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    24 giugno 2007 - Valeria Bochi
    Fonte: Bollettino di Primavera Rees Marche Anno 2007

    Presentazione della Rete spagnola REAS

    REAS - Red de Redes de Economía Alternativa y Solidaria

    Rete di Reti di Economia Alternativa e Solidale

    Traduzione dallo spagnolo di Valeria Bochi

    Esistono molti problemi sociali che hanno origine nel fatto che non si adattano obiettivi e strutture alle persone ma avviene il contrario.
    L’economia ha finito con l’essere il fine e non il mezzo per migliorare la qualità della vita della società intera.
    La competizione economica esige una velocità e un sistema adatto a conseguire rapidamente uno “stato di benessere”. Ma quale benessere, per chi e con quali obiettivi?
    Riteniamo cosa su cui riflettere il fatto che 250 persone possiedano tanta ricchezza quanta il resto del mondo.
    Noi vogliamo creare strutture economiche solidali, non escludenti, non speculative, dove le persone e il loro ambiente sociale siano il centro, il fine e non il mezzo per conseguire condizioni di vita dignitose per tutti.

    Vorremmo incontrarvi poiché le idee e le realtà solidali già esistono e da molti anni migliaia di persone lo stanno rendendo possibile.
    Qui presentiamo la proposta a tutti i settori sociali, economici, politici come luogo di incontro, riflessione partecipazione, adesione e comunicazione.

    Carta Solidale

    Oggi l’umanità si trova di fronte ad alcune sfide fondamentali

    Crisi economica:
    Crisi delle economie locali o nazionali a vantaggio dei grandi gruppi finanziari sovranazionali, che priorizzano il capitale a svantaggio del lavoro e deregolamentando i mercati.
    Crisis del lavoro:
    Instabilità crescente, degrado condizioni di lavoro, competizione sociale sleale, delocalizzazione del lavoro.
    Crisi sociale:
    Distribuzione sempre meno equa della ricchezza trai continenti e all’interno di ogni paese, esclusione, isolamento violenza.
    Crisi umana:
    Mancanza di prospettiva per il futuro, consumismo sfrenato, individualismo, perdita di ideali.
    Crisi política:
    Svalutazione della azione del potere pubblico e dei politici, fragilità de la democrazia e della nozione di cittadinanza
    Crisi ambientale:
    Inquinamento crescente, accumulazione di residui, desertificazione, riduzione della biodiversità, effetto serra.

    Di fronte a queste sfide, bisogna costruire urgentemente un nuovo modello di società e ridefinire il luogo della economia che deve essere solidale e al servizio delle persone

    E’ possibile un mondo solidale?

    L’ economía solidale: vuole promuovere uno sviluppo durevole integrando le necessità delle generazioni presenti e future.
    Ha come obiettivo la crescita di ogni esser, e umano e che ognuno possa equilibrare al meglio, nella sua vita, il tempo dedicato alla formazione, al lavoro, al volontariato e alla vita familiare e personale
    L’ economia solidale partecipa concretamente nella lotta contro le cause di esclusione sociale e la povertà e non solamente contro le loro conseguenze.

    E’ uno spazio di sperimentazione di promozione di nuove forme di distribuzione dei benefici e dei tempi di lavoro.
    Da qui in avanti l’economia solidale è una strada alternativa alla costruzione della società futura

    E’ basata sulla tolleranza, libertà, democrazia, trasparenza, equità e apertura al mondo.

    I 6 principi della Carta.

    1 Uguaglianza
    Soddisfare in maniera equilibrata gli interesse di tutti i protagonisti interessati alle attività di impresa o organizzazioni.
    2 Lavoro
    L’obiettivo è creare impiego stabile e favorire l’accesso a persone svantaggiate o poco qualificate.
    Assicurare a ogni membro del personale condizioni di lavoro e remunerazione adeguata e degna, stimolando la crescita personale e l’assunzione di responsabilità.
    3 Ambiente
    Favorire condizioni azioni prodotti e metodi di produzione compatibili con l’ambiente a breve e medio periodo.
    4 Cooperazione
    Favorire la cooperazione al posto della competizione.

    5 Senza carattere di lucro
    Le iniziative solidali non avranno scopo di lucro se non la promozione umana e sociale, che significa anche equilibrio di entrate uscite
    I possibili benefici verranno ripartiti a scopi particolari tramite appoggio a progetti sociali, nuove iniziative solidali o programmi di cooperazione allo sviluppo.

    6 Impegno col territorio
    Le iniziative solidali saranno pienamente inserite nell’ambiente sociale in cui si svilupperanno, che esige la cooperazione con altre organizzazioni che si occupano del territorio come unico cammino possibile per generare un modello socio-economico alternativo.


    *(lavoratori, imprenditori, soci della associazione o azionisti dell’impresa, clienti fornitori, comunità locali, nazionali e internazionali..)

    Chi aderisce alla Carta

    Si impegna a:
    • Dar risposta ai sei principi di base e scegliere obiettivi principali
    • Controllare regolarmente se le pratiche sono coerenti ai principi si cui ci si è impegnati, rimediando a errori eventuali e pubblicando un bilancio solidale annuale
    • Associare in questa gestione le persone occupate.
    I criteri complementari

    Hanno a che vedere con il mdo in cui l’impresa o l’associazione è gestita e strutturata , cosa produce e il suo impegno a promuovere una società più equa.

    E’ illusorio pensare di soddisfare la totalità di questi criteri poiché sono quelli di una impresa ideale. Ogni membro però in una prima fase identificherà i suoi punti di forza e di debolezza rispetto al compimento di questi criteri secondo una propria scala di valori. In una fase successiva si formalizzano i criteri che saranno oggetto di uno sforzo particolare entro una data precisa.

    La applicazione di questi criteri necessita ovviamente di tener conto della realtà locale e regionale e delle condizioni specifiche del settore di attività.

    Criteri complementari

    A
    I prodotti,. servizi, azioni proposte e realizzate contribuiscono a migliorare la qualità della vita.

    B
    L’impresa deve essere integrata con il territorio dal punto di vista economico, sociale e ecologico. Deve cercare di ridurre le spese a carico della comunità. Dialoga regolarmente con gruppi e persone tramite le sue attività.

    C
    L’impresa si gestisce nella maniera più autonoma possibile rispetto alla politica e al potere o a qualsiasi ente terzo che la finanzi.

    D
    Adotta una posizione critica rispetto agli eccessi indotti dall’ approccio produttivista, competitivo e ipertecnologico.

    E
    Sviluppa relazioni commerciali eque.

    F
    La circolazione delle informazioni è assicurata dentro e fuori la impresa.

    G
    I lavoratori sono coinvolti nelle decisioni che riguardano il loro lavoro e il futuro della impresa con processi che favoriscono la democrazia interna.

    H
    Le differenze di salario sono definite e controllate collettivamente.

    I
    Si creeranno formule di divisione di responsabilItà accompagnate per poter creare nuovi posti di lavoro.

    J
    Si farà una particolare attenzione alla qualità del lavoro e a un miglioramento della qualificazione di tutto il personale, grazie, in particolare, alla valutazione, alla formazione e agli strumenti di lavoro adottati.

    K
    Si avranno volontari nella organizzazione con una riflessione collettiva sul valore del volontariato e delle sue condizioni di lavoro. Ovviamente si darà priorità al lavoro remunerato

    L
    L’impresa appoggia iniziative di solidarietà.

    Ci sono una serie di principi impliciti che non figurano nella carta ma sono sottintesi: una sana gestione finanziaria , il rispetto della legge in materia di diritti umani, lavorativi, diritti sociali etc..

    I principi del commercio equo

    I principi sotto indicati sono concordati con le reti regionali di commercio equo e riguardano in particolare la gestione democratica delle organizzazioni di produzione, l’assenza di discriminazioni, l’impegno alla qualità dei prodotti etc
    Il commercio equo ha le seguenti caratteristiche:
    • Remunerazione equa della produzione e dei produttori, delle loro famiglie per avere un tenore di vita adeguato . questo implica un prezzo giusto pagato in anticipo, se necessario, e una relazione commerciale di lungo respiro.
    • Condizioni di lavoro per i produttori che non pregiudichino la loro salute.
    • Produzione che sia conveniente e sostenibile a livello ambientale.
    • Cercare di evitare intermediari per far arrivare i prodotti dal produttore al consumatore finale.
    • Condizioni di produzione e commercializzazione che priorizzino la partecipazione alle decisioni da parte dei produttori, soprattutto se indigeni,..
    • Campagne di sensibilizzazione nel Nord
    • Lavoro tramite campagne specifiche per cambiare le inique strutture del commercio internazionale.

    La certificazione sociale ed etica

    E’ un processo che permette di valutare l’efficacia sociale e il comportamento etico delle imprese.
    Permette di integrare in maniera strutturata i diversi aspetti della gestione quotidiana di una impresa per arrivare un giorno a tenere la contabilità sociale.

    Un suo elemento importante è il dialogo con i gruppi e le persone coinvolte
    Sono sempre di più le imprese che vogliono assumere pienamente la loro responsabilità sociale.
    La certificazione etica si applica già in diversi settori in tutto il mondo.

    Principi della certificazione etica

    Il principio di base è: generare un miglioramento permanente del risultato solidale dell’impresa.
    Questi principi definiscono le qualità che dovrebbe avere una buona certificazione etica:
    • Prospettiva molteplice: includere punti di vista di tutti gli attori coinvolti
    • Completezza: coprire tutti gli aspetti della produzione
    • Comparazione: strumenti che permettono di confrontare periodi storici e organizzazioni simili;
    • Regolarità: non è una operazione puntuale e limitata nel tempo
    • Controllo: utilizza revisori esterni completamente all’impresa.
    • Pubblicità e trasparenza: i report sono regolarmente pubblicati e comunicati a tutti

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