell'emporio viene “acquistato” cioè vengono pagate le spese e i costi vivi della struttura e il produttore gestisce il suo spazio e partecipa alle decisioni e alla gestione del progetto emporio; 2. il produttore diventa semplice fornitore e l'emporio gestisce il prodotto per la vendita.

    I prodotti non saranno suddivisi per categorie ma per produttore , si avrà visibilità del produttore e dell'azienda che realizza o produce.

     

    Cagli. Aurelio racconta le attività che stanno realizzando a Cagli ed in particolare i percorsi di incontro e confronto con i produttori. A proposito Aurelio riporta la decisione di non coinvolgere direttamente la rete (provinciale o regionale) ma di riportare successivamente il resoconto del lavoro nelle sedi della res.

     

    Urbino. La bottega del commercio equo si sta per spostare in una nuova sede. Il locale è a pochi metri da Porta Santa Lucia (dove inizia la zona a traffico limitato) e dispone di spazio all'aperto suffciente per organizzare una distrbuzione settimanale dei prodotti freschi dell'economia solidale. Esiste inoltre un locale adiacente affittabile per possibili attività affini.

    Corso per animatori e facilitatori di reti

    Marco presenta il progetto da presentare al csv entro il 15 novembre per l'avvio di un corso di formazione per animatori di reti che dovrebbe svolgersi in quattro incontri (sabato pomeriggio?) per un totale di 14 ore.

    Si discute sull'opportunità di dedicare i 4 moduli a uno o più argomenti. La maggioranza dei partecipanti sembra essere orientata verso un corso basato sulla gestione e facilitazione dei gruppi, che ritiene essere uno degli aspetti formativi più importanti insieme a “tecniche di comunicazione interpersonali” allo studio e analisi delle “dinamiche dei gruppi”. Marco formulerà il percorso formativo tenendo conto delle preferenze espresse e lo renderà disponibile via email.

     

    Piccola Distribuzione Organizzata

    Alessandro Panaroni ha avuto un incontro con l'assessore provinciale (ambiente?) per la valorizzazione dal punto di vista comunicativo dei vari percorsi territoriali volti a favorire centri di distribuzione e animazione “territoriale”. Si cerca chi possa coordinare il progetto raccordando le varie possibilità e realtà già presenti sul territorio e progettare la campagna di comunicazione e promozione.

    Alessandro Panaroni non avendo molto tempo darà un contributo e supporto volontario, Luca Barbadoro anche, Alberta Iera è interessata ma con poco tempo a disposizione anche Nicola potrebbe seguire il progetto. Alessandro Panaroni riporta la disponibilità e interesse a lavorare su tal e progetto (finanziato e retribuito) di Jacopo Chierchi (assente).

     

    Associazione Retegas

    Alessandro Panaroni spiega le motivazioni e lo spirito con cui sostiene l'esigenza di avere una associazione unica che abbia come nodi i gas (associazioni formali o non) che ne fanno parte.

    Vengono da alcuni evidenziati i vincoli formali che derivano da questa forma di associazione di “associazioni” (o nodi), primo tra tutti quello di dover avere bilanci e gestione soci per i singoli nodi (come già è) e di dover redigere il bilancio della associazione retegas come bilancio dei vari singoli bilanci.

    Ci siamo chiesti che vantaggi dà una forma piuttosto che l'altro e ci è sembrato che:

    1 l'associazione unica provinciale può comportare troppa responsabilità in capo alla figura del presidente dal momento che nelle associazioni il presidente è responsabile di ogni azione (e se uno dei gas piccoli non costituiti in ass. ma appartenenti a questa provinciale contrae debiti?)

    2 la costituzione di associazioni, una per gruppo, ci sono sembrate un impegno oneroso per i gruppi piccoli o comunque un proliferare di adempimenti burocratici in più moltiplicati per il numero di gruppi/associazioncine...

    3 potrebbe costituirsi in piccola associazione con c.f. e obbligo di assemblea, bilancio ecc...solo chi (tra i gas provinciali) lo ritiene necessario, qualcuno potrà scegliere di rimanerlo "di fatto". Poi si potrebbe creare un'associazione provinciale che però nello statuto delinea solo scopi di organizzazione, rappresentanza, aiuto e sosegno e in qualche modo non ha obblighi per le altre nè responsabilità "monetarie". Si può fare?

    Ci siamo detti che dobbiamo fare un esame attento di quale sia il valore aggiunto dell'associazione grande: unica interfaccia con l'esterno a livello provinciale; punto unico di informazione e aiuto per i raccordo tra gas (ci siamo anche chiesti se ciò sia sovrapponibile col ruolo della res, ma in realtà abbiamo concluso di no dal momento che della res fanno parte altri soggetti oltre ai gas)...pensiamoci!

     

     


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