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    Al biologico servono paladini forti

    Bayer CropScience è stata condannata venerdì da una corte americana a pagare un milione e mezzo di dollari agli agricoltori dell'Arkansas e del Mississippi per aver venduto sementi di riso con OGM non autorizzati.
    Un caso analogo, con risarcimento di 2 milioni di dollari, si era verificato nel Missouri a dicembre mentre altri tre casi saranno sotto esame nella Louisiana e nel Texas.
    8 febbraio 2010 - Antonio Felice (Redazione GreePlanet)
    Fonte: greenplanet.net - 07 febbraio 2010

    Bayer CropScience è stata condannata venerdì da una corte americana a pagare un milione e mezzo di dollari agli agricoltori dell'Arkansas e del Mississippi per aver venduto sementi di riso con OGM non autorizzati.
    Un caso analogo, con risarcimento di 2 milioni di dollari, si era verificato nel Missouri a dicembre mentre altri tre casi saranno sotto esame nella Louisiana e nel Texas. Sarebbero seimila i risicoltori statunitensi che hanno fatto causa alla Bayer. Ma intanto il riso agli OGM è stato esportato in varie parti del mondo. La sua presenza  sarebbe stata individuata in mezza Europa, Italia compresa, ed ha costretto l'UE ad adottare rigorosi e costosi sistemi di controllo.

    Inevitabilmente, sull'onda di queste notizie, il dibattito in corso in Italia diventa ancora più caldo. "La decisione della Corte federale degli Stati Uniti arriva proprio mentre - riferisce la Coldiretti - si sta tentando di autorizzare in Italia la coltivazione di semi geneticamente modificati di granoturco proibiti in Francia e Germania dove addirittura, dopo alcuni anni di coltivazione, nell'aprile 2009 il mais MON 810 è stato vietato a seguito di nuove acquisizioni sui suoi effetti negativi".
    Lo stesso ministro leghista Zaia ha dichiarato a un quotidiano del centrodestra: "È suicida per l'Italia la posizione del Pdl favorevole agli OGM. Il tempo mi darà ragione". E il presidente della CIA -Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi: «Chiudiamo subito la partita con un decreto del governo che proibisca la commercializzazione e la coltivazione degli OGM e passiamo al più presto ad affrontare i problemi più impellenti della nostra agricoltura: i costi produttivi, contributivi e burocratici, i prezzi, i redditi. Il tutto per avviare un nuovo progetto".

    Resta nostra convinzione che la lobby degli OGM sia forte non tanto in Italia quanto a Bruxelles. Ma proprio oggi, lunedì  8 febbraio, in una conferenza stampa della Commissaria europea all'agricoltura Mariann Fischer Boel, commissaria uscente, viene illustrato il logo europeo per i prodotti biologici. Fino a quando Fischer Boel starà al suo posto ci sarà qualcuno a Bruxelles che farà argine ma poi, cioè tra poche settimane, tutto potrebbe diventare più difficile, alla faccia della biodiversità, della tipicità e della stessa salute dei cittadini-consumatori.
    Ci auguriamo che a Norimberga, nell'imminente Biofach, si alzerà alta la voce del settore europeo e mondiale. Il biologico incontra le preferenze della gente ma ha pochi paladini in alto loco. Questo è il rischio.

    Il 28 gennaio il "Corriere della Sera" ha lanciato sul suo sito web un sondaggio su questa semplice domanda: "Siete favorevoli all'introduzione in Italia degli OGM in agricoltura?". Ha risposto un campione significativo: 10.351 persone fino a domenica 7 febbraio sera, con questo risultato: 64,5 per cento contrari, 35,5 favorevoli. Se dobbiamo essere sinceri siamo preoccupati della qualità della rappresentanza in alto loco di questa schiacciante maggioranza dei contrari. Ci vuole il pragmatismo e il buon senso di una Fischer Boel per dare al biologico la grande prospettiva che merita. E serve un approccio culturale più ampio e una comunicazione più efficace per convincere ancora più gente che la diversità biologica della natura del nostro pianeta va difesa a tutti i costi, perché è da lì che veniamo. Che poi nei laboratori la ricerca genetica voglia fare i suoi esperimenti, ebbene li faccia; ma renda noti i risultati; non  faccia le sue prove sulla pelle della gente; non contamini la natura, questa irripetibile Terra su cui viviamo, anzi la aiuti a sopravvivere.

     

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