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    Michele Altomeni
    Fonte: Comportamenti Solidali

    Aria di casa mia

    Se l’aria delle città è inquinata, la situazione in casa non è migliore. Una parte dell’inquinamento esterno penetra nelle abitazioni e si somma agli inquinanti interni, dei quali spesso non ci accorgiamo.
    Una sostanza inquinante naturale è il radon, un gas radioattivo inodore e invisibile che si concentra in luoghi chiusi. Di per sé non è dannoso, ma possono esserlo le sostanze radioattive derivanti dal suo "decadimento", cancerogene per i polmoni. E’ presente naturalmente nel sottosuolo e penetra negli edifici attraverso le fondamenta. Si trova anche in alcuni materiali da costruzione come il tufo, la pozzolana e il granito. Una buona ventilazione ne riduce sensibilmente l’effetto.
    Altre forme di inquinamento dell’aria domestica provengono da materiali di costruzione di sintesi e dall'arredamento: vernici, pesticidi per legno, resine, materie plastiche e adesivi possono rilasciare i cosiddetti COV (Composti Organici Volatili) che provocano irritazioni delle mucose, della pelle e delle vie respiratorie, irritabilità, affaticamento, cefalee e disturbi del sistema nervoso. Altri pericoli vengono dalle esalazioni degli impianti a gas e dai prodotti per la pulizia.
    Tra i disturbi più comuni dati dell’inquinamento indoor ci sono nervosismo, febbre, mal di testa, nausea, dolori muscolari, irritazioni e allergie. Il problema è tanto maggiore se le caratteristiche dell'edificio ne impediscono la respirazione: aprire le finestre è un semplice accorgimento per cambiare l’aria “inquinata”.
    La situazione peggiora se gli ambienti sono frequentati da fumatori: il fumo passivo contiene migliaia di composti chimici in gran parte tossici (ammoniaca, formaldeide, benzene, ossido di azoto, carbonio). I filtri dei condizionatori, se non puliti, mettono in circolo polveri e batteri. Nei condotti si possono formare particolari funghi che danno gli stessi sintomi del raffreddore da fieno fino a degenerare in polmonite.
    Conseguenze ancor più gravi possono derivare dall’amianto di cui si faceva grande uso nei materiali di costruzione fino a pochi anni fa e di cui è ormai provata la capacità cancerogena.

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