Verso una politica critica e solidale
"Fino a che punto i valori, le scelte e le pratiche, le forme che abbiamo assunto sono portatori di una di una dimensione politica più complessiva, di un orizzonte di trasformazione sociale? E attraverso quale processo e quale percorso possiamo assumere un ruolo e una responsabilità politica più ampia di miglioramento di noi stessi e del mondo in cui viviamo?"
Pubblicazione di un intervento al convegno nazionale dei gas
"Fino a che punto i valori, le scelte e le pratiche, le forme che abbiamo assunto sono portatori di una di una dimensione politica più complessiva, di un orizzonte di trasformazione sociale? E attraverso quale processo e quale percorso possiamo assumere un ruolo e una responsabilità politica più ampia di miglioramento di noi stessi e del mondo in cui viviamo?"
Convegno Nazionale Gas/Des
GAS E DES: TERRITORI IN MOVIMENTO
5-6 giugno 2010-06-05 Osnago (Lc)
Plenaria sulla rappresentanza
Verso una politica critica e solidale
Marco Deriu, Università di Parma, Associazione per la decrescita
Mi è stato chiesto di intervenire sul tema della rappresentanza e sul mondo della politica. Vi
ringrazio per questa richiesta di interlocuzione.
Mi sono chiesto che tipo di domanda è quella che mi ponete, quella che oggi ci poniamo,
quando ci interroghiamo su quale "rappresentanza" a partire dalle esperienze dei Gruppi di
Acquisto Solidale e dai Distretti di Economia Solidale.
Ovviamente ci potrebbe essere una prima questione abbastanza grezza e superficiale: come
facciamo ora che iniziamo ad essere in tanti, a coinvolgere tante famiglie e tanti produttori, ora
che abbiamo dimostrato di saperci organizzare e perfino di saper far circolare molti soldi, come
facciamo insomma, a farci vedere, a contare, a farci ascoltare dalle istituzioni e dalla "politica"?
Confido però che la domanda che ci stiamo ponendo oggi non sia questa o almeno non solo
questa, ma sia piuttosto una domanda più complessa e perfino più ambiziosa.
Ricordiamoci l'ammonimento del poeta e.e. Cummings: «Sempre la più bella risposta a
chi fa la domanda più difficile».
Allora potremmo chiederci per esempio: fino a che punto i valori, le scelte e le pratiche, le
forme che abbiamo assunto sono portatori di una di una dimensione politica più complessiva,
di un orizzonte di trasformazione sociale? E attraverso quale processo e quale percorso
possiamo assumere un ruolo e una responsabilità politica più ampia di miglioramento di noi
stessi e del mondo in cui viviamo?
Ora prendendo spunto dalla riflessione sui diversi livelli di apprendimento proposta da
Gregory Bateson, suggerisco di pensare al fatto che le forme dell'ingaggio con la politica
possono avvenire su differenti basi: dalle più semplici nelle quali, interagendo con l'esistente,
si da per scontato il contesto, i principi, le dinamiche e gli attori della politica, a quelle più
complesse che non mirano semplicemente a sfruttare a proprio vantaggio l'esistente ma che
interrogano quelle che potremmo chiamare "le cornici" della politica, ovvero i contesti e le
forme culturali attuali in cui si configurano i sistemi politici.
Allegati
-
m_deriu_verso_una_politica_critica_e_solidale (113 Kb - Formato pdf)
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