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    Beni comuni

    24 giugno 2007 - Andrea Tronchin
    Fonte: Bollettino di Primavera

    L'Economia Solidale come proposta politica di movimenti rurali intercontinentali cattolici

    Dichiarazione finale del seminario internazionale MIIJARC – FIMARC

    Le Chant d’Oiseau –Bruselas 02- 09 maggio 2007.

    L'Economa Solidale

    1- 34 giovani e adulti responsabili di movimenti rurali cristiani aderenti al MIJARC (Movimento Internazionale della Gioventù Agricola e Rurale Cattolica) e alla FIMARC (Federazione Internazionale dei Movimenti Adulti Rurali Cattolici), abbiamo condiviso le nostre esperienze di Economia Solidale. Provenienti da 16 paesi dei 4 continenti, abbiamo approfondito le possibili alternative di fronte alla dominazione del sistema capitalistico neoliberale.

    2- A partire dai principali problemi che globalmente incontriamo nello specifico dei nostri continenti (accesso difficile alla terra, all'acqua, politiche agricole contro i contadini, disinteresse dei giovani per l'agricoltura contadina, divario crescente fra ricchi e poveri...) abbiamo valorizzato le multiformi esperienze di giovani e adulti nelle iniziative di economia solidale: lotte per l'accesso alla terra, formazione, creazione di gruppi per lo sviluppo locale, circuiti di produzione e vendita corti e alleanze strategiche fra produttori e consumatori. Purtroppo, la dimensione spesso ridotta e isolata di queste iniziative, ricche di esperienze innovative, fa si che esse siano poco incidenti di fronte all'economia neoliberale dominante.

    3- Analizzando le esperienze di micro credito, del commercio equo e del settore delle imprese sociali, abbiamo individuato alcuni vantaggi: accesso al credito per i più poveri, garanzia di prezzi minimi garantiti ai prodotti agricoli, creazione di impiego per persone escluse dalle imprese classiche. Allo stesso tempo non mancano gli svantaggi: il micro credito può essere la via concreta di una logica capitalista che vuole spremere anche l'ultima goccia di sangue dei poveri. Le grandi imprese di distribuzione cercano di fare del commercio equo un prodotto aggiuntivo della loro già ampia gamma di prodotti, contribuendo così a distruggere definitivamente i mercati locali.

    4- Il sistema neoliberale considera gli esseri umani solamente come agenti economici. Gli stati si fanno inesistenti di fronte alle multinazionali. Il motore dell'economia è il profitto finanziario che si alimenta delle speculazioni finanziarie che non hanno nulla a che vedere con le produzioni reali che rispondono ai bisogni dell'umanità. Sfrutta una democrazia formale però controlla la politica, i mezzi di comunicazione e il mercato. Utilizza un approccio scientifico che gli permette di affermare che non ci sono alternative possibili al modello imposto.

    5- Siamo profondamente rattristati per la chiusura dei membri della nostra gerarchia ecclesiastica di fronte alla sofferenza delle popolazioni rurali e consideriamo inaccettabile la mancanza di una posizione ufficiale per condannare gli OGM nel loro duplice aspetto di distruzione della biodiversità e di privatizzazione degli esseri viventi. Anche noi siamo la Chiesa. Tutte le persone delle popolazioni rurali sono nostri fratelli e sorelle. Dobbiamo poterci esprimere liberamente senza paura, convinti della fecondità del cristianesimo, vigilanti, per porre l'uomo al centro, di fronte all'economia neoliberale che è una “struttura di peccato” (Sollicitudo Rei Sociales, N° 36, 37).

    6- Di fronte a questo affermiamo che l'economia sociale e solidale non ha la funzione di coprire le carenze della politica, essa è una proposta politica, che deve dare una coerenza globale alle numerose iniziative della base e permettere di costruire una alternativa al sistema neoliberale.

    7- L'Economia Solidale risponde alle necessità delle persone e delle comunità. É necessario che i produttori siano padroni della propria autogestione grazie ad una educazione permanente, ad un funzionamento democratico e partecipativo. La priorità va data alla persona e al suo lavoro e non al capitale. L'economia solidale privilegia lo sviluppo locale, mira all'equità di genere senza pregiudicare le risorse fondamentali per le generazioni future. Essa garantisce tutti i diritti fondamentali (alimentazione, alloggio, educazione, salute...), mentre il sistema neoliberale garantisce l'accesso alle risorse di base soltanto a coloro che già hanno le risorse finanziarie per potervi accedere.

    8- I nostri movimenti, attori di trasformazione sociale, hanno come obiettivo quello di dare ai propri membri la gioia di iniziative e di lavori comunitari al servizio del Bene Comune. Siamo responsabili della valorizzazione della nostra metodologia “vedere, analizzare, attuare, valutare” per poter produrre analisi rigorose delle diverse realtà rurali, per concretizzare le nostre convinzioni e attuarle in solidarietà con i più poveri. Abbiamo valutato che i nostri comportamenti individuali e collettivi si pongono coerentemente in relazione con gli obiettivi di una vera solidarietà.

    9- Le popolazioni rurali sono le prime vittime delle politiche neoliberali, specialmente i giovani, condannati a migrare per trovare lavoro. E questo aspetto accelera l'impoverimento di numerose regioni rurali, private della loro forza viva per il futuro. Per questo è urgente che vi sia la possibilità, libera e volontaria di scegliere l'Economia Solidale e permettere ai giovani di restare nei propri luoghi di origine, lavorando onestamente.

    10- Siamo convinti della necessità di un approccio olistico, prendendo in considerazione la dimensione politica, culturale, sociale, ambientale come pure le particolarità del nostro mondo pluriculturale. Per questo è necessario investire nell'educazione di base, di agire legalmente per il rispetto dei diritti, specialmente per i più poveri, di mobilitarsi per convincere e fare pressione a tutti i livelli, dal locale all'internazionale.

    11- Siamo mobilitati per avanzare nei nostri obiettivi dell'Economia Solidale e per mezzo di essa conseguire una vera Sovranità alimentare. Per questo chiediamo ai nostri politici di affermare chiaramente ed effettivamente la propria volontà politica per una Economia Solidale:
    con la finalità di dare una prospettiva sostenibile alle iniziative di base già attivate;

    con la finalità di invertire la direzione del sistema neoliberale che contamina tutto.

    12- Abbiamo apprezzato la fecondità dell'intercambio sviluppato durante il seminario fra giovani e adulti vivendo le stesse realtà. Siamo coscienti che siamo all'inizio di un cammino lungo e difficoltoso. Però siamo convinti che “un altro mondo è possibile”. Già esso è in costruzione, e noi siamo attori, specialmente nella costruzione di alleanze con i consumatori e i concittadini urbani. Ci siamo impegnati a:
    identificare le esperienze e le iniziative locali ed organizzarle in reti.

    Organizzare la formazione teorica e pratica per rafforzare le capacità dei nostri membri e delle nostre organizzazioni.

    Sviluppare gli scambi delle buone pratiche fra i movimenti del nostro continente al fine di capitalizzare le nostre esperienze per arricchire i nostri progetti ed influire sulle politiche pubbliche.

    Referente per l’ Italia: Andrea Tronchin - andrea.tronchin@tin.it
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