Report I° Incontro con i Gas della provincia di Ancona

L'incontro dal titolo "GAS IN RETE: i Gruppi di Acquisto Solidale si raccontano e si confrontano su un nuovo modo di fare spesa", aveva come obiettivi quelli di far incontrare i GAS della zona di Ancona per rafforzare la loro collaborazione e messa in rete, e di presentare l'esperienza dei GAS alla cittadinanza.
27 giugno 2011 - Redazione Oggi si Acquista Bio

GAS IN RETE: i Gruppi di Acquisto Solidale si raccontano e si confrontano su un nuovo modo di fare spesa.

Sintesi dell' Incontro presso la fiera FIERA "OGGI SI ACQUISTA BIO"

12 GIUGNO 2011 ore 17,00 P.zza Pertini, Ancona

Si è svolto il 12 giugno 2011 presso la Fiera Oggi si Acquista Bio di Ancona il primo incontro informativo rivolto ai GAS di Ancona e dintorni e ai cittadini.

L'incontro dal titolo "GAS IN RETE: i Gruppi di Acquisto Solidale si raccontano e si confrontano su un nuovo modo di fare spesa", aveva come obiettivi quelli di far incontrare i GAS della zona di Ancona per rafforzare la loro collaborazione e messa in rete, e di presentare l'esperienza dei GAS alla cittadinanza.

Hanno partecipato all'incontro alcuni referenti dei GAS : Gas.Tigo (Ancona), DAGOgas (Ancona), CarburanGAS (Camerano), Gas Osimo, Gas Agugliano, L'albero del riccio (Castelfidardo). Sono intervenuti all'incontro anche Franca Bruglia (referente di Rees Marche per la provincia di Ancona) e alcuni espositori presenti alla fiera : Asos Bio, Forno Lab di Bellesi, TEA Natura, Calzaturificio Defas, Azienda Monaco e Azienda Piaggesi. Infine, erano presenti cittadini interessati all'esperienza dei GAS.

Dopo una breve introduzione della coordinatrice Silvia Mariotti, sugli obiettivi e le attività del progetto di REES Marche "Oggi si Acquista Bio", l'operatrice di progetto Chiara Mengarelli ha aperto l'incontro introducendo il significato di Gruppo di Acquisto Solidale, come gruppo formato da un insieme di persone che decidono di incontrarsi per acquistare prodotti alimentari o di uso comune, direttamente dal produttore. Un gruppo d'acquisto diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il concetto di solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti, permettendo di praticare quello che viene definito il "consumo critico": qualità, km 0, trasparenza, biologico, ecologico, equosolidale, ecc... Le decisioni vengono prese insieme, in condivisione, ed ogni GAS definisce in modo autonomo le priorità e le discriminanti di scelta.

Dopo una brevissima presentazione dei singoli GAS, la parola è passata a Lucio Cimarelli, operatore di progetto e facilitatore dell'incontro, che ha introdotto il primo tema proposto: come viene vissuto il rapporto con i produttori, se in un ottica di collaborazione e condivisione o solamente come contraente?

Dagli interventi è emersa l'importanza di instaurare un rapporto di fiducia con il produttore, che implica anche una gestione trasparente del prezzo di vendita, che in alcuni casi è difficile da ottenere ed è un'importante criterio nella scelta del fornitore. Molti dei GAS presenti, al fine di approfondire la conoscenza con il produttore e con la sua azienda, organizzano visite presso il luogo di produzione, anche se con difficoltà data la distanza o la poca disponibilità del produttore. Altri GAS invitano i produttori durante gli incontri mensili, pur con difficoltà nel conciliare i tempi. Sicuramente una maggiore collaborazione e una più attiva rete tra i Gas potrebbe facilitare la sinergia e il rapporto con i produttori, facendo in modo che si dedichi più tempo agli incontri di conoscenza e formativi, e non solo ad organizzare la spesa. Il Biologico viene favorito nella scelta del paniere, anche se dove è necessario ci si rivolge a produttori non bio che riescono comunque a garantire sostenibilità e trasparenza.

Intervengono poi alcuni degli espositori presenti. Alcuni di essi testimoniano il piacere di lavorare con i GAS. "È un dare - avere constante. La relazione diretta, senza l'intermediario che non conosce le problematiche né del produttore e né del consumatore, è straordinaria. I GAS possono rivelarsi come possibilità per cambiare le cose. Comprendere le loro esigenze è maturante per un produttore, è un arricchimento". Altri produttori invece testimoniano la difficoltà di inserirsi nel circuito dei GAS se si è nuovi, per via del rapporto di fiducia con i produttori storici. Dunque invitano i gasisti ad entrare in azienda per ricercare non solo il prezzo minore ma testare la qualità. Per raggiungere il prezzo condiviso, si deve ragionare sulle varie esigenze. Ad ogni modo il GAS è una realtà che aiuta il piccolo produttore che investe nel biologico a sopravvivere contro la concorrenza.

Lucio Cimarelli introduce un secondo argomento che riguarda la dimensione dei GAS: è meglio un GAS grande per una maggiore massa critica o piccolo per una relazione migliore e partecipata?

Dagli interventi emerge come la grandezza comporta anche una certa complessità organizzativa ed è indispensabile quindi la partecipazione attiva di ogni membro. I GAS non devono essere visti soltanto come un negozio alternativo, perché l'attività del GAS non si limita al mero acquisto. Di solito, le famiglie che si inseriscono e di fatto non partecipano alle attività del GAS al di fuori della spesa, nel breve periodo abbandonano l'esperienza perché non comprendono fino in fondo il valore aggiunto del GAS e non ne condividono appieno valori e lavoro. E' compito degli stessi gasisti far avvicinare nuove persone e diffondere l'idea di consumo critico, ampliando il numero di membri dei GAS o creandone di nuovi per gemmazione. E' pur vero che la tendenza dei GAS è quella di rimanere piccoli, ma come suggerisce Franca Bruglia in Italia ci sono esperienze positive di GAS molti grandi e la grandezza va commisurata con le esigenze del territori.

Viene poi introdotto il tema del rapporto tra i GAS e la rete. I gasisti affermano che la rete dei GAS è utile per creare sinergie, scambiarsi contatti di fornitori, informazioni, ricette e incontri (su temi come l'acqua, l' energia, investimenti comuni) anche se l'organizzazione logistica è un po' un ostacolo. Alcuni gasisti sottolineano il fatto che la voglia di fare rete deve partire dal basso, dalle reali necessità delle parti coinvolte e non attraverso qualcosa che viene creato dal di fuori. In merito a ciò Franca Bruglia ricorda che Il contributo di Rees Marche parte dall'ascolto e dalla percezione delle necessità dal quale nasce poi la volontà di creare e mettere a disposizione strumenti di facilitazione dei territori. Non ci sono in questo caso ricette pronte né soluzioni da offrire, ma quello che si cerca di promuovere è uno scambio di idee per fare in modo poi che ogni territorio scelga il suo percorso.

Il successivo tema introdotto riguarda la pratica del consumo critico nei GAS. Dalla discussione è evidente come il consumo critico è un punto fondante dei GAS. Molti inizialmente si avvicinano per acquistare prodotti di qualità maggiore guardando solo al profitto familiare, ma col tempo chi non crede in queste tematiche o abbandona presto il gruppo, oppure acquisisce consapevolezza e conoscenza del consumo critico in una fase successiva. Come suggerisce il GAS di Osimo è importante mantenere forte la parte formativa ed informativa per essere degli attori in prima persona nella catena dell'acquisto.

Infine ci si è soffermati sul rapporto con gli enti locali. Questi vengono ritenuti dai GAS di fondamentale importanza, ma di fatto risultano essere deboli se non pessimi. A volte i GAS hanno l'impressione di non essere riconosciuti o valorizzati. La rete tra i GAS può in questo aumentare la pressione fatta sulle amministrazioni e favorire la ricerca di un approccio che faciliti il rapporto.

In conclusione viene sondata la possibilità di un secondo incontro, per approfondire il tema della messa in rete tra i GAS della zona di Ancona e la ricerca di strumenti condivisi per che possano dare concretezza alle collaborazioni.

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