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    8 dicembre 2006 - Loris Asoli
    Fonte: Bollettino Res Marche Anno 2 N°3

    Il Popolo etico e la sua aggregazione

    UN NUOVO SISTEMA SOCIALE

    Il progetto dell’economia etica e solidale è orientato verso la costruzione di un nuovo sistema economico e sociale, fondato sui valori universali, e in grado di costituire la premessa per l’avvento graduale di un’era di pace e di benvivere per tutta l’umanità.

    UN NUOVO STATO DI COSCIENZA

    Bisogna però disilludersi dal pensare che il passaggio ad un’era di pace e fratellanza sia cosa facile. E’ chiaro che lo stato di coscienza dell’umanità di oggi corrisponde alla civiltà caotica, egoista e bellicosa che essa ha creato. Per giungere ad una nuova civiltà deve prevalere nell’umanità un nuovo stato di coscienza. Come si crea, allora, questo nuovo stato di coscienza? Ci sono due modalità fondamentali di evoluzione della coscienza. Una è quella diretta, quando l’individuo si orienta coscientemente, per libera scelta, verso valori elevati. L’altra via evolutiva avviene attraverso sofferenze, disgrazie, catastrofi e guerre, provocate da un comportamento irresponsabile ed egoistico. In questo secondo caso, dopo aver sperimentato l’effetto nefasto di uno stato di coscienza negativo (permeato di odio, aggressività, ricerca di possesso e potere, e quant’altro di negativo), l’individuo diventa più malleabile e più pronto a “convertirsi”.
    Probabilmente si avvererà un processo evolutivo in cui i due tipi di evoluzione della coscienza si realizzeranno contemporaneamente. Certamente la cosa migliore sarebbe il prevalere del processo cosciente di evoluzione positiva della coscienza individuale e collettiva.

    UN NUOVO SOGGETTO

    Fondamentale, affinché questo avvenga, è che un soggetto storico concreto si faccia carico di questo compito evolutivo, lo realizzi quanto più possibile in se stesso e lo diffonda ampiamente attraverso una prassi educativa, formativa e divulgativa, che parta dalle esperienze concrete di realizzazione.
    Ora una domanda importante che ci si pone a questo punto è quella di quale possa essere e come si crei il soggetto adatto a far fare un salto di qualità al processo, già in atto, di costruzione di un nuovo stato di coscienza e di una nuova era di pace, fratellanza e giustizia.
    Certamente questo soggetto dovrà formarsi a partire da coloro che hanno già raggiunto, almeno in parte, questo nuovo stato di coscienza o che, almeno, sono orientati verso il suo raggiungimento.
    Marx diceva e scriveva che il soggetto per una positiva trasformazione sociale sarebbe stato determinato dall’evolvere delle condizioni materiali del processo produttivo capitalista e che il cosiddetto “proletariato” sarebbe stato questo soggetto “rivoluzionario”, che avrebbe rovesciato con la forza il potere egemone. E’ ormai chiaro a tutti che questa teoria, di tipo materialista, ha fatto il suo tempo ed ha rivelato la sua inconsistenza. Infatti la storia ci ha mostrato che ciò che nasce dalla violenza non porta buoni frutti, ma semplicemente sostituisce un potere violento con un altro potere violento, una classe privilegiata con un’altra classe privilegiata, un’inefficienza con un’altra inefficienza.
    Tuttavia il sistema sociale ed economico capitalista continua a generare i notevoli problemi che ormai tutti conoscono: distruzione dell’ambiente, ricchezza e potere concentrati in poche mani, fame, sofferenza, malattie e guerre in molte parti del mondo e per molti milioni di persone, quando lo sviluppo tecnologico e culturale dell’umanità permetterebbero il benessere e il benvivere per tutti.
    Urge quindi una trasformazione del sistema economico e sociale complessivo, guidata da un soggetto adeguato.

    L’ EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE

    Quello che qui sostengo è che il nuovo soggetto sociale, capace di portare una nuova civiltà, pacifica, equa, creativa, generatrice di un benessere equilibrato e di un benvivere per tutti, generatrice anche di bellezza e armonia, non scaturisce, in primo luogo, dall’evolvere delle condizioni materiali, ma dall’evolvere delle coscienze individuali, nel processo e nell’esperienza della vita sulla terra. Coloro che liberamente tendono a farsi guidare da impulsi di coscienza etici, coloro che prendono a proprio riferimento la realizzazione dei grandi valori universali dell’amore, della verità, e della libertà, pur consapevoli della distanza che ancora li separa da essi, sono anche coloro che, unendosi, sono in grado di assumere la guida evolutiva per la vita sulla terra e di originare la nuova civiltà dei valori.

    IL POPOLO ETICO

    Essi sono il Popolo Etico o Popolo della Pace, il quale deve prendere coscienza di sé, unificarsi, organizzarsi e non lasciare la vita sulla terra in mano proprio a coloro che ne sono del tutto inadeguati e indegni, che coltivano solo l’interesse personale, il privilegio, il potere, l’inganno, la menzogna, la violenza. Non assumersi questo compito storico significa rendersi colpevoli di fronte all’umanità. E’ tempo dunque che le persone che appartengono al popolo etico si riconoscano, si incontrino, gioiscano di questo incontro e creino insieme molte attività improntate ai valori. E’ tempo che esse formino un nuovo magnete, di vita rinnovata ed appagata, in grado di attirare sempre più persone e di attivare processi di trasformazione verso attività e forme di vita più armoniose. E’ tempo di togliere energia, finanziaria e di lavoro, a tutte quelle attività che sono contrarie ai valori etici. E’ tempo che il popolo etico gioisca di se stesso, dei propri volti, delle proprie individualità, dei potenti impulsi creativi che porta nel suo seno, della sua forza di rinnovamento.
    Con questo non si vuole escludere nessuno a priori, poiché ogni individuo umano sulla terra è potenzialmente appartenente al popolo etico, purché lo voglia.
    Certo, i signori del potere, tendono ad appropriarsi di tutto e tendono ad usurpare anche le parole “valori” ed “etica”, prendendole per sé, a definizione e imbellettamento dei propri pensieri e azioni, che spesso sono esattamente contrari al vero senso di queste parole. Così il popolo etico deve fare bene attenzione a cosa si cela in realtà dietro le parole e a restituire ad esse il loro valore originario.
    Il popolo etico è una realtà presente, in quanto milioni di individui sulla terra sono sempre più stanchi del marciume presente nella vita sociale e si orientano gradualmente, anche se ancora parzialmente, verso i grandi valori, attraverso i quali è possibile costruire una sana e feconda vita sociale.
    Il popolo etico può essere considerato, secondo una espressione evangelica, come “il lievito che fa lievitare tutta la massa”. Infatti esso è sparpagliato su tutta la terra e presente in tutti i territori locali, come una parte, seppur piccola, della loro popolazione. E’ una parte che porta in sé la forza risvegliatrice e creativa e che ha la potenzialità di far “lievitare” verso una nuova vita, più appagata, l’intera comunità sociale. E’ quindi un popolo non concentrato su un unico territorio e che parla una sola lingua, come sono i popoli tradizionali, ma è transnazionale e parla molte lingue. E’ un popolo i cui individui sono collegati dall’affinità, dalle comuni finalità e da una analoga sensibilità. Non è però ancora consapevole di sé e coscientemente organizzato per assolvere al suo compito.

    PROCESSO DI AGGREGAZIONE

    Si può pensare che il soggetto storico destinato ad essere trainante per la costruzione graduale di un nuovo sistema sociale si aggreghi a partire dalle persone che sono coinvolte in quei settori produttivi e associativi che attualmente vengono presi come base per aggregare forze favorevoli all’Economia Etica e solidale. Si tratta cioè dei settori del Commercio equo e solidale, Agricoltura biologica, Cooperazione sociale, Cooperazione internazionale, Cooperazione produttiva, Finanza etica, Consumo critico, ecc. Ciò è certamente vero, perché questi settori hanno raccolto molte persone eticamente orientate ed hanno maturato una loro ricchezza di esperienze ed elaborazioni, che portate all’interno di una rete più estesa potranno essere molto feconde di buoni risultati. Tuttavia, in parte, è anche un pensiero limitante, che prende come riferimento solo i processi esteriori e non anche quelli interiori degli individui. A guida del rinnovamento del sistema sociale devono venir posti tutti quegli individui che, per le vie più disparate, sono giunti a maturare dentro di sé l’adesione ai grandi valori della vita. Costoro possono trovarsi nei più disparati settori produttivi e non produttivi: possono essere studenti delle medie superiori o studenti universitari, lavoratori degli enti pubblici o parapubblici, pensionati, docenti universitari, lavoratori di imprese individuali o familiari o di piccole o medie o grandi imprese produttive. Insomma possono provenire da ogni ambito, produttivo o non produttivo, poiché l’aprirsi della coscienza ai valori etici non ha ambiti confinati e “lo spirito soffia dove vuole”. Perciò possono essere giunti all’adesione ai valori per le più disparate vie: educazione familiare, esperienze varie di vita, esperienze associative, esperienze in gruppi religiosi e spirituali delle più varie specie, come ce ne sono al giorno d’oggi, o in gruppi a idealità politica e sociale, o attraverso studi, interessi e tendenze personali, o per qualsivoglia altra via.
    Il popolo etico avrà certamente anche degli agganci con il vasto movimento internazionale che, attraverso vari mezzi e strumenti (social forum, reti culturali, reti per i diritti, ecc), contesta vivamente l’attuale “ordine economico e politico internazionale”e, probabilmente, vari rappresentanti del popolo etico parteciperanno a questi strumenti di contestazione e proposizione. Tuttavia il popolo etico nel suo complesso, dovrà orientarsi ad una azione più organizzata, strutturata e coordinata e dovrà agire molto più sul territorio locale, oltre che su quello degli ambiti territoriali più estesi. Dovrà inoltre cimentarsi molto di più nel concreto dei processi produttivi, sociali, politici, giuridici e culturali, con l’intento di mettere concretamente le premesse per un nuovo modello sociale. Infatti non basta contestare gli effetti devastanti di un sistema economico e di potere, ma occorre anche proporre un nuovo sistema sociale, avendo anche la capacità e il coraggio di viverlo già da ora quotidianamente nella sua concretezza, quanto più possibile nelle attuali condizioni.

    LO STRUMENTO DI AGGREGAZIONE REGIONALE

    Nel nostro piccolo e limitatamente alla nostra regione, cerchiamo di partecipare al più generale processo di aggregazione del popolo etico, quale soggetto trainante della trasformazione sociale positiva, stimolando l’adesione all’Associazione, da poco costituita, Rete di Economia Etica e Solidale e attraverso la partecipazione ai suoi progetti, alle sue attività e alla formazione della sua cultura di base. Si tratta di un primo modesto strumento di aggregazione al quale, probabilmente dovranno seguirne anche altri.
    Anche all’interno di questa associazione regionale avranno un ruolo molto importante tutti coloro che hanno già fatto scelte di vita e di lavoro in quei settori produttivi orientati ad una nuova socialità, che abbiamo sopra menzionato, tuttavia l’appello ad aderire è rivolto a tutti.

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