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    Come chiedere una nuova politica economica al servizio dei cittadini

    Il Centro Ricerche CRETA aderisce al BankRun lanciato in Francia ed in tutto il mondo il 7 Dicembre 2010.
    13 dicembre 2010 - Redazione Rees Marche
    Fonte: scuoladellerinnovabili.it - 06 dicembre 2010

    Il Centro Ricerche CRETA aderisce al BankRun lanciato in Francia ed  in tutto il mondo  il 7 Dicembre 2010.

    Perchè abbiamo lanciato questa azione ?
      Tanto per cominciare abbiamo deciso di sensibilizzare l’opinione pubblica relativamente al funzionamento del sistema monetario.

    La schiacciante maggioranza dei  titolari di un conto corrente, di un conto di risparmio o ancora di un piano pensionistico, ignora totalmente come il denaro viene creato o ciò che le banche fanno del denaro che viene loro affidato. Essi ignorano tutti i principi del denaro  e non conoscono la realtà che si nasconde dietro frasi come: “Bolla speculativa”, “buoni del tesoro”, “hedgefunds” o “cartolarizzazione”.Essi ignorano inoltre che i media, nella loro totalità, fanno ben pochi sforzi per informare in modo obbiettivo, trasparente e comprensibile a tutti.

    La sola cosa che il pubblico sa veramente, è che la maggior parte dei grandi crimini finanziari resta per lo più impunita e che sono loro stessi a pagarne le conseguenze. Non solo deploriamo che numerose domande che si pongono i cittadini sulla situazione economica rimangano senza risposta nei vostri servizi giornalistici, ma vi rimproveriamo inoltre l’ assoluta mancanza di zelo nel denunciare le misure che hanno permesso che la situazione economica mondiale, sia arrivata al punto in cui si trova oggi: una situazione che ha messo i nostri capi di stato e di governo, in ginocchio davanti alle agenzie di credito, tremanti di paura all’idea della perdita di valore della nostra moneta.

    I nostri responsabili politici non possono rispondere contemporaneamente agli interessi del mercato finanziario ed a quelli dei cittadini, è giunto dunque il momento di ricordargli al servizio di chi sono stati eletti.

    Poichè gli scioperi e le manifestazioni non servono più a nulla, poichè qualsiasi cosa facciamo non veniamo comunque ascoltati, mentre vengono prese decisioni senza minimamente consultarci, abbiamo deciso di colpire il sistema nel suo punto vitale più importante : IL SISTEMA BANCARIO.

    Siamo coscienti delle conseguenze economiche che provochera’ il successo delle nostre azioni ?

    Siamo soprattutto coscienti delle conseguenze che il sistema finanziario globalizzato, sregolato ed incontrollabile ha sui nostri impieghi, sulla nostra salute, sulla nostra istruzione, sulle nostre pensioni, sulle nostre industrie, sul nostro ambiente, sul nostro avvenire, sulla nostra dignità; la dignità di cittadini di paesi che questo sistema ha asservito attraverso debiti che non potranno mai essere rimborsati per meglio appropriarsi delle loro risorse. Questa è la sorte che attende i cittadini occidentali, se non prenderemo in mano il nostro stesso destino.

    Siamo coscienti del ruolo che questo sistema gioca nella prosperità degli imperi industriali, che basano i propri interessi su conflitti armati, malattie, penuria alimentare ! Siamo coscienti della miseria che regna nei paesi che gli forniscono mano d’opera e materie prime a costi irrisori e siamo anche coscienti che questo sistema non avrà mai nulla da guadagnare in un mondo dove regneranno pace e prosperità e che continuando ad affidare il nostro denaro, onestamente e duramente guadagnato a questo sistema malato, ci rendiamo complici dei suoi furti, dei suoi crimini, delle sue guerre e della miseria che esso genera.

    Che cosa vogliamo ?

    Noi, i cittadini del 21esimo secolo, eredi di generazioni che si sono sacrificate perchè fossimo e vivessimo da cittadini liberi e degni, Noi, esigiamo la creazione di una BANCA CITTADINA, al servizio dei CITTADINI, una banca che metta al riparo i nostri soldi da febbri speculative, al riparo da operazioni che trasformano i nostri prestiti in attivo di bilancio e si servono dei nostri debiti per aumentare la propria ricchezza.

    Vogliamo delle banche che prestino solo le ricchezze che realmente possiedono. Delle banche che aiutino le piccole e le medie imprese a relocalizzare l’impiego, delle banche che prestino a tasso 0(*) . Delle banche che sostengano i progetti che portano vantaggi ai cittadini piuttosto che al “mercato”. Delle banche dove depositare i nostri soldi con la coscienza tranquilla. Delle banche di cui non dovremo più diffidare.Banche il cui operato segnerà la fine dei mercanti di morte, delle malattie e della schiavitù. Sulle ceneri del vecchio sistema, vogliamo costruire un’organizzazione bancaria, che non sacrificherà più la dignità umana sull’altare del profitto.

    Noi cittadini, finalmente risvegliati dalla povertà e dalla disperazione che colpiscono i più fragili tra noi – pensionati, disoccupati, lavoratori poveri – e che minaccia quelli che tra noi fanno ancora parte della classe media, imprenditori, lavoratori indipendenti, Noi che veniamo trattati come vacche da latte, vogliamoche sia puramente e semplicemente annullato, il debito pubblico generato da questo sistema malato. Noi rifiutiamo che le nostre tasse, i nostri sforzi, le nostre risorse continuino ad alimentare questo pozzo senza fondo. Vogliamo riprenderci il diritto a battere moneta ed affrancarci dalle direttive che ci vengono imposte da questa unione europea, che è stata costituita contro il consenso della maggioranza dei cittadini consultati attraverso il referendum, senza parlare di quei paesi dove non è stata addirittura organizzata nessuna consultazione popolare.

    Ace Bank per youtube

    (*) Quello che fanno le banche islamiche con successo rifiutando la pratica dell’usura per motivi religiosi, noi possiamo farlo per ragioni sociali.

    Per concludere

    Vogliamo attirare la Vostra attenzione sul fatto che, anche se dovessimo riuscire a ricollocare i nostri impieghi, le tecnologie di punta e le macchine, hanno rimpiazzato il lavoro dell’uomo in un numero sempre crescente di settori. Esse permettono di produrre di più, più velocemente, a miglior prezzo ed è per questa ragione che fanno paura a coloro che si domandano, cone si guadagneranno da vivere domani. Tutto ciò è assurdo, poichè la tecnologia, dall’invenzione della ruota, ha come punto fermo quello di migliorare le condizioni di vita dell’essere umano. Se il progresso fosse stato messo al servizio dei cittadini, piuttosto che al servizio del mercato, avremmo potuto già effettuare un vero e proprio salto quantico nello sviluppo di tecnologie, oggi paralizzate da quei gruppi d’interesse che sono i primi beneficiari di questo sistema.

    Noi abbiamo già le conoscenze per affrancare l’umanità dai propri bisogni di energia fossile e nucleare, per produrre e distribuire acqua potabile a basso costo in ogni angolo del pianeta, per produrre frutta e verdura dalla banchisa polare sino al deserto. La povertà non esiste sul nostro pianeta, se non a causa di una mancanza di volontà politica dei paesi industrializzati, sottomessi alle leggi di mercato.L’inquinamento e lo sperpero delle risorse non sono che la triste conseguenza di questo sistema obsoleto, cui bisogna porre fine urgentemente.

    Noi, gli eredi del chaos, abbiamo un mondo da ricostruire. Un mondo dove il lavoro non sarà più vissuto come una forma di asservimento, nè l’assenza di lavoro come un dramma, perchè noi avremo saputo ripensare alla maniera nella quale l’uomo di domani si assicurerà la sopravvivenza, l’istruzione, il suo proprio benessere e la sua pensione.

    Noi invitiamo coloro che vogliono seguirci su questa via  -a sconfiggere le proprie paure inconsce ed a posare la prima pietra del sistema che rimpiazzerà quello attuale, il quale con o senza di noi finirà comunque per crollare, quando ci avranno infine preso tutto. Noi preferiamo non attendere che arrivi il peggio, non vogliamo che per salvare l’economia sia dichiarata ancora un’altra guerra.

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