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    Appello alla responsabilità

    Carissime donne e carissimi uomini che ogni giorno e in mille modi diversi ci adoperiamo per realizzare un'economia capace di essere strumento per realizzare le nostre esistenze, dopo la giornata di ieri sento di voler fare un appello forte e deciso.
    Ieri, 15 ottobre 2011, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato il loro disappunto verso le politiche forti dei grandi gruppi di interesse finanziario ed economico che non hanno nome e volto.La grande umanità chiede EQUITA' e GIUSTIZIA come presupposto di PACE e di SVILUPPO SOSTENIBILE.
    17 ottobre 2011 - Katya Mastantuono (Pres.ssa Rees Marche)

    Carissime donne e carissimi uomini che ogni giorno e in mille modi diversi ci adoperiamo per realizzare un'economia capace di essere strumento per realizzare le nostre esistenze, dopo la giornata di ieri sento di voler fare un appello forte e deciso.

    Ieri, 15 ottobre 2011, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato il loro disappunto verso le politiche forti dei grandi gruppi di interesse finanziario ed economico che non hanno nome e volto.La grande umanità chiede EQUITA' e GIUSTIZIA come presupposto di PACE e di SVILUPPO SOSTENIBILE. Al contrario le economie dei flussi si muovono senza nome e senza volto al servizio di interessi che non rispondono a nessuno e senza responsabilità alcuna in ambito sociale, ambientale perpetuando un CRIMINE contro l'UMANITA' che resta ancora impunito. Le economie dei flussi hanno annientato, derubato, aggredito, sfigurato, manipolato e rese impotenti le economie dei luoghi con modi violenti e implacabili. I luoghi restano "svuotati" e disabitati poiché gli interessi dei capitali si spostano lasciando aridità e povertà nella coesione sociale che ne permetteva l'unicità e l'autonomia attraverso la salvaguardia della propria identità.

    Ecco un appello rivolto ai territori e alle comunità locali. I territori devono riorganizzarsi per ricreare sostegno sociale, una nuova e antica mutualità per ricostruire le comunità che salvaguardino gli interessi collettivi e i beni comuni per saldare nuovamente legami di solidarietà tra generazioni. Giovani e lavoratori, anziani e nuovi cittadini, imprenditori e soggetti di nuove economie devono modellare urgentemente delle risposte al diritto al lavoro, al diritto alla casa, all'accesso al credito, al diritto di costruire un futuro, di avere un'istruzione, di esercitare la democrazie, di avere e fare cultura. Il 99% degli individui chiedono a gran voce di modificare le regole del gioco dei mercati che sono truccati a vantaggio di pochi e di vedere in faccia il proprio presente e di decidere per esso.

    Questo è un appello ad essere vigili.Le nostre comunità devono ritornare ad una coesione e unità che le renda forti di fronte a chi vuole privare del diritto all'istruzione, alla cultura, alla libera circolazione dell'informazione e di strumenti democratici per intervenire. Le comunità devono tornare a mettere a disposizione le competenze di chi è capace di istruire gli altri, di comprendere i meccanismi che truccano le regole del corretto il vivere civile. Le comunità devono tornare a ridisegnare le proprie progettualità e riorganizzarsi in modo attivo. Le comunità devono tornare a parlare al plurale e declinare in modo collettivo le rivendicazioni dei territori. Le comunità devono vigilare costantemente e procedere ad una continua azione di denuncia ma anche di confronto attivo e costruttivo. Occorre tornare ad impegnarsi OLTRE la piazza, ogni giorno. Occorre ritornare a presidiare i luoghi di partecipazione democratica, occorre proporre nuove regole condivise, occorre essere lucidi testimoni di nuovi stili di vita.Occorre reagire pacificamente ma in modo fermo, inequivocabile alle lusinghe del premio personale, occorre riappropriarsi dei percorsi decisionali e rinunciare al sistema della delega.

    L'appello è quindi ad una RESPONSABILITA' costante, continua.Un appello per tornare all'impegno civile e sociale, un appello a tornare ad impegnarsi in ogni ambito di partecipazione possibile: dalle scuole dei nostri figli ai comitati di quartiere, dalle consulte comunali ai comitati delle mense scolastiche, dalle associazioni di volontariato agli enti di gestione pubblica.  

    L'appello è alla nonviolenza. In periodi densi di confusione i rischi si alzano e l'equivoco è in agguato.Prediligiamo la trasparenza nelle relazioni pubbliche come risposta all'inciucio, operiamo nella semplicità rispetto a percorsi complessi e incomprensibili, agiamo in modo partecipato e condiviso, allargato, dal basso, rigettiamo percorsi che cadono dall'alto.Agiamo sempre nel rispetto dell'altro, sempre e comunque, nel dialogo e nella continua ricerca del consenso collettivo e nella profonda e autentica convinzione che è nelle azioni dell'altro che completeremo il nostro agire e vedremo i risultati. 

    A febbraio di questo anno, dalle donne di tutta Italia, si è alzato il grido SE NON ORA QUANDO? e credo sia arrivato il momento di impegnarci tutti verso una risposta corale e responsabile: ADESSO, OGNI GIORNO e IN OGNI AMBITO.  

    Per REES Marche - Katya Mastantuono


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