Report II° incontro dei produttori della provincia di PU

Fiera della Sostenibilità (Fano) – 18 settembre 2011
II° Incontro dei produttori.Nell'ambito della “Fiera della Sostenibilità” di Fano, l'equipe che sta portando avanti il progetto
“Oggi di acquista bio” nella Provincia di Pesaro, ha convocato un incontro tra produttori, in
continuità con quello di agosto al Furlo.
30 settembre 2011 - Redazione Oggi si Acquista Bio

Fiera della Sostenibilità (Fano) – 18 settembre 2011
Incontro dei produttori.
Nell'ambito della “Fiera della Sostenibilità” di Fano, l'equipe che sta portando avanti il progetto
“Oggi di acquista bio” nella Provincia di Pesaro, ha convocato un incontro tra produttori, in
continuità con quello di agosto al Furlo.
Erano presenti

 

AZIENDA

NOME REFERENTE

Rees Marche

Katya Mastantuono e Loris Asoli

EmporioAE e TarrAE

Andrea Ceccarelli

La terra e il cielo

Bruno Sebastianelli

Az. Agricola biologica Dante Chiergato “Dal filo d'erba al filo di lana”

Chieregato Dante

Maltese Anna Lucia

Altramoda

Elena Mancinelli

La luna nell'orto

Tronchin Renzo

Az. Agri-zootecnica Fausto Foglietta

Fausto Foglietta

Apicoltura Corbecco

Tommaso Lombardi

La fattoria dei cantori

Roberto Podgornik

TEA Natura

Piero Manzotti

Galleria AE

Marco Zacchetti

Bioenergyeteam

Angelo Busca

Cambiopasso

Alessandro Cascini

La Saponaria

Luigi Panaroni

Puntodok Soc. Coop.

Cristina Rubbio e Tommaso Sorichetti

InformaEtica (Cons. Solidarietà)

Lorenzo Franceschetti

Michele Altomeni, per conto dell'equipe degli organizzatori, ha introdotto l'incontro riassumendo i contenuti della discussione avviata la Furlo (si veda verbale precedente a questo link).
Roberto Podgornik (La Fattoria dei Cantori): abbiamo una piccola attività e vediamo che intorno a
noi poche grandi aziende stanno concentrando tutti i terreni. Scompaiono i contadini e la
manodopera. La burocrazia diventa quasi il lavoro principale per un agricoltore.
Abbiamo avuto una bella esperienza con i “woofer” (volontari internazionali che si prestano ad
aziende agricole). Ci sono anche altre persone disposte a venire a lavorare per imparare il lavoro,
ma è sempre un problema regolarizzarle rispetto alla burocrazia. Forse si potrebbe creare una
realtà come quella dei woofer ma su scala locale.
Il contadino è un gestore del territorio, ma la responsabilità del territorio deve essere collettiva, non
può essere solo sua, quindi tutti dobbiamo sostenere il contadino.
Valentina Chieregato (Az. Chieregato): girava una petizione che mirava proprio a riconoscere i
piccoli produttori riducendo la burocrazia.
Bruno Sebastianelli (La Terra e il Cielo): Non siamo riusciti a partecipare agli eventi di “Oggi si
acquista bio” perchè con questi eventi non si riesce a guadagnare abbastazna per pagare il
personale che vi partecipa.
La nostra esperienza ci dice che il mercato privilegia i prezzi bassi e non è facile vendere ad un
prezzo pi alto per pagare equamente i produttori. Quello che si è detto della burocrazia è vero. A
volte penso che il mondo dell'agricoltura dovrebbe avere il coraggio di rinunciare a tutti i contributi
pubblici e liberarci dalla burocrazia.
Pensiamo che il nostro futuro sia nel continuare a spingere sui GAS. Stiamo sempre più lavorando
per tornare a vendere su scala locale, almeno nazionale, riducendo le esportazioni.
Bisognerebbe lavorare anche sul fatto che tanto biologico che oggi circola come tale in realtà non
lo è, ma questo dovremmo farlo senza scoraggiare i consumatori.
Piero Manzotti (TEA): dovremmo organizzarci per riuscire a calendarizzare i vari eventi a cui vale
la pena di partecipare e per organizzarci in tal senso. In questi contesti potremmo anche
organizzarci per raccogliere le disponibilità di persone interessate a fare un'esperienza volontaria
in campagna. In alcuni contesti potrebbero essere i membri del gas locale a gestire i prodotti dove
il produttore non riesce a partecipare.
Si potrebbe lavorare con le amministrazioni perchè dedichino spazi a mercatini degli agricoltori.
Renzo Tronchin (La Luna nell'orto): nel modo di fare economia ci sono due modelli, uno legato al
capitalismo in cui c'è la produzione e il commercio, poi c'è un modello legato ad uno spirito più
volontaristico che si regge soprattutto perchè c'è il lavoro gratuito dei volontari (ad esempio il
commercio equo e solidale). Questo secondo modello è positivi e serve ad aprire esperienze
nuovo, ma dobbiamo capire se è davvero capace di reggersi autonomamente e di riconoscere il
costo del lavoro. Non possiamo pensare di risolvere i problemi con il volontariato, altrimenti
saremo sempre una nicchia. Anche i GAS, così come sono, rischiano di restare sempre una
nicchia.
Bisogna che cominciamo ad affrontare anche il problema del credito e in generale di soldi, senza
pensare che siano un tabu.
Jacopo Cherchi (Rees): Condivido il discorso di Renzo. E' positivo che ci siano nicchie di
avanguardia che precorrono i tempi, ma non possiamo fermarci lì. Dobbiamo cercare di uscire
dalla logica volontaristica dei GAS e trovare forme che li consolidino creando anche lavoro
remunerato
Andrea Ceccarelli (Emporio e TerrAE): l'esperienza dell'Emporio, pur con grande fatica, dice che ci
sono grandi potenzialità.
Bisogna capire se la REES può diventare una struttura di rappresentanza di produttori e
consumatori. Ad esempio anche per interloquire con le istituzioni, magari proprio sugli aspetti della
burocrazia. Ci siamo incontrati con Gino Girolomoni (Coop. Alce Nero – Montebello) che
proponeva di costruire qualcosa di più strutturato nel campo della distribuzione.
Katya Mastantuono (REES): la REES in questi anni ha lavorato anche al di sopra delle proprie
forze reali rispondendo ad impulsi. Soprattutto nei rapporti con le istituzioni e nella creazione della
rete dei GAS. In questa fase c'è invece una forte attenzione al mondo delle imprese e dei
produttori e vorremmo concentrarci maggiormente su questo aspetto.. Vorremmo cercare delle
forme che si sostengano anche economicamente.
C'è ancora una parte enorme di cittadinanza che non ci conosce e non sa nulla del nostro mondo.
Su questo REES può continuare a lavorare.
Per uscire dalla nicchia dovremmo trovare nuove alleanze con soggetti che non vengono dal
nostro mondo.
Cristina Rubbio (Puntodok): la nostra cooperativa si occupa della gestione di gruppi e può aiutare
un gruppo come questo a focalizzare degli obiettivi condivisi e farne nascere un progetto. Se
volete siamo a disposiazione.

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