Report II° incontro sui Gas nella provincia di AN

“A tutto GAS!”
Secondo incontro formativo sui GAS nella Provincia di Ancona.
Il 9 luglio 2011 a Jesi  si è svolto, all’interno della manifestazione Equa la Festa presso l’Ostello Villa Borgognoni, il secondo incontro rivolto ai GAS della Provincia di Ancona ed in particolare ai GAS della Zona Vallesina e del Fabrianese.
20 luglio 2011 - Redazione Oggi si Acquista Bio

"A tutto GAS!"
Secondo incontro formativo sui GAS nella Provincia di Ancona

Il 9 luglio 2011 a Jesi si è svolto, all'interno della manifestazione Equa la Festa presso l'Ostello Villa Borgognoni, il secondo incontro rivolto ai GAS della Provincia di Ancona ed in particolare ai GAS della Zona Vallesina e del Fabrianese.
Erano presenti all'incontro alcuni membri dei GAS di Chiaravalle e Jesi, oltre a persone interessate ad approfondire la propria conoscenza sui Gruppi di Acquisto Solidale.
Dopo una breve introduzione della coordinatrice Silvia Mariotti sulle finalità del progetto Oggi si Acquista Bio, la parola è passata a Franca Bruglia, referente territoriale di REES Marche per la Provincia di Ancona.

La domanda al centro dell'incontro riguardava "Come si arriva a scegliere di far parte di un GAS?". Le motivazioni sono molteplici, ma ci si chiede se si ha in realtà un percezione strutturata delle proprie scelte. Attraverso una panoramica di documenti, citazioni e dati economici Franca Bruglia mostra i limiti del sistema economico in cui viviamo, un sistema in cui le risorse sono limitate e sempre più scarse e dove la produzione ha dei costi ambientali che sono difficili da calcolare e prevedere. In realtà non si ha la percezione di quanto qualsiasi cosa incida sui costi di una società. Nella nostra condizione di interdipendenza la nostra impronta ecologica, le malattie, la perdita di biodiversità, le tensioni sociali costituiscono un costo che influenza tutto il pianeta. Inoltre, la capacità di carico della Terra, ovvero di produrre e accogliere rifiuti, è al termine, come lo sono anche le risorse non rinnovabili. Esistono beni e mali pubblici globali che non vengono conteggiati dal PIL come l'inquinamento, o l'instabilità politica che viene fatta pagare dai mercati. Ci sono anche indici e rilevatori alternativi, che sono stati sviluppati, come il BIL (Benessere interno lordo) ma quasi nessuno ne tiene conto.

Ci si arriva quindi a chiedere: come poter cambiare qualcosa? E' necessario ripensare al proprio impatto sul pianeta e passare ad una logica per cui sia l'uomo al centro delle nostre relazioni e non il profitto. E' necessario re-introdurre equità e giustizia negli scambi e nelle nostre scelte di acquisto. I gruppi di Acquisto Solidale costituiscono in questi termini un punto di partenza importante per ripensare e riformulare il nostro stile di vita, in maniera più rispettosa nei confronti dell'ambiente e dell'uomo.

Il primo GAS nasce nel '93 a Fidenza, in risposta al bisogno di essere soddisfatti dalle caratteristiche intrinseche di un prodotto (rispetto per la legalità, rispetto per l'ambiente, cibo sano, etc) e dalla volontà di ripensare e ri-strutturare i nostri rapporti economici e sociali. Attualmente alla rete gas italiana sono iscritti 806 gruppi, di cui alcuni gruppi sono composti anche da 500 famiglie. Pian piano dai GAS, formalizzati o meno, ma comunque riconosciuti dalle istituzioni, è nata la necessità di costituire dei veri e propri distretti di economia solidale, come è avvenuto e sta avvenendo in diverse provincie italiane Ci sono leggi e proposte di legge che ne facilitano la formazione e progetti, come questo, che ne sostengono la diffusione. .

Viene poi data la parola ai "gasisti" presenti. Interviene Lorenzo del GAS di Chiaravalle che racconta brevemente l'esperienza del suo GAS: il GAS Chiaravalle è nato 4 anni fa da una Associazione all'interno della quale è nato il bisogno di creare anche un GAS. Inizialmente era composto da 10 famiglie, ma dopo la prima festa aperta alla cittadinanza si sono ritrovati a gestirne 100. Molte persone si erano avvicinate inizialmente solo per acquistare in maniera più economica e questo in principio ha fatto deviare il GAS dalle caratteristiche "classiche" che rendono un GAS solidale: ovvero in origine non acquistavano prodotti biologici, ma solo prodotti a basso prezzo. Le famiglie "del convenzionale" però, che miravano quasi esclusivamente al risparmio, si sono allontanate con il tempo. Attualmente il paniere del GAS è ristretto perché sono poche le persone che si fanno carico di gestire gli ordini. Fortunatamente hanno avuto un forte aiuto da un circolo ARCI locale che funge da magazzino per lo stoccaggio. Lorenzo fa notare che il tentativo di creare una rete più stretta tra i Gas della Vallesina resta difficile in quanto ciascun GAS preferisce mantenere la sua autonomia nella gestione.

Interviene poi Eleonora del GAS di Jesi. Il GAS di cui fa parte è nato nel 2004 da un gruppo spontaneo che per diversi motivi non si è voluto costituire come Associazione. E' costituito da 20 famiglie che si incontrano una volta al mese. Le scelte di acquisto si basano sul principio di prodotti biologici e locali, ad eccezione di alcuni prodotti come il parmigiano e le arance. Quella delle famiglie del GAS infatti è una scelta di vita, che va al di là del semplice acquisto: biologico non è solo sinonimo di sano ma è anche voler bene all'ambiente e guardare a un futuro sostenibile, è un modo per incidere sul mondo. Per questo tutte le famiglie sono coinvolte nella gestione e partecipano alla organizzazione degli ordini, facilitato dal fatto che si è scelto un referente per ogni prodotto e che possono appoggiarsi all'ostello Villa Borgognoni per le riunioni e il magazzino. Gli incontri del GAS servono anche per discutere di altre tematiche, oltre agli acquisti. Si fa politica, azioni di sostegno per la cittadinanza e si organizzano gite per conoscere nuovi produttori.

Viene posta ai gasisti la domanda se i GAS non hanno mai avuto idea di unirsi per abbassare i costi di gestione? Lorenzo del GAS Chiaravalle fa notare come alcuni produttori siano già comuni ma che non su tutti i prodotti questo è possibile. In molti casi è il produttore che si organizza. Il fare rete è importante comunque ma servono persone che possano impiegare il proprio tempo.

Infine viene lasciata la possibilità ai partecipanti nel pubblico di fare delle domande. In particolare viene chiesto se è pensabile sviluppare una dimensione sovra-individuale di questi gruppi per dare opportunità maggiore a cittadini che sono interessati a questi acquisti? I GAS possono quindi assumere connotazioni più simili a quella della grande distribuzione? Viene dato l'esempio dell'emporio che si è costituito a Fano, nato dall'esigenza di dare un servizio migliore alle famiglie del GAS di Fano il quale era arrivato ad avere più di 500 famiglie. La centralità di queste nuove forme di acquisto è comunque sempre la partecipazione, perché solo con il contributo di tutti possono funzionare e superare gli ostacoli nella gestione.

Sintesi del Gruppo territoriale di AN

Articoli dai Territori

Notizie dai Territori

Sito realizzato con PhPeace 2.6.18

PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

validateXHTMLcclvalidateCSS

Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo