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    Perché votare NO alla riforma costituzionale

    Una riforma voluta dai grandi della finanza internazionale, la stessa che ci sta impoverendo ed opprimendo
    27 ottobre 2016 - Loris Asoli

    Questa riforma viene da un progetto autoritario.

    Essa è un atto inammissibile, perché deliberata da un Parlamento eletta con legge incostituzionale, un parlamento che per correttezza avrebbe dovuto soltanto rifare la legge elettorale e passare a nuove elezioni, che esercita quindi un potere abusivo e che non può permettersi di arrivare a stravolgere la costituzione a colpi di maggioranza semplice. Questa riforma è una ferita grave alla democrazia per come la legge è stata voluta ed appovata. Un ampio aggiornamento della costituzione si approva solo con un altrettanto ampio consenso, senza spaccare in due il paese.

    Questa riforma, vista nel suo complesso, e non nei singoli dettagli, accentra il potere sul governo e sul premier e riduce di fatto il potere del presidente della repubblica, del senato, della camera dei deputati, del parlamento, delle regioni, dei comuni e della popoalzione. E' un attentato contro l'articolo 1 della costituzione (la sovranità apprtiene al popolo).  Fra l'altro rende anche più facile dichiarare lo stato di guerra. Complessivamente rappresenta una ferita al principio della democrazia.

    In combinazione con la legge elettorale sarà possibile che un governo sia determinato da poco più di un 20% del popolo italiano (effetto delle astensioni, del ballottaggio delle due liste più votate e del premio di maggioranza).

    Questa riforma è una ferita grave alla democrazia anche perchè si tenta di imporla con quesiti ingannevoli, che sono formulati affinché si risponda SI.

    Cambiamento sì, ma quale cambiamento? Complessivamente vista, la riforma proposta è un cambiamento peggiorativo della costituzione attuale. Abbiamo invece bisogno di un cambiamentoi che attui tanti punti importanti della costituzoione non ancora realizzati e di un cambiamento modernizzatore che ne rispetti i valori e lo spirito unitario di tutela di tutti i cittadini.

    Perché si vuole questa centralizzazione del potere?

    Perché la vuole la grande finanza, che già comanda alla grande nel mondo e nel nostro paese, dove ha già determinato direttamente gli ultimi premier (Renzi, Letta, Monti, ecc.) e tante leggi. Sotto un articolo sugli ordini di distruggere le nostre costituzioni, da parte dei magnati della finanza internazionale. Tutta la finanza internazionale sta premendo sul nostro popolo affinché la riforma venga approvata

    E perché i potenti della finanza vogliano indebolire e annullare le costituzioni?

    Per poter fare più efficacemente quello che già stanno facendo: difendere e aumentare i loro privilegi e il loro potere, aumentare le loro riserve finanziarie, impoverire e sottomettere le masse popolari, acquistare tutti i beni degli stati, rendendo i popoli stranieri in casa loro, diminuire tutte le garanzie sociali (occupazione, pensione, servizi sanitari e sociali, istruzione, ecc), sottraendone le necessarie risorse finanziarie, controllare l'informazione, la ricerca, l'università, le produzioni di massa, il cibo, le sementi; prendere per sé tutti i vantaggi della buona ricerca scientifica e usare la cattiva ricerca scientifica per mantenere e aumentare il loro potere.

    Purtroppo tanti collaborano con questi poteri centrali, per facile arrivismo, carrierismo, servilismo, mancanza di dignità.

    Comitato per il NO, per approfondire

    http://www.referendumcostituzionale.online

    Ascolta in questo sito il video "perché votare NO" e ascolta il video "Le ragioni del NO" con Anna Falcone, che smascherano le menzogne della campagna per il SI

    La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da “democrazia di spettatori passivi”, in “democrazia di partecipanti attivi”, nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private”. (Erich Fromm)

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    UNA RIFORMA TARGATA J P MORGAN

    Il 28 maggio 2013 la banca Jp Morgan pubblicò un rapporto in cui affermava la necessità di intervenire politicamente a livello locale presso gli Stati del Sud Europa per consentire ai governi riforme strutturali improntate all'austerity, arrivando in particolare a definire le Costituzioni democratiche come «inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea», in quanto mostrano una «forte influenza delle idee socialiste», per cui i sistemi costituzionali presentano «governi deboli nei confronti dei parlamenti e nei confronti delle Regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori e difesa dello stato sociale in aiuto al cittadino». In particolare, la JP Morgan lamenta che vi sia «la licenza di protestare se sono proposte modifiche sgradite dello status quo», per cui ogni opposizione deve essere stroncata.

    Questa banca americana è responsabile di aver impestato l’Occidente con i derivati e di aver prodotto la crisi economica del 2008.

    A questa cricca di magnati e finanzieri la democrazia dà veramente noia, come nella storia è sempre stato, perché la democrazia è la difesa dei diritti dei popoli. Dietro i suoi ordini, è stato perpetrato in Europa un tentativo massiccio di distruzione delle democrazie popolari, riducendo i diritti e le tutele dei cittadini.

    Qualcuno si è accorto che Renzi ha legalizzato l'esportazione di capitali nei nei paradisi fiscali, che ora non è più reato? E credete che uno che fa questo sia ancora della parte dei popoli, dalla parte del diritto, dalla parte della democrazia?

    Quando i diritti elettorali sono dimezzati, quando il territorio è ignorato, quando si tolgono agli enti locali i loro poteri amministrativi per rimettere tutto nelle mani di uno solo, quando il Parlamento diventa per due terzi formato da nominati, quando al posto di un sistema legislativo se ne mettono 12 così, che alla fine sarà solo il premier a legiferare a forza di decreti mentre il Parlamento, vero organo di rappresentanza diretta del popolo, sarà paralizzato, quando si servono gruppi di potere e non i cittadini, quando si mutila la democrazia e la si porta verso un sultanato…non si parla di semplificazione della Costituzione, ma di DISTRUZIONE.

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