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    E’ ora di riparlare della Tassa TOBIN!

    Al G20 di Pittsburg figurava, timidamente, tra le proposte della cancelliera Angela Merkel. E' stata riproposta giorni fa al G20 di Scozia dal cancelliere inglese Gordon Brown.
    23 novembre 2009 - Redazione Rees Marche
    Fonte: italia.attac.org - 21 novembre 2009

    Al G20 di Pittsburg figurava, timidamente, tra le proposte della cancelliera Angela Merkel. E' stata riproposta giorni fa al G20 di Scozia dal cancelliere inglese Gordon Brown.

    Chiediamo che si tiri fuori dai cassetti del nostro Parlamento,dove giace dal 2002, la Proposta di Legge di iniziativa popolare per l'istituzione della Tassa TOBIN, (conformemente all'art. 71 della Costituzione della Repubblica) un'idea-azione di Attac Italia e molte altre associazioni, gruppi, movimenti italiani.

    La proposta, prende il nome dall'economista e premio Nobel James Tobin che, prevedendo il disordine dei mercati valutari in seguito alla cancellazione degli accordi di Bretton Woods, intuì la necessità di mettere un "granello di sabbia" nei meccanismi della speculazione valutaria per scoraggiare le speculazioni finanziarie senza penalizzare i trasferimenti di valuta per investimenti. La tassazione dello 0,1% delle transazioni finanziarie colpisce quelle speculative (frequenti e ricorsive) senza creare un effettivo ostacolo a quelle necessarie (e non compulsive) all'economia reale.

    Oggi, a distanza di molti anni, possiamo constatare che quella incontrollata spirale mondiale, di speculazione finanziaria, universalmente lodata al suo apparire come l'economia globale di un nuovo capitalismo mondiale ed inarrestabile. è stata la causa, sia di una crescita mondiale drogata che della crisi che ne è seguita.

    Già nell'Aprile del 2000, i firmatari della proposta di legge al Parlamento USA (Sen. Wellstone e on. De Fazio) nella motivazione della loro proposta consideravano che la globalizzazione senza regole dei mercati finanziari "ostacola gli sforzi delle nazioni [...] a provvedere alle necessità sociali e a tutelare l'ambiente", "incrementerà la disoccupazione" e constatavano con compiacimento la presenza di movimenti internazionale in appoggio a queste proposte.

    La proposta della Legge di iniziativa popolare, sostenuta da 180.000 firme di cittadini italiani che Attac Italia e molti altri hanno presentato in Parlamento nel 2002 si inquadra in questo scenario. Dal 2002 ha ininterrottamente dormito nei cassetti del Parlamento italiano (malgrado l'alternarsi delle maggioranze politiche) nel disinteresse quasi generale mentre i pescecani della speculazione finanziaria prosperavano sulle disgrazie del mondo intero. Esattamente come aveva previsto James Tobin "Un grande economista e un brav'uomo" come lo definì alla sua morte Paul Krugman, altro economista insignito di recente del premio Nobel.

    Se la Tassa Tobin fosse stata adottata, avrebbe messo un grosso freno alle bolle speculative che dall'inizio degli anni '90 dai paesi dell'Est asiatico hanno colpito poi l'Europa, il Messico, l'Argentina distruggendo risparmi familiari, posti di lavoro, interi settori dell'economia e i bilanci pubblici di Stati e Comunità locali.

    Oggi, che secondo un sondaggio internazionale (Globescan - BBC [rif. Sueddeeutsche Zeitung 10 nov 09]) solo l'11% della popolazione dei paesi sviluppati è soddisfatto dell'attuale funzionamento senza regole del capitalismo, noi di Attac Italia poniamo il problema di riaprire il "dossier Tobin Tax". Sappiamo che oggi, da sola, non è una cura sufficiente; ma sicuramente nessuna altra "cura" ha possibilità di funzionare se non si mette un "granello di sabbia" nell'ingranaggio della speculazione finanziaria internazionale a breve termine che sta distruggendo l'economia reale, il lavoro e l'ambiente. In una parola il futuro!

    In tutta Europa le varie associazioni nazionali di Attac hanno riproposto la questione dell'istituzione della Tobin Tax. In questo quadro di rilancio internazionale delle iniziative, Attac Italia chiede:

    - alle forze politiche di rispettare la Costituzione e non dilazionare ulteriormente il dibattito parlamentare sulla proposta di legge di iniziativa popolare;

    - ai movimenti della società civile, ai sindacati e a tutte le forme di aggregazione democratica di impegnarsi per l'adozione di questa prima indifferibile misura;

    - agli operatori dell'informazione di avere il coraggio di lacerare questo, fin'ora impenetrabile, muro di gomma informativo su questi temi, iniziando così a colmare il divario che esiste al riguardo tra il nostro e i principali paese europei.

     

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