Santoro riparte Senza Rete. Da domenica 11 Settembre la prima di “Annozero 2.0”

Come già appreso nelle settimane passate, l'allontanamento forzato di Michele Santoro dal panorama mediatico nazionale sembra essere giunto al termine. Nonostante le travagliate vicende che hanno ingagliardito la stagione estiva, tra un flirt senza esiti con il satellite di Sky, e una vorticosa trattativa altrettanto vana con La7, i destini del conduttore più scomodo dell'etere sembrano giunti ad un epilogo.Già da qualche tempo si è appreso della nascita ufficiale di Senza Rete, il format audiovisivo che sarà presentato domenica 11 Settembre nell'ambito della festa per il secondo anniversario de Il Fatto Quotidiano. Come dire la nuova versione di una vecchia intesa, quella tra Travaglio e Santoro. Una specie di Annozero versione 2.0, che attraverso un circuito di tv locali e web tv avrà modo di trasmettere sia sulla piattaforma digitale terrestre che su quella online, creando un'agile rete di distribuzione nazionale. Una soluzione perfetta a quanto pare, un programma autoprodotto in grado sia di risolvere le esigenze di visibilità multimediale del giornale di Padellaro che di eliminare gli scomodi vincoli delle proprietà e degli apparentamenti televisivi finora sofferti da Santoro. E considerando il successo delle esperienze viste fino ad ora, simili anche se proposte in forma di evento, ovvero Rai per una notte e Tutti in piedi, siamo di fronte ad una alternativa abbastanza prevedibile ma sicuramente interessante.

Prevedibile, certo. Perché c'era da aspettarsi che in questo clima di totale asservimento della pubblica informazione alle più becere ragioni economiche e politiche, le forze escluse o quantomeno periferiche ai circuiti dell'informazione di massa si coagulassero nella ricerca di una soluzione alternativa. Interessante ancor di più, dato che siamo di fronte alla nascita di un potenziale punto di riferimento alternativo dell'informazione docu-giornalistica. Un nuovo polo che si configura però come un non-polo; nelle premesse un collettore di voci al disopra del controllo politico, un contenitore che permetterà a Santoro la massima libertà autoriale. Per quanto riguarda la questione economica, le parti sembrano aver trovato un equilibrio attraverso forme di finanziamento che non prevedono un vero e proprio azionariato, nell'intenzione di evitare qualsiasi forma di maggioranza titolare.

Tutto ciò non può che far piacere ai vecchi fan di Annozero nonché ai sostenitori del conduttore. Piuttosto che gioire per la nuova alternativa, al palato resta però una sensazione molto amara. Un'impressione che avvolge la lingua in una vera e propria colata di asfalto, nel dover ancora una volta assistere alla palese condizione di schiavitù dei media mainstream nel nostro Paese. Senza Rete ci auguriamo possa essere un programma "fresco e libero"; ma resta opera scaltra di un personaggio non comune, di un fenomeno sorretto dal potere di una popolarità non indifferente. Pertanto la gioia è solo un raggio di sole in una bufera artica, o al massimo un sorrisino beffardo dato il fatto che Santoro sembra quasi impossibile da ammutolire, persino in questo Paese. Eppure in Santoro conviene credere, non vediamo alternative all'alternativa.