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    Spiagge concesse per 20 anni

    Il governo è stato costretto a fare un passo indietro. Il diritto di superficie sarà per 20 anni e non più per 90. Le associazioni ambientaliste però non esultano: permane il rischio di cementificazione delle spiagge
    20 maggio 2011 - Redazione Rees Marche
    Fonte: aamterranuova.it - 18 maggio 2011

    Il governo è stato costretto a fare un passo indietro. Il diritto di superficie sarà per 20 anni e non più per 90. Le associazioni ambientaliste però non esultano: permane il rischio di cementificazione delle spiagge.

    Scende da 90 a 20 anni il «diritto di superficie» riguardante le spiagge. E andrà rilasciato nel pieno rispetto dei principi comunitari «di economicità, efficacia e imparzialità».

    Il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto sviluppo, con l'ultima versione del decreto che dovrebbe contenere la modifica. Un cambiamento che però non accontenta FAI (Fondo ambiente italiano) e WWF, per i quali le spiagge sono a rischio cemento con la previsione stessa di un "diritto di superficie".

    Come informa una nota del Quirinale, quanto alle disposizioni in materia di credito contenute nel decreto-legge il Capo dello Stato auspica il più sollecito recepimento della direttiva europea 2010/76 sulla dirigenza bancaria, con il conseguente adeguamento dei poteri di vigilanza regolamentare della Banca d'Italia".

    Sul capitolo spiagge, che prevede appunto una riduzione del diritto di superficie a 20 anni, per FAI e WWF è un bene che si torni indietro ma potrebbe non bastare. Spiegano le due associazioni: "E' un inghippo la trasformazione del diritto di concessione in diritto di superficie che mette a rischio cementificazione le spiagge. Si vuole infatti separare la proprietà del terreno da quello che viene edificato e questo significa garantire ai privati la proprietà degli immobili, già realizzati o futuri, sul demanio marittimo. Tutto questo non era fino a oggi possibile perché tramite la concessione gli immobili, anche se realizzati da privati, rimanevano in uso per il tempo della concessione ma erano del demanio. In concreto - proseguono - questo significa che con l'introduzione del "diritto di superficie" se lo Stato vorrà le spiagge libere da infrastrutture una volta scaduto il termine dei vent'anni, dovrà pagare ai privati il valore degli immobili realizzati perche questi saranno a tutti gli effetti di loro proprietà e quindi potranno essere venduti o ereditati".

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