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REES Marche

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    5 marzo 2007 - Michela Di Ciocco
    Fonte: Bollettino Rees Marche Anno 3 N° 1 - 04 marzo 2007

    La visione del mondo alla base dell’economia solidale

    Seminario della “Scuola delle alternative”

    organizzata dal Gruppo Formazione dell’Associazione Rees Marche

    Quello delle cosiddette buone pratiche, costituisce un panorama molto vario; le aree che include, infatti, sono differenti e richiedono un impegno complesso. Eppure, questa nebulosa multiforme sembra tendere verso l’unione, la condivisione delle esperienze. Infatti, il lavoro che l’associazione Rees sta compiendo, mira proprio alla costituzione della rete tra i soggetti che ogni giorno tentano l’alternativa all’attuale sistema di cose.
    Il fine settimana di formazione del 9 e 10 dicembre scorso, tenutosi presso il B&b “Al respiro nel bosco” ai piedi dei Monti Sibillini (Camporotondo, Macerata), è stato dedicato alla riflessione sulle radici – ideali, emotive, pratiche, razionali – della partecipazione a questo progetto. La rete comincia ad essere una realtà ed in questo momento di forte spinta in avanti – di cui la fondazione ufficiale dell’associazione ne costituisce il simbolo – è emersa l’esigenza di creare una situazione in cui coltivare uno sguardo più ampio ed approfondito. Il luogo, i tempi e le modalità formative, sono stati scelti con lo scopo di agevolare una sincera riflessione – ad un ritmo più lento, rispetto al quotidiano fare - sulla motivazione che anima l’impegno nell’economia solidale e lo stesso lavoro di rete, sull’orizzonte ultimo sul cui sfondo si pongono gli obiettivi più immediati.
    La due giorni è iniziata con l’intervento di Enrico Euli: formatore, da anni impegnato nel lavoro con gruppi di questo settore, si occupa di facilitarne le attività. Attraverso lo strumento del gioco e della pratica nonviolenta, ha reso possibile lo scavare ed il portare alla luce delle dinamiche, meno palesi e consce, con cui, a partire dalle motivazioni fino ad arrivare alle azioni compiute ogni giorno, si cerca di dare vita ad una realtà differente. Attraverso l’analisi dell’idea di economia solidale - della visione del mondo, come recita il titolo del corso – è emerso come logiche tipiche dell’economia e della società di mercato, siano presenti nel nostro agire e nel nostro pensare, quindi, nel nostro costruire un’altra economia e un’altra società. La competizione, l’utilitarismo, la paura di affrontare il conflitto rappresentano tutti elementi insiti nel nostro stesso modo di essere. Il pericolo è quello di reinserire e ripetere, in maniera inconsapevole, quegli stessi modelli da cui si sta cercando di discostarsi. Il lavoro, quindi, è da svolgere prima di tutto sull’essere figli del nostro tempo: si tratta di acquisire consapevolezza – sia in prima persona, come individui, che come soggetti e costruttori della rete – e di gestire i meccanismi che ci portiamo dentro e che costituiscono le basi di pensieri e azioni. Giocando e sperimentando modalità diverse di formazione e di relazione, si è riusciti a coinvolgere ognuno, nella propria totalità: la mente come il corpo, l’emotività come la razionalità: una vera e propria, totale messa in discussione. Il perché dell’esserci di ogni soggetto della rete, il mondo che questi immagina sullo sfondo dei suoi quotidiani sforzi per esistere e resistere, fanno un tutt’uno col soggetto stesso e con la sua storia: non si può lavorare sulla rete, per esempio, senza coinvolgere il livello personale ed emotivo di colui il quale vi partecipa. Quanto è emerso rappresenta un importante spunto per la costruzione del percorso di lavoro della nascente Scuola delle Alternative – la formazione interna ed esterna, in prospettiva – come per la costruzione della rete e delle sue attività.
    La giornata di domenica è iniziata con l’intervento di Roberto Mancini, filosofo marchigiano anch’esso legato alle tematiche dell’economia solidale: si è partiti da un’analisi del modello attuale – la globalizzazione, la società subordinata alle esigenze di mercato – e della condizione umana in esso descritta, per arrivare a disegnare le ipotesi di resistenze e di proposte altre. Attraverso un racconto, a partire da un punto di vista profondo ed insolito, è stato tracciato un panorama sulla natura dei valori del nostro tempo: è emerso come i valori incarnati – che hanno nell’uomo il loro punto di riferimento – siano stati sostituiti dai valori materiali, che servono i meccanismi che dominano oggi la realtà. E non sono forse proprio i valori umani, come solidarietà, equità, eticità, che il movimento dell’economia solidale vuole riportare alla luce? Col suo linguaggio quantitativo ed il suo potere universale, l’economia attuale rappresenta la matrice prima della nostra società. Eppure, Mancini mostra come abbia molto poco a che fare con la verità empirica e scientifica, quanto sia più vicina ad una fede, incondizionata e irrazionale. “Non crediamo in noi come fattori della nostra vita e salvezza, ma in meccanismi come il mercato”. La costruzione di alternative - che non siano tali solo ad un livello superficiale - incomincia, anche qui, dal nostro intimo; si tratta di prendere coscienza di questa fede che opera in noi, allontanarci da essa a piccoli passi e cercare di disegnare il ‘mondo nuovo’, stando molto attenti a tutti quegli elementi meno visibili, ai meccanismi che agiscono all’interno (dei modelli, delle azioni, dei comportamenti, delle organizzazioni, delle reti, ecc.). L’uomo legge la realtà a partire dai valori che si da ed in cui crede; riuscire a fare una riflessione su di essi e sui meccanismi che sono alla loro base, significa rischiare di cambiare veramente le cose. Gratitudine al posto di angoscia, relazione al posto di alienazione e solitudine, amore al posto di concorrenza e di materialismo; ad esempio. Come si fa? Si parte da sé, di nuovo, dal proprio stile di vita…
    Questo primo appuntamento è stato utile per leggere le esigenze della Rees. Il gruppo che si dedica alla formazione, infatti, sta cercando di tracciare una linea che unisca i diversi punti emersi in un percorso continuo. Il prossimo appuntamento sarà per il fine settimana del 27 Aprile – 1° maggio; sarà dedicato al tema del denaro e della moneta, intesi come valore. Mezzo di scambio, unità di misura e di valore, non soltanto in termini economici, ma soprattutto culturali. Il denaro è il senso del nostro mondo, l’elemento che scandisce e da il ritmo a tutti gli ingranaggi della nostra società. Per poter pensare ed agire in maniere differenti, esso costituisce un elemento fondamentale, conscio ed inconscio, con cui è necessario confrontarsi su diversi livelli; da quello logistico a quello psicologico, da quello pragmatico a quello culturale. La speranza è che sia un evento pieno e significativo, come lo è stato il primo e per il quale è bello mandare un ringraziamento all’instancabile gruppo formazione!

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