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    Quando i cocomeri esplodono...

    A causa dell'impiego massiccio di fertilizzanti le angurie possono esplodere, un fenomeno curioso, dilagato negli scorsi giorni in Cina. In Italia, secondo la Coldiretti, non c'è nessun pericolo. Le contaminazioni dei prodotti agricoli cinesi però fanno paura.
    24 maggio 2011 - Redazione Rees Marche
    Fonte: http://www.aamterranuova.it/article5881.htm">aamterranuova.it - 24 maggio 2011

    A causa dell'impiego massiccio di fertilizzanti le angurie possono esplodere, un fenomeno curioso, dilagato negli scorsi giorni in Cina. In Italia, secondo la Coldiretti, non c'è nessun pericolo. Le contaminazioni dei prodotti agricoli cinesi però fanno paura.

    Dalla Cina arriva lo strano caso dei cocomeri esplosivi: nei giorni scorsi, interi ettari di coltivazioni di angurie sono letteralmente esplosi. Secondo le autorità cinesi la causa sarebbe un fertilizzante utilizzato in quantità spropositata dai contadini per accelerare la crescita ed aumentare le dimensioni dei cocomeri. In pratica per fare aumentare la produzione, i contadini cinesi hanno esagerato e si sono trovati con una distesa di angurie "bomba".
    La Coldiretti assicura i consumatori italiani sul fatto che il nostro Paese non importa cocomeri o meloni dalla Cina. Ma la Coldiretti avverte: "se in questo caso si può parlare di scampato pericolo per l'Italia, in realtà il problema del cattivo uso dei prodotti chimici negli alimenti è particolarmente importante nel gigante asiatico dove solo recentemente è stato scoperto lo scandalo addizionato con la melamina. Con la rapida crescita la Cina nel 2010 ha conquistato anche il primato nel numero di notifiche per prodotti alimentari irregolari perché contaminati dalla presenza di micotossine, additivi e coloranti al di fuori dalle norme di legge, da parte dell'Unione Europea".
    "La Relazione sul sistema di allerta per gli alimenti evidenzia che - precisa la Coldiretti - su un totale di 3.291 allarmi per irregolarità ben 418 (13%) hanno riguardato la Cina per pericoli derivanti dalle contaminazioni dovute sopratutto a materiali a contatto con gli alimenti. Per l'Italia i rischi riguardano soprattutto le importazioni di concentrato di pomodoro che nel 2010 sono aumentate del 40% ed hanno superato in totale i 115 milioni di chili, un quantitativo record che corrisponde a circa il 15% della produzione di pomodoro fresco destinato alla trasformazione realizzata in Italia".
    "I pomodori conservati sono - precisa la Coldiretti - la prima voce delle importazioni agroalimentari dalla Cina delle quali rappresentano oltre 1/3 in quantità (42%) nel 2010. Ma dal gigante asiatico sono arrivati anche 96,1 milioni di chili di ortaggi e legumi (+10%), 12,8 milioni di chili di frutta (+58%) e 4,5 milioni di chili di aglio (+50%)".

    Fonte: Coldiretti

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