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    In manette importante gruppo criminale: vittime del pizzo noti locali della costa marchigiana

    "Occupiamoci della mafia, prima che la mafia si occupi di noi".
    Oltre a contare sulle forze pubbliche, anche come cittadini dobbiamo imparare ad essere associati e vigili sulla vita del territorio e non permettere che la mafia si istalli con forza fra di noi, ma debellare quella già presente.
    19 luglio 2010 - Claudia Brazzoni redazione@vivereancona.it
    Fonte: viveresenigallia.it

    Nelle prime ore di questa mattina sono stati compiuti numerosi e importanti arresti da parte delle Squadre Mobili di Ancona e Macerata.

     

    In manette sono finiti personaggi di spicco della criminalità marchigiana responsabili di una lunga serie di gravi reati di natura associativa, tra cui traffico di armi e di droga ed estorsioni di stampo mafioso ai danni di noti locali notturni, alcuni rinomatissimi, bar, balneari e concessionari d'automobili della costa adriatica in particolare della zona tra San Benedetto del Tronto e Fano.

    Le attività commerciali erano costrette già da diverso tempo, attraverso minacce, incendi, violenze e danneggiamenti dei locali, a pagare il cosiddetto "fiore", gergo calabrese per indicare il pizzo. Ma grazie all'importante lavoro di coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, l'aiuto delle Procure di Macerata e Pesaro e la grande collaborazione delle parti offese l'Operazione Gustav ha ottenuto eccellenti risultati portando agli arresti di Porcelli Agostino 38 anni pugliese, residente a Chiarino di Recanati, Maenza Francesco siciliano di 34 anni residente a Mondolfo, Bella Nicola Maria Giuseppe 36 anni siciliano residente a San Benedetto, Calvari Mirco 38 anni di Loreto, Sabini Sandro 44 anni di Montesicuro e Perricciolo Salvatore Roberto 30 anni residente a Montegranaro, Cavalieri Alessandro 25 anni di Portorecanati, Petrolati Alessandro 36 anni di Castel Colonna, questi ultimi già detenuti per accertate responsabilità criminali legate all'inchiesta. Sfuggito momentaneamente alla cattura B.L. giovane trentaduenne di Loreto anche lui ricercato come Perricciolo Giuseppe 58 calabrese e padre di Salvatore Roberto.

    Gli arresti di oggi fanno parte di una complessa indagine, tutt'ora in corso, partita nei primi mesi del 2009 che aveva portato al sequestro di numerose armi ed esplosivi usati per le attività criminali del gruppo.

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