Requiem per l'agricoltura
Forse in passato si era gridato "al lupo al lupo" ma ora sembra proprio sia arrivato davvero. Le imprese agricole italiane stanno attraversando la peggior crisi dal dopoguerra, ormai coltivano prodotti sopportando costi di produzione superiori al prezzo di vendita. Una situazione paradossale che, oltretutto, non ha portato ad un abbassamento dei prezzi al consumo mentre ha portato un abbassamento della qualità (Ludovico Polastri).
Per tentare disperatamente di salvarsi le imprese agricole hanno avanzato in questi giorni, nelle sedi istituzionali, le seguenti richieste:
- Per il settore lattiero-caseario: Intervento pubblico per la definizione ed indicizzazione del prezzo del latte da stalla, deroga della direttiva nitrati, aumento della percentuale di compensazione Iva.
- Per il settore cerealicolo: Anticipo totale del Pac, ripristino del set-aside, ricerca per Ogm.
- Per il settore suinicolo e carni bovine: Etichettatura delle carni.
- Per tutte le aziende: Strumenti per la ristrutturazione del debito, semplificazione burocratica, promozione delle produzioni italiane all'estero.
A leggere queste richieste c'è da sobbalzare, perché alcune propongono ricette comuni alle politiche degli anni '60 e '70. Chiedere la fissazione del prezzo del latte per decreto (o quasi) con tanto di indicizzazione preordinata, fa fare una passo indietro di almeno quattro decenni abbondanti, quando il prezzo alla stalla veniva "dispensato" dal ministro, poi dall'assessore regionale, che distribuiva le tangenti per zittire i vari Tanzi ed i colossi caseari. Ormai la prepotenza e l'arroganza della grande distribuzione è arrivata al punto di non mettere più neppure il luogo di provenienza dei prodotti, spesso importati a basso costo, cui applica poi offerte stracciate, attirando gli ignari consumatori e danneggiando così le economie agricole locali.
L'azienda agricola moderna è un'impresa che deve servirsi di dipendenti, deve spendere ingenti risorse economiche per acquistare mezzi tecnici e mangimi e se è resistita fino ad ora sul mercato vuol dire che ha fatto investimenti importanti, comprando altre aziende e cercando di avere un peso consistente nel panorama imprenditoriale. Ha, in altre parole una esposizione finanziaria. L'imprenditore agricolo è sempre più strozzato dalla banca che non vede l'ora di impossessarsi dei terreni per specularci su, facendo diventare, casomai, quel terreno da agricolo a edificabile. Inoltre si è quasi chiuso l'ombrello protettivo della UE.
La nuova politica prevede il versamento del Pac disaccoppiata dalla effettiva produzione.
Infine arriva la vera mazzata, quella che mette k.o. ormai tutte le imprese agricole: essere competitivi sul libero mercato. Fino ad ora era andata bene, adesso è un disastro con i prezzi all'origine in caduta libera a due cifre. C'è da chiedersi: chi è protagonista di questo disastro? Il colpevole, o meglio le colpevoli sono le multinazionali che governano la produzione delle sementi e dei prodotti per l'alimentazione animale e che hanno di conseguenza il potere di destinare le zone del pianeta alle colture e le produzioni che più a loro interessano. E hanno già deciso in merito: la carne sarà brasiliana, il latte dovrà provenire dall'est europa, i pomodori una specialità cinese, i cereali per uso zootecnico, come la soia, saranno tutti ogm. Quest'ultima strategia sta avanzando a passi da gigante. A tal punto che Monsanto, Syngenta (i due colossi del geneticamente modificato), la Pioneer Hi-Bred che studia gli ogm per la multinazionale chimica Du Pont hanno dato il via, qualche anno fa, alla cosiddetta "arca dell'apocalisse". Progetto che ha coinvolto anche Bill Gates attraverso la sua fondazione caritativa Biul & Melinda gates Foundation, che finanzia il progetto versando circa 30 milioni di dollari l'anno e soprattutto la Fondazione Rockefeller, finanziatore principale di tutta l'operazione.
Ma cos'è nel dettaglio questo progetto? Tutto si svolge nell'isola di Spitsbergen, nel mare del Barents, a circa un migliaio di chilometri dal Polo (http://it.wikipedia.org/wiki/
Conviene fare un passo indietro per capire anche quale sarà il futuro dell'agricoltura globale. Ci aiuta in questo ragionamento William Engdahl che sottolinea come negli anni '70 la Rockefeller Foundation finanziò, con 100 milioni di dollari di allora, la cosiddetta "rivoluzione agricola genetica", ovvero l'ambizioso programma, che sembra ormai sulla dirittura di arrivo di plasmare la politica agricola mondiale, tutto ciò in nome della nobile causa morale di sconfiggere la fame nel modo, guarda caso argomento top del G8 appena conclusosi. Ma è proprio credibile che i Rockefeller spendano soldi in nome dell'umanità sofferente? Non penso proprio. Il motto di questi miliardari fu mutuato da una frase di Henry Kissinger: "chi controlla il petrolio controlla un paese, ma chi controlla il cibo controlla la popolazione". Ora sappiamo cosa vuol dire "Rivoluzione verde", "Cibo per tutti". Se vogliamo entrare ancor più nel dettaglio della tecnica che le multinazionali hanno messo a punto in questi anni bisogna partire dai cosiddetti "ibridi miracolo", che assicurano raccolti "favolosi" e che vengono preparati nei laboratori dei giganti multinazionali. Sementi costosissime, brevettate, che necessitano di tecnologie ad alto impiego di capitale, fertilizzanti esclusivamente prodotti da Monsanto e Du Pont, anti parassitari e diserbanti studiati appositamente per il seme ogm. I contadini si sono visti gioco forza proiettati nell'agricoltura globalizzata con produzioni di derrate e colture massive solo per far cassa. La Chase Manhattan Bank in America aiuta i contadini ad indebitarsi sempre più, dato che i debiti contratti per comperare tecnologie e sementi sono sempre maggiori con il tempo.
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Queste sementi hanno un nome inquietante: Terminator e Zombie per fare alcuni nomi. Terminator sono sementi che una volta utilizzati non riproducono più altri semi riutilizzabili. Semi usa e getta così chi li compera ha solo un raccolto a disposizione, poi terra bruciata. Zombie è ancora peggio: semi che richiedono esclusivamente un prodotto chimico ben determinato per la loro attivazione ( http://www.agoravox.it/l-
Forse serve veramente una meditazione di fondo che faccia tornare all'agricoltura contadina, autarchica, che ti fa mangiare nostrano, anche a costo di produrre di meno. Il problema di nutrire il mondo è di fatto passato nelle mani, poco raccomandabili, di altri.