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    Evoluzione individuale interiore ed evoluzione comunitaria

    L'evoluzione, nell'epoca attuale, avviene principalmente e fondamentalmente nella Comunità, nel rapporto con gli altri, nei rapporti sociali. Nel silenzio della propria anima si può certamente trovare il divino, ma questo divino non è altro che l'armonia con gli altri esseri, cioè è un aspetto comunitario.
    26 aprile 2010 - Loris Asoli

    Il nuovo  mondo.

    Un nuovo mondo è possibile" dice una famosa espressione dei Social Forum mondiali. Così espressa sembra però una cosa per il futuro, mentre noi vorremmo che il "nuovo mondo" fosse già qui nell'oggi.  Una frase del vangelo di Luca dice invece: "Il regno dei cieli è dentro di voi" (Luca 17, 21). Il "regno dei cieli" è una espressione con cui si designa il meglio possibile, il buono, il giusto, il bello. Questo regno, secondo la frase, è già presente oggi, non domani. E sta dentro di noi! Il "dentro di noi" sono la nostra anima e il nostro spirito. Uno dei modi di considerare l'anima è di vederla nelle sue attività. L'anima è quindi l'insieme delle nostre attività interiori: i nostri pensieri, emozioni, sensazioni, sentimenti, impulsi volitivi e intenti, fino alle nostre immaginazioni, intuizioni, ispirazioni, cioè tutto il nostro variegato mondo interiore.

    Il mondo interiore.

    Più che "il regno dei cieli", nel nostro interiore, più spesso, possiamo sperimentare o vedere caos, confusione, conflitti, pensieri e sentimenti negativi verso gli altri e la vita, invidia, cercare il proprio vantaggio a spese degli altri, ambizione di successo, gloria e potere, spirito di sopraffazione, fino alla violenza fisica  oppure, in passivo, insicurezza, paura, disperazione, rassegnazione, impotenza, autolesionismo e sfiducia verso se stessi, gli altri e la vita.
    Eppure è anche una verità che "il regno dei cieli è dentro di noi".  Nel nostro interiore, nel centro dell'anima, nel nostro spirito, ci sono tutti gli stati di coscienza.  "Tutto è contenuto nel tutto" dice una delle Leggi fondamentali della vita, la legge olistica (da olos=tutto). Così nel nostro interiore è contenuta l'essenza spirituale di tutta la vita, di tutti i mondi, di tutti gli esseri e quindi vi sono contenuti tutti gli stati di coscienza, non solo quelli negativi.  Certamente abbiamo provato anche la gioia, dei sentimenti di pienezza di vita, il piacere di contemplare un'alba o un tramonto o un prato fiorito, o abbiamo provato emozioni profonde nel sentire la vicinanza con persone o fatti, o nei sentimenti di amorevolezza e condivisione verso gli altri o nei momenti di coscienza particolarmente desta e vasta.  Dunque sta a noi, alla nostra coscienza di esseri liberi di decidere in che direzione vogliamo orientare l'antenna della nostra anima. Siamo liberi di decidere che pensieri, sentimenti, parole e azioni vogliamo coltivare.  Il regno dei cieli è dentro di noi, ma sta a noi, nella nostra libertà, di decidere quale orientamento darci, in che direzione crescere ed evolvere. Preferisco la lotta contro gli altri o cerco la collaborazione? Cerco di affermarmi contro gli altri o di crescere e svilupparmi in armonia con loro? Fuggo o cerco il confronto e la relazione? Sono disposto ad essere trasparente e ad affrontare il conflitto a viso aperto e senza ostilità o mi piace più la battaglia e la distruzione dell'altro? Voglio avere sempre ragione o so ascoltare l'altro e vedere la sua parte di ragione? Mi dispero o coltivo la fiducia?  E potremmo continuare con infinite domande di questo genere!

    Evoluzione tramite la coscienza.

    Vediamo dunque che un modo di evolvere interiormente in positivo, verso il regno dei cieli dentro di noi, è quello di divenire coscienti del nostro mondo interiore di pensieri, sentimenti, emozioni e desideri profondi e orientare questo mondo, divenuto cosciente, verso il positivo, il divino.  In realtà, invece di avere il controllo dei nostri pensieri, spesso pensiamo in automatico, per reazione condizionata alle situazioni della vita. Non pensiamo coscientemente e liberamente i pensieri che vogliamo, ma "siamo pensati" dai pensieri standard che circolano nell'atmosfera similmente alle onde radio o alle onde elettromagnetiche! E reagiamo come automi, in pensieri più o meno fissi.  Per poter evolvere in positivo occorre per primo diventare più coscienti e più aperti al mutamento e a rompere gli schematismi e a conquistare la libertà interiore.  Ma in ciò che tendiamo a pensare passivamente siamo spesso fortemente imbrigliati perché sono pensieri che noi stessi abbiamo spesso pensato e rafforzato. Per esempio abbiamo emesso per lungo tempo pensieri di astio verso una persona. Poiché nessuna energia emessa va perduta, quei pensieri sono come delle onde radio che si registrano in un mezzo sottile ricetrasmittente che di nuovo li irradia nel mondo e verso la nostra coscienza. Così saremo costretti a ripensarli, finché la nostra antenna interiore rimarrà sensibile all'astio.  Avremo così costruito nella nostra anima un complesso mastodontico di pensieri, legati al sentimento dell'astio, che faremo fatica a smantellare. Così è per ogni tipo di pensieri e sentimenti. Dunque attenti a ciò che pensiamo e a quali sentimenti diamo spazio nella nostra anima, poiché tutto questo determina la nostra vita e modella la nostra anima e il nostro spirito, cioè il nostro essere eterno.

    Non fuggire il negativo

    Tuttavia occorre fare attenzione a non reprimere il negativo, a non fuggire da esso, in un mondo ideale, senza averlo affrontato. Il negativo è fatto di energia, ed è la nostra energia, avviluppata e cristallizzata in esso. E' energia nostra, che dobbiamo sciogliere e recuperare in una nuova direzione. Il negativo ci viene incontro di continuo nella coscienza, fino a che non è risolto profondamente. Ogni volta dobbiamo contrapporre coscientemente la nostra scelta consapevole per la controparte positiva, al negativo che si affaccia nella nostra coscienza. Così stacchiamo via via parti dell'energia negativa dal nostro personale monte del negativo e lo trasferiamo nella montagna della nostra energia positiva. Se un aspetto negativo torna di continuo nella nostra coscienza, ci sta ad indicare che c'è un punto importante da sistemare nella nostra anima. Quindi è bene amare, o quanto meno rispettare, il negativo come importante messaggero, per indicarci nuove direzioni da percorrere o un passo da fare con una persona in una situazione. Una volta superato, il negativo rimarrà dentro di noi come ricordo ed esperienzae stato di coscienza al quale potremo fare riferimento per essere d'aiuto ad altri e costituirà dunque una ricchezza a nostra disposizione senza più apportare danni.

    Il metodo della "rispondenza"

    Spesso vediamo il negativo solo dall'altra parte: lui/lei è aggressivo/a, è disordinato/a, è egoista, vuol avere sempre ragione, è dominatore/trice, e rassegnato/a, è senza iniziativa, e tanto altro ancora, che ci dà fastidio negli altri. E' sempre l'altro che ha qualcosa che non va bene. Una legge interiore dice: "Ciò he nell'altro mi dà fastidio, è un aspetto che ho anch'io nella mia anima, c'è in me una "rispondenza" su quell'aspetto. Se su quell'aspetto fossi libero, sarei in pace e l'atteggiamento sbagliato dell'altro non mi darebbe fastidio, ma sarei in grado di aiutarlo, perché io ho già vinto e superato quell'aspetto. Quindi, per riconoscere in quali aspetti dobbiamo ancora evolvere, facciamo attenzione a tutto ciò che ci infastidisce e cerchiamo di lavorare al superamento di quell'aspetto dentro di noi, e così le persone che ora ci fanno da specchio, scompariranno dalla nostra vita, o si comporteranno in maniera nuova, o comunque non ci faranno più arrabbiare e saremo in pace con loro. Da un'altra legge spirituale capiamo che ciò che avviene intorno a noi non è un caso: il simile attira il simile. I violenti attirano i violenti, gli imbroglioni attirano imbroglioni, e ognuno farà da specchio all'altro. Se vogliamo intorno a noi persone comprensive, dolci ed amorevoli, incominciamo a diventarlo noi per primi!

    L'energia delle giornate.

    Un altro modo di evolvere è quello di utilizzare "l'energia della giornata". Ogni giorno ci porta incontro situazioni, persone, fatti e cose e ci porta incontro le nostre reazioni interiori a tutto questo. Niente giunge a caso nella nostra vita. Una persona incontrata o un fatto accaduto hanno per noi un certo messaggio, vogliono dirci qualcosa: cosa ho da imparare da questa situazione per migliorarmi? Cosa devo sistemare o migliorare con questa persona? Cosa mi ricorda di me una persona che non conoscevo o un fatto accadutomi?  Uno sconosciuto mi viene incontro nell'energia della giornata, affinché io lo conosca e faccia qualcosa con lui? Sono stato aperto o ho perso l'occasione?  Occorre imparare ad ascoltare le proprie sensazioni ed intuizioni sottili ed essere aperti in positivo a ciò che la vita ci porge ogni istante per farci progredire. Una situazione offertaci e non utilizzata può invece farci fare un passo indietro!

    Trovare se stessi.

    Un altro modo ancora di evolvere individualmente è quello di prendere maggiore coscienza del proprio percorso di vita e fare spesso dei bilanci di vita e dei nuovi programmi.  A che punto sono? Come sta andando la mia vita nei suoi aspetti basilari, come la famiglia, i rapporti, il lavoro, l'abitazione? Sono soddisfatto o vorrei altro? Come realizzarlo? Ho scoperto e sto dando le mie capacità e i miei talenti, ancor piccoli e limitati che mi appaiano? Cosa vorrei cambiare dentro e fuori di me ? Cosa voglio fare concretamente affinché ciò avvenga? Ogni essere ha almeno un dono particolare da dare al tutto, indispensabile per il tutto. Ognuno deve quindi trovare se stesso e realizzarsi, trovare il proprio compito di vita, la cui realizzazione gli darà la pienezza e sarà utile alla comunità intera.

    Il rapporto con gli altri.

    Per l'evoluzione interiore sempre più persone parlano di "andare nel silenzio", acquisire la capacità di distacco dal flusso esteriore della vita, utilizzare una delle tantissime pratiche di meditazione o instaurare un dialogo di "preghiera" con il divino, con la dimensione più alta della vita. Può servire tutto questo? Certamente tutto ciò che ci aiuta a diventare più consapevoli di noi stessi e del nostro mondo interiore e tutto ciò che ci orienta alle forze e agli esseri più elevati, ci aiuta. E' però un'illusione credere che le sole tecniche interiori siano sufficienti per la nostra evoluzione individuale più profonda.
    Ciò che è malato dentro di noi è essenzialmente il nostro rapporto con gli altri.  Tutta la vita è "essere".  Non esiste nulla dietro a cui non si nasconda un "essere". Noi siamo esseri, gli animali sono esseri, le piante e i minerali e le sostanze della terra sono esseri collettivi, la madre Terra è un essere, con un'anima e uno spirito al suo interno, come noi abbiamo un'anima e uno spirito che dà vita al nostro corpo. Tutti i pianeti, i soli, i  mondi, le galassie, sono esseri. Tutto è "essere", vita cosciente.  Malato o sano dentro di noi è il nostro rapporto con gli altri esseri. Ogni rapporto negativo con gli altri è una ferita dentro la nostra anima.  Una parte di noi, che è l'altro in noi, è stata mutilata e noi ne usciamo mutilati in una parte della nostra coscienza. Non c'è ampliamento di coscienza che nell'ampliamento del nostro rapporto positivo con gli altri.  E "gli altri" non sono una cosa astratta, ma incominciano dal nostro prossimo più vicino: il nostro partner, i nostri figli e genitori, i colleghi di lavoro, i vicini, i conoscenti, i nostri compartecipanti di associazione o di partito o di chiesa, i commessi nei negozi in cui ci serviamo, gli animali che abbiamo in casa... E l'interazione avviene di continuo, nell'energia delle giornate.  Possiamo dire che è tutto a posto? Che non c'è astio, invidia, tendenza a prevaricare, a voler essere migliori e a voler avere di più? Che c'è invece  un interesse sincero verso  lo star bene dell'altro?
    Forse oggi un pensiero sibillino, che mi passa più volte nella mente, vuol dirmi che è il momento giusto per chiarire qualcosa con una persona, per portare pace in un rapporto, chiedendo scusa o chiedendo il perché di un  comportamento che ci ha ferito, facendolo con uno spirito positivo verso il rapporto e non per affermare la nostra ragione e la nostra superiorità!

    La comunità sociale.

    L'evoluzione individuale interiore passa per l'evoluzione positiva del rapporto con gli altri. Per questo l'evoluzione interiore è anche l'impegno per l'evoluzione comunitaria, per l'evoluzione positiva della comunità sociale nella quale siamo inseriti. Vivere all'interno di una comunità iniqua, malata, egoista e utilizzarne i meccanismi distorti per affermarsi in essa non porta all'evoluzione interiore. Evoluzione interiore ed impegno per l'evoluzione comunitaria vanno di pari passo.  Maggiore è un impegno sincero e consapevole nel sociale e nel comunitario e maggiori sono le possibilità di un conseguente, anche se non cercato, sviluppo interiore. La comunità è il vero ambito dell'evoluzione interiore. A sua volta l'evoluzione interiore, se è autentica, ci spinge verso la comunità. I due percorsi si rafforzano reciprocamente.  L'evoluzione, nell'epoca attuale, avviene principalmente e fondamentalmente nella Comunità, nel rapporto con gli altri, nei rapporti sociali. Nel silenzio della propria anima si può certamente trovare il divino, ma questo divino non è altro che l'armonia con gli altri esseri, cioè è un aspetto comunitario. E' inutile andare nel silenzio, nella preghiera, nella meditazione, nell'interiore, a cercarvi il divino se non è sano il rapporto con gli altri.  Vi si troverà soltanto quello che c'è ancora da sistemare con gli altri.  E se veramente con la meditazione sviluppiamo  il divino dentro l'anima non potremo fare a meno di portarlo fuori, nella comunità. E se sviluppiamo il positivo fuori, nella comunità, contemporaneamente esso crescerà entro la nostra anima.  L'impegno sociale e comunitario si presenta anche come la via per l'evoluzione individuale attraverso la Comunità, purché questo impegno avvenga con sincerità e senza tradimento della propria individualità, specificità di vita, missione personale.

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