Il fuoco di Prometeo
In passato, a partire dall'antica Grecia, la parola energia indicava la capacità di compiere un lavoro grazie alla forza umana. Solo dalla seconda metà del settecento questa parola comincia ad essere riferita alla forza di elementi naturali come il vento, il fuoco e l'acqua. Fino ad appena due secoli fa, la società si basava sull'energia solare ed i sistemi biologici. Il lavoro dipendeva dalla forza umana e animale, integrata dall'utilizzo rudimentale di fuoco, vento e acqua. Nel 1700 nascono le macchine a vapore introducendo un profondo cambiamento culturale che trasforma la società da solare e agricola in tecnologica. Da questo momento, il concetto di energia si salda allo sviluppo tecnologico ed evolve assieme ad esso. L'avvento della corrente elettrica produce un ulteriore salto antropologico, tanto che oggi l'energia tende ad identificarsi prevalentemente con essa, relegando in un secondo piano tutte le altre sue forme.
Negli ultimi decenni lo sviluppo tecnologico moderno ha cominciato a rivelare il suo volto oscuro, la sua “controproduttività”6. Appare sempre più chiaro che non è possibile proseguire sulla strada intrapresa, a meno che non si decida di procedere serenamente verso il collasso del pianeta. Tra i motivi per cui occorre invertire la rotta ci sono la giustizia sociale, il limite delle risorse e l'incapacità del pianeta di assorbire le scorie a cui si aggiungono altri aspetti rilevanti.