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ASSEMBLEA GAS DES L'AQUILA 25-26 GIUGNO 2011 Piano di lavoro condiviso dai gruppi tematici “Trovare con delicatezza una direzione comune”

a L'Aquila, per la prima volta il convegno dei GAS ha sintetizzato, a seguito di una lunga e coinvolgente assemblea, un documento con le indicazioni emerse nei gruppi di lavoro del sabato pomeriggio. Il documento che vi allego, contiene indicazioni di lavoro e linee guida o tracce cui far riferimento per i temi specifici affrontati.
7 luglio 2011 - Alessandro Cascini

 

I partecipanti all'assemblea GAS DES 2011 convengono una agenda operativa da realizzare nei prossimi 12
mesi e propongono di affidare al Tavolo RES l'accompagnamento del processo, verso la prossima assemblea
annuale.
L'agenda si compone delle seguenti aree tematiche, frutto dell'elaborazione dei gruppi di lavoro.
1) Il contributo del Sud alla crescita delle reti di economia solidale
Premesse
Nonostante il capitale delle relazioni nel Sud sia forte, c'è la difficoltà a strutturarsi in reti; il numero dei GAS
è ridotto e fatica a crescere.
È necessario coordinarsi per consolidare i legami.
I produttori del Sud sono poco conosciuti: è difficile superare il carico dei pregiudizi. La conoscenza (anche
attraverso il turismo sostenibile) ed i Sistemi di Garanzia Partecipata possono costituire una opportunità.
Indicazioni operative
• Incontro a settembre in Basilicata per conoscersi, sviluppare una strategia comune (anche produttiva,
relazionandosi con le reti del Nord) e pianificare una edizione del corso di formazione per animatori di
reti al Sud.
• Attivarsi per creare non solo relazioni Sud-Nord, ma anche reti e progetti Sud-Sud per costruire filiere
territoriali “chiuse” e rapporti di mutualità tra i diversi territori.
2) In rete con il Commercio Equo
Premesse
Limitata conoscenza del Commercio Equo da parte dei GAS e criticità nel rapporto tra GAS e Botteghe.
Le pratiche funzionanti hanno evidenziato i seguenti elementi:
• alleanza ex ante sul progetto, che favorisce il sostegno economico e progettuale;
• progetti internazionali, ma con ricaduta locale.
Indicazioni operative
Le Botteghe potrebbero fungere da luoghi di collaborazione operativa ed attivazione culturale sul territorio
anche per i GAS.
Favorire l'incontro continuativo tra GAS e Botteghe per l'elaborazione di progetti comuni.
Possibili sinergie concrete:
• progetti nella filiera della lana;
• ampliare la vendita dei prodotti sfusi;
• coinvolgere maggiormente i GAS (come “rete nazionale”) nelle campagne del Commercio Equo;
• partecipare a momenti di incontro promossi/organizzati dal movimento del Commercio Equo.
3) La finanza etica al servizio di GAS e DES
Premesse
Molta resistenza nei GAS e nei DES ad assumere pratiche di finanza etica, anche per la complessità del tema
ed un “immaginario negativo” nei confronti del tema del denaro.
Indicazioni operative
• I GAS devono acquisire maggiore coscienza rispetto al tema: è necessario fare un investimento culturale
(formazione e informazione sulle proposte della finanza etica) e lavorare sulla comunicazione (mailing
list, Internet).
• Gli operatori della finanza etica intendono articolare proposte specifiche per il contesto dei GAS.
• Nel medio periodo si vuole promuovere la costituzione di tavoli regionali dedicati alla finanza etica (in
Lombardia ed in Emilia esistono già) che abbiano come riferimento privilegiato i DES.
• Il gruppo intende inoltre esplorare la creazione di nuovi strumenti finanziari a disposizione dello
sviluppo dei progetti dei DES (es. “fondo di solidarietà”) e l'accesso a bandi e fondi dell'UE (in
particolare in connessione con il gruppo di lavoro “nuova agricoltura”).
4) L’identità dei GAS alla prova della legge
Premesse
Il gruppo esprime un giudizio positivo sull’intervento contenuto nella Finanziaria del 2008 che ha sottratto i
GAS all’incertezza normativa ed alla possibilità di sanzioni amministrative.
Il gruppo di lavoro ha invece espresso un giudizio negativo sull’attuale “frenesia legislativa” regionale
(sull’esempio della legge regionale umbra e relativi copia incolla effettuati a altre regioni come Lombardia,
Emilia Romagna, Marche) che non ha previsto la partecipazione attiva né la consultazione del mondo GAS.
Indicazioni operative
• Non si sente l'esigenza di una ulteriore definizione normativa dei GAS: tuttavia i GAS esprimono la
volontà di essere interlocutori, insieme agli altri soggetti dell'economia solidale, nel caso di attivazione
da parte del legislatore.
• l Gruppo di lavoro ritiene strategico per il movimento dell’economia solidale un confronto con le
istituzioni per garantire spazi di discussione e lavoro, anche per elaborare norme adeguate (sull'esempio
del positivo rapporto avviato in Liguria).
• A livello operativo si è deciso di elaborare un documento unitario come Rete Nazionale GAS da
indirizzare ai Presidenti delle varie Regioni per proporsi come soggetti di interlocuzione.
5) Criteri e strumenti per valutare i produttori di beni non food
Premesse
• La conoscenza da parte dei consumatori della filiera di prodotti non agro-alimentari è estremamente
limitata; questo deriva dalla complessità insita nei processi produttivi di tipo industriale, semi-
industriale e artigianale.
• In genere i produttori hanno una scarsa conoscenza delle aspettative del mondo dei GAS e del loro
portato culturale, che fonda la scelta dei prodotti sulla conoscenza diretta e approfondita dei produttori
per definire la qualità di un prodotto “solidale” (es. tracciabilità, trasparenza, valori ambientali e sociali,
diritti del lavoro, rapporto con il territorio locale, ecc.).
• Il percorso storico del consumo critico e l'analisi sviluppata dalle campagne di pressione sulle imprese
degli ultimi trent'anni non sono patrimonio storico e di riferimento per l'azione dei GAS, nati
originariamente proprio nel contesto dell'azione politica delle prime campagne di boicottaggio.
• La frammentarietà del mercato solidale e dell'organizzazione tra i GAS non facilita livelli di
comunicazione adeguata tra domanda e offerta.
Indicazioni operative
• Avviare un gruppo di lavoro permanente composto sia da produttori che da consumatori, che adotti
modalità di lavoro efficaci ma sostenibili. Gli obiettivi di medio periodo sono:
• favorire processi di reciproca conoscenza e apprendimento, al di là di pregiudizi ideologici;
• individuare le competenze mancanti ed i bisogni formativi;
• stabilire criteri condivisi di valutazione etica ed eco-compatibile delle filiere.
• Nel lungo periodo sarebbe interessante trovare risorse e strumenti per accompagnare processi di
transizione dei processi produttivi manifatturieri nella direzione di costruire esperienze di economia
solidale.
• Sarà altresì probabilmente necessario circoscrivere il campo d'azione: la definizione “non agro-
alimentare” è troppo ampia.
6) Criteri e strumenti per valutare proposte e iniziative di “nuova agricoltura”
Premesse
Si riprende la riflessione avviata nella scorsa Assemblea GAS DES di Osnago (giugno 2010) su quattro
argomenti:
• trasformazione sistemi di produzione: agricoltura come elemento di cambiamento territoriale;
• dal “consumo critico” al “consumo politico”: verso la sovranità alimentare, evidenziando la potenzialità
trasformativa delle pratiche;
• Sistemi di Garanzia Partecipata;
• Campagna popolare per una legge che riconosca l'agricoltura contadina.
Si richiama la profonda asimmetria nel quadro delle conoscenze tra GAS e agricoltori: è necessario lavorare
sulla formazione e l'apprendimento collettivo, costruire il “sapere per scegliere”.
Indicazioni operative
• Stimolare la costituzione di reti regionali, invitando GAS e DES ad incontrare i rappresentanti territoriali
delle reti contadine (AIAB, ARI, ASCI, Civiltà contadina, ecc.).
• Invito a mantenere una visione complessiva della rete e delle tematiche: i Sistemi di Garanzia
Partecipata e la Campagna per l'agricoltura contadina non rappresentano dei fini, ma strumenti per una
trasformazione territoriale e comunitaria sostenibile.
• Attenzione agli appuntamenti in sede europea, di particolare rilevanza per la tematica agricola: quando
non è possibile partecipare, attivarsi per raccogliere le informazioni.
• Aderire alla Rete Semi Rurali: è strategico sviluppare progetti territoriali sul tema delle sementi
all'interno dei DES.
• Incontrarsi tra 6 mesi per verificare lo stato di avanzamento.
L'Aquila, mattina di domenica 26 giugno

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Inseriamo in questo spazio che abbiamo denominato "Corto Circuito"  tutte le ipotesi e le discussioni avviate in questi anni sul progetto di realizzazione dei Distretti di Economia Solidale (DES) in Italia e nella nostra Regione in particolare, allo scopo di promuoverne al più presto la realizzazione anche nei nostri territori.

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