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    29 settembre 2006 - Michele Altomeni
    Fonte: Comportamenti solidali

     

    Bioarchitettura e Bioedilizia

     

    Con lo sviluppo industriale i materiali e le tecniche di costruzione sono sensibilmente cambiate. Risulta sempre più evidente che queste innovazioni hanno un impatto negativo sulla salute e la qualità della vita umana oltre che sull’ambiente in genere. In risposta si stanno affermando sistemi di costruzione più compatibili con la natura e con il benessere degli abitanti.
    La bioarchitettura (o architettura bioecologica) per un verso sperimenta tecniche innovative, per l’altro non fa che riscoprire sistemi di costruzione antichi, semplici e naturali. La regola fondamentale è limitare al massimo l'uso di sostanze artificiali, soprattutto quelle di sintesi. Queste risultano spesso dannose per la salute, non sono biodegradabili e consumano risorse non rinnovabili. Quando possibile vengono preferiti materiali locali. Il costruttore bioedile dovrebbe dichiarare su una scheda tecnica tutte le sostanze che compongono il prodotto finito.
    Altro elemento a cui si pone particolare attenzione è il risparmio energetico che si ottiene utilizzando al meglio il calore solare, lo spessore dei muri, la dimensione delle finestre (più grandi a sud, più piccole a nord), ma anche l’orientamento: la parte giorno va collocata a sud in modo da ottimizzare il riscaldamento della parte più utilizzata.
    Un'analisi basata esclusivamente sui costi dei singoli componenti può far risultare più vantaggioso il ricorso alle tecniche convenzionali. Tuttavia, progettare ecologicamente vuol dire ridurre gli sprechi a beneficio della salute e rispettare l'ambiente, il che, tradotto in costi economici, significa risparmio energetico e riduzione delle spese per la salute e per il risanamento ambientale. Inoltre la scelta di materiali naturali ed ecologici riduce il costo e la frequenza degli interventi di manutenzione, consentendo di ammortizzare nel tempo l'investimento iniziale. Altri vantaggi economici sono rappresentati dai risparmi sui consumi sui servizi: gas, luce, acqua, che sempre di più incidono sul bilancio familiare. Ecco allora che sottraendo ai costi iniziali il risparmio conseguente a scelte di tipo ecologico, la differenza di costo tra l'utilizzo della bioedilizia e le tecniche convenzionali viene del tutto a cadere se non addirittura a ribaltarsi.
    Purtroppo, come per l’agricoltura biologica e varie altre buone pratiche, quando il mercato comincia ad allargarsi e far gola agli affaristi, c’è sempre il rischio di snaturare i principi originali. Sono stati creati diversi marchi di certificazioni di bioedilizia che però, anziché garantire realmente i consumatori, rischiano di penalizzare i piccoli produttori (che fanno veramente ricerca) a causa del loro costo. Il rischio è che ancora una volta i furbi e i grossi divorino i seri e i piccoli, facendo prevalere anche nella bioedilizia logiche di mercato che poco si adattano ai principi di sostenibilità ed equità. In questo contesto è fondamentale il ruolo del cittadino solidale, che deve essere capace di distinguere il grano dal loglio.
    Alcuni gruppi di piccole imprese stanno cercando di dar vita a laboratori economici fondati sul concetto di filiera bioregionalista perseguendo una vera bioedilizia con esclusivo utilizzo di materiali preferibilmente del posto e reperibili facilmente in natura, nel pieno rispetto delle architetture della tradizione locale. Piccole aziende collegate per piccoli mercati, dove la conoscenza personale è di per sé un certificato di garanzia, senza che qualche terzo ci lucri.

     


    Feng Shui
    Alcuni esponenti della moderna bioarchitettura stanno riscoprendo l’antica arte del Feng Shui.
    Feng Shui è un’espressione cinese che significa vento e acqua, i due elementi principali che da sempre hanno modellato la forma del territorio. Il termine viene usato per indicare la teoria della localizzazione dei siti in accordo con gli elementi naturali e costruiti, per scegliere i luoghi più adatti in cui insediarsi ed edificare affinché gli abitanti si trovino in un corretto equilibrio con l’ambiente circostante.

     

     
























    Costruire in chiave bioecologica

    (le 25 regole di Schneider)
    Terreno Assenza di perturbazioni geologiche (campi magnetici, correnti idriche sotterranee, radon, ecc.).
    Edificio Distante da centri industriali e correnti di traffico.

    Presenza di verde tra le case.

    Tempi brevi di asciugamento della costruzione.

    Esente da odori forti e vapori tossici, dovrebbe emanare profumi gradevoli.
    Materiali Naturali.

    Assenza di radioattività.

    Biocompatibilità e basso consumo energetico (sia nella produzione sia in caso di demolizione).

    Evitare l'utilizzo di risorse di materie prime in via di esaurimento.
    Pareti Permeabili per la diffusione del calore (materiali igroscopici e assorbenti).
    Temperatura Ottimale sia per le pareti sia per gli ambienti.
    Riscaldamento Per irraggiamento, massimo utilizzo dell'energia solare.
    Illuminazione Colori e luci il più naturali possibile.
    Rumore Buon isolamento acustico da rumori e vibrazioni.
    Ambiente Conservazione del naturale campo elettrico dell'aria e della favorevole ionizzazione fisiologica dei locali.

    Assenza di campi elettromagnetici dannosi indotti da installazioni non schermate.
    Arredamento Impiego delle nozioni di fisiologia nell'arredamento e nelle forme dei locali.

    Rispetto di misure, proporzioni e forme armoniose nella creazione degli ambienti.
    Progettazione Tesa a evitare conseguenze sociali dannose.

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