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    3 ottobre 2006 - Davide Guidi

     

    Il Regolamento del Tavolo

    Questo è un documento "storico" dell'associazione, in quanto il Tavolo è cessato nell'ottobre del 2006, con il costituirsi dell' associazione che ne ha preso il posto.  Lo lasciamo anche nella prospettiva che possa essere utile per altre reti territoriali di altre regioni, nella loro fase iniziale.

     

    I venti articoli del Regolamento

     

    Art. 1 Scopo del Tavolo regionale

    Il Tavolo della Rete dell'Economia Solidale (RES) - Marche (1) ha lo scopo di favorire lo sviluppo dell'Economia Solidale nelle Marche, in collegamento e in sostegno reciproco con realtà e processi analoghi che si stanno realizzando in altre parti d'Italia e del mondo.
    Con l'espressione Economia Solidale si fa riferimento ad un sistema economico e sociale orientato al bene comune, alternativo a quello capitalista neoliberista, e operante secondo i principi espressi nella "Carta per la Rete Italiana di Economia Solidale", rintracciabile sul sito www.retecosol.org. Tra i principi di questa nuova economia, assumono particolare rilievo quelli di equità, solidarietà, ecologia, rispetto per le persone, partecipazione, responsabilità, valorizzazione della dimensione economica locale, globalizzazione solidale, collegamento solidale in rete. Tali principi verranno chiariti e sviluppati nel Documento Programmatico di cui all'art. 19 del presente regolamento.

     

     

    Art. 2 Metodo della non violenza

    Il nuovo modello economico solidale si realizza in modo nonviolento attivo (2), attraverso la promozione, la costruzione e il progressivo ampliamento di un sistema di gestione dell'economia, parallelo al sistema vigente, con esso interagente, ma ad esso alternativo. La creazione di questo nuovo sistema economico è di tipo nonviolento, in quanto avviene attraverso la libera adesione di tutti coloro che ne condividono i principi, i valori e le pratiche solidali volte al bene comune, e che, quindi, collaborano direttamente alla sua realizzazione e gestione. E' di tipo nonviolento anche perché si avvale delle pratiche della democrazia partecipativa, per incidere sulla legislazione vigente.

     

     

    Art. 3 Partecipanti al Tavolo

    Possono partecipare al Tavolo regionale i rappresentanti dei seguenti soggetti operanti nella regione Marche:
    · Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) e altre organizzazioni (3) di consumo critico;
    · organizzazioni del commercio equo e solidale;
    · organizzazioni dell'agricoltura biologica e biodinamica;
    · organizzazioni di altri settori produttivi che si ispirano ai principi dell'Economia Solidale (es. bioedilizia, bioarchitettura, energie rinnovabili, detergenti e cosmetici ecologici, tessuti ecologici, gestione etica dei rifiuti, riciclo e riuso dei materiali, turismo responsabile, medicine olistiche (4), artigianato artistico, software open source)
    · organizzazioni della finanza etica e delle assicurazioni etiche;
    · organizzazioni della cooperazione e, in particolare, della cooperazione sociale;
    · organizzazioni della cooperazione internazionale;
    · organizzazioni ambientaliste;
    · organizzazioni senza fini di lucro ispirate ai principi dell'Economia Solidale;
    · organizzazioni che promuovono esperienze di economia non monetaria e di condivisione di beni, servizi e saperi;
    · altri soggetti (associazioni, imprese, enti, persone singole) significativi per lo sviluppo dell'Economia Solidale, scelti dagli atri componenti del Tavolo.
    In un primo periodo il numero dei rappresentanti per ognuno dei settori sopra menzionati è libero.
    Il Tavolo regionale viene attivato per la prima volta da un gruppo promotore.
    I componenti del Tavolo hanno il compito di favorire la partecipazione dei soggetti indicati nell'elenco e di valutare l'ammissibilità di nuovi soggetti e dei loro rappresentati. Essi inoltre hanno cura di fornire ai neo-ammessi una adeguata informazione sulle precedenti attività del Tavolo.
    Il Tavolo si riserva di non ammettere soggetti le cui attività o le cui motivazioni siano in contrasto con i principi dell'Economia Solidale o con i criteri di questo regolamento. Si riserva inoltre di escludere i componenti che accumulino più di quattro assenze consecutive ingiustificate o che arrechino disturbo continuo allo svolgimento degli incontri.

     

     

    Art. 4 Numero massimo

    Il numero massimo degli iscritti al Tavolo regionale viene deciso e modificato dal Tavolo stesso e comunque non può superare le sessanta unità. L'iscrizione non è definitiva e dipende dall'evoluzione del processo di costituzione del Tavolo di cui all'art. 13.

     

     

    Art. 5 Attività

    Il Tavolo regionale può dar vita alle più svariate attività che favoriscano lo sviluppo dell'Economia Solidale nelle Marche. Solo a titolo di esempio se ne elencano alcune:
    · favorire e accompagnare lo sviluppo di soggetti dell'Economia Solidale nel territorio regionale (es. GAS, finanza etica, piccoli produttori biologici anche se non certificati);
    · favorire l'integrazione, la reciproca conoscenza e il confronto dei soggetti attivi nella RES marchigiana;
    · favorire e accompagnare lo sviluppo di pratiche dell'Economia Solidale (es. monete locali, condivisione e scambi non commerciali di beni e servizi);
    · promuovere un marchio di riconoscimento e tutela delle aziende dell'Economia Solidale;
    · organizzare e supportare eventi locali e regionali che diffondano la conoscenza e la cultura dell'Economia Solidale;
    promuovere le attività di formazione, educazione, ricerca e comunicazione legate ai temi dell'Economia Solidale e comunicazione.

     

     

    Art. 6 Gruppi del Tavolo

    Il Tavolo regionale si organizza gradualmente per gruppi settoriali o tematici regionali e per gruppi territoriali, in relazione agli interessi e alle priorità dei partecipanti, alle iniziative intraprese e al crescere del numero degli iscritti. L'attivazione dei gruppi tematici o settoriali regionali e dei gruppi territoriali avviene per iniziativa del Tavolo regionale, sotto la sua responsabilità e il suo coordinamento, a partire dalle persone partecipanti al Tavolo.

     

     

    Art. 7 Gruppi settoriali o tematici regionali

    Ogni gruppo settoriale o tematico regionale è auto-organizzato e può coinvolgere nelle sue attività anche soggetti che non partecipano al Tavolo regionale, ma che si ispirano all'Economia Solidale
    Attraverso i propri rappresentanti nel Tavolo regionale, i gruppi settoriali o tematici regionali riportano ad esso le riflessioni e le proposte elaborate al loro interno affinché il Tavolo regionale possa discuterle e approvarle. I gruppi settoriali o tematici regionali, inoltre, presentano le loro tematiche e le loro iniziative ai gruppi territoriali di cui al successivo articolo e ne colgono, a loro volta, le proposte e le sollecitazioni positive, relative al proprio settore o al proprio tema, per estenderle al territorio regionale.

     

     

    Art. 8 Gruppi territoriali

    I gruppi territoriali sono promossi dal Tavolo regionale allo scopo di favorire un' articolata partecipazione diretta al processo di costruzione della RES. I gruppi territoriali possono essere provinciali, intercomunali o comunali. Ogni gruppo territoriale è auto-organizzato e può coinvolgere nelle sue attività anche soggetti che non partecipano al Tavolo regionale, ma che si ispirano all'Economia Solidale. Ogni gruppo territoriale partecipa ai lavori del Tavolo regionale attraverso la propria rappresentanza, che ha il compito di presentare al Tavolo le proposte e le iniziative del gruppo e di presentare al gruppo le proposte e le iniziative del Tavolo regionale.

     

     

    Art. 9 Rapporti tra Tavolo regionale e gruppi territoriali

    I gruppi territoriali e il Tavolo regionale sono strettamente collegati da comuni finalità. Il loro rapporto dovrà essere tale che i gruppi possano sentirsi espressione del Tavolo e il Tavolo espressione dei gruppi. In generale le azioni dei gruppi territoriali sono indipendenti se riguardano il proprio livello territoriale di riferimento, mentre, se riguardano un livello territoriale superiore, saranno coordinate fino a quel livello. In futuro, quando la rete italiana sarà sufficientemente sviluppata, tali azioni saranno coordinate anche da un organismo nazionale di coordinamento delle varie reti regionali.

     

     

    Art. 10 Gruppi settoriali locali

    I gruppi territoriali possono formare al loro interno dei gruppi settoriali locali che si collegheranno ai gruppi settoriali regionali. Quando la dimensione dei gruppi settoriali regionali sarà divenuta eccessivamente ampia, questi saranno formati esclusivamente da rappresentanti dei gruppi settoriali locali.

     

     

    Art. 11 Strumenti di comunicazione

    Gli strumenti di comunicazione ed elaborazione dei gruppi settoriali o tematici regionali e dei gruppi territoriali sono costituiti sia dagli incontri diretti che dalle comunicazioni per posta elettronica.

     

     

    Art. 12 Coordinatore dei gruppi

    Per una più efficace gestione dei gruppi, sia settoriali o tematici che territoriali, ogni gruppo sceglie al proprio interno un coordinatore. Il suo mandato può essere limitato nel tempo in modo da favorire la rotazione dei compiti.
    I compiti principali del Coordinatore sono:
    · essere il referente del proprio gruppo nei confronti degli altri gruppi e del Tavolo regionale;
    · svolgere, o avere cura che vengano svolti da altri membri del gruppo, i vari compiti organizzativi (es. iscrizione e cancellazioni dal gruppo, programma degli incontri).

     

     

     

    Art. 13 Evoluzione della costituzione del Tavolo regionale

    In relazione al crescere della dimensione dei gruppi settoriali o tematici regionali e di quelli territoriali, il Tavolo sarà sempre più composto dai rappresentanti dei seguenti tre tipi di soggetti:
    · i settori rappresentativi dell'Economia Solidale, elencati all'art. 3;
    · i gruppi settoriali o tematici regionali;
    · i gruppi territoriali.
    La ripartizione tra questi soggetti sarà decisa e variata dal Tavolo regionale in base alle situazioni concrete di sviluppo dei gruppi e di richieste di partecipazione. In generale, ogni gruppo settoriale, come ogni gruppo territoriale e ogni settore rappresentativo di cui all'articolo 3, dovrà avere una propria rappresentanza nel Tavolo regionale. I rappresentanti potranno variare a discrezione dei soggetti stessi che li esprimono.

     

     

    Art. 14 Accoglienza di nuove persone

    Esaurita la fase di allargamento iniziale del Tavolo regionale, secondo i criteri espressi negli artt. 3 e 4, nuove persone interessate allo sviluppo della RES regionale verranno inserite non più direttamente nel Tavolo regionale, ma soltanto nei gruppi settoriali o tematici regionali e nei gruppi territoriali, all'interno dei quali verranno decise le forme di accoglienza e informazione per i nuovi entrati. Per essi sarà possibile partecipare al Tavolo regionale in qualità di rappresentanti dei gruppi di appartenenza. Altra via di accesso al Tavolo regionale rimarrà quella di essere scelti quali rappresentanti dei soggetti di cui all'art. 3, entro i limiti numerici posti dal Tavolo stesso.

     

     

    Art. 15 Lista di collegamento e lavoro

    Il Tavolo regionale si è dotato di una lista telematica di collegamento, informazione e lavoro - denominata RES Marche - destinata solo ai suoi componenti, attraverso la quale svolge lavoro di informazione ed elaborazione nel periodo intercorrente fra un incontro e il successivo. Qualora se ne ravvisi la necessità, il Tavolo potrà darsi un regolamento per l'utilizzo di questa lista. Eventuali decisioni assunte in lista dovranno comunque essere ratificate durante gli incontri del Tavolo.

     

     

    Art. 16 Bollettino telematico e gruppo redazionale

    Il Tavolo regionale promuove la redazione di un bollettino telematico, di carattere culturale e informativo, sui temi dell'Economia Solidale e del consumo critico, da spedire con regolarità a chiunque ne faccia richiesta. La redazione del bollettino è a cura di un Gruppo redazionale che si avvale anche dei contribuiti provenienti dai gruppi settoriali o tematici regionali, dai gruppi territoriali e da singoli individui.

     

     

    Art. 17 Riunioni

    Il Tavolo regionale si riunisce regolarmente per stabilire le iniziative volte a realizzare i suoi scopi e per discutere i temi di suo interesse. Per le decisioni il Tavolo adotta il metodo del consenso. Le decisioni del Tavolo sono da considerarsi perciò prese all'unanimità. In caso di controversie gravi e irrisolvibili valgono le decisioni prese con la maggioranza del 75% dei presenti, quando si sia data pubblica indicazione del programma tramite la lista di telematica di collegamento di cui all'art. 15.
    La realizzazione delle iniziative è a carico dei partecipanti e delle strutture operative di cui decidono di dotarsi di volta in volta.
    In ogni incontro del Tavolo regionale viene decisa la data dell'incontro successivo. Gli assenti dotati di computer e di indirizzo di posta elettronica ne riceveranno avviso tramite la lista telematica di collegamento di cui all'art. 15. Il Tavolo non ha il dovere di informare gli assenti che non hanno indirizzo di posta elettronica. In questo caso gli assenti possono essere informati da singoli appartenenti al Tavolo che vogliano tenere i contatti con loro, oppure devono loro stessi informarsi sull'incontro successivo chiedendo personalmente agli altri membri del Tavolo.

     

     

    Art. 18 Rapporti e rappresentanti

    Il Tavolo regionale intrattiene rapporti e interscambi con i soggetti che vi fanno parte, con il Gruppo di lavoro nazionale, con i Distretti di Economia Solidale (5) delle altre regioni, con le istituzioni della regione (es. Regione, Province, Comuni) e con tutti gli altri soggetti interessati, nelle forme e nei modi stabiliti durante gli incontri del Tavolo. Il Tavolo sceglie di volta in volta i propri rappresentanti per le varie iniziative e i vari rapporti in corso.

     

     

    Art. 19 Documento programmatico e forma giuridica

    Il Tavolo regionale ha fra i suoi compiti quello di redigere un documento programmatico che individui anche la forma giuridica di cui dovrà dotarsi la RES - Marche.
    Una volta che essa si sia dotata della sua forma giuridica e organizzativa, il Tavolo regionale e i suoi gruppi verranno sciolti, per confluire nella nuova organizzazione.

     

     

    Art. 20 Variazioni al regolamento

    È sempre possibile modifica il presente regolamento, in relazione alle richieste dei componenti del Tavolo, che vengono discusse e approvate secondo i metodi di cui all'art. 17.

     

     

     

     

     

    Note: (1) D'ora in poi denominato semplicemente "Tavolo regionale".
    (2) Nel voler realizzare un nuovo modello economico tramite la nonviolenza attiva si hanno due casi più significativi:
    a) all’interno di un sistema politico democratico, il cambiamento viene perseguito attraverso l’azione culturale e di coscientizzazione, il voto e, soprattutto, attraverso l’esempio diretto di costruzione di un nuovo tipo di pratiche economiche e di rapporti sociali;
    b) all’interno di un sistema autoritario, non volendo ricorrere alla violenza e non intendendo, tuttavia, subire l’ingiustizia, ci si oppone ad essa con pratiche di non violenza attiva di tipo gandiano (boicottaggio degli acquisti, boicottaggio delle leggi ingiuste, obiezione fiscale, resistenza passiva, appello alla coscienza, sciopero della fame, ecc).
    Molti casi reali sono tuttavia un misto di queste due condizioni, anche perché spesso la democrazia è, in parte, solo apparente e formale, a causa del dominio finanziario e culturale da parte di alcuni su altri, con asservimento più o meno marcato della politica, della ricerca, dei mass media e delle intelligenze umane agli interessi del ceto egemone.
    (3) Il termine “organizzazione” viene utilizzato per intendere genericamente qualsiasi tipo di soggetto, incluse le ditte individuali e le associazioni.
    (4) Con il termine “olistiche” (dal greco olos = tutto) si intendono quelle medicine che integrano i vari tipi di approcci per un migliore raggiungimento della salute (medicina convenzionale, medicina tradizionale, medicine moderne non convenzionali) e che, inoltre, considerano l’essere umano nella sua globalità di corpo, anima e spirito, con le relative interazioni per la salute.
    (5) Terminologia:
    a) Rete dell’Economia solidale: è un insieme di soggetti economici e di associazioni che si collegano fra loro per azioni e scambi economici e culturali sui temi e sui prodotti dell’economia solidale e degli stili di vita, con l’obiettivo di realizzare una alternativa al sistema economico e sociale vigente
    b) Distretto dell’Economia solidale: è un’ area territoriale (ad esempio comunale, intercomunale o provinciale) in cui è presente una consistente ed organizzata rete di economia solidale, orientata ai rapporti economici solidali fra produttori, consumatori, lavoratori e finanziatori di quel territorio, con il possibile appoggio degli enti locali interessati.

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