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    24 giugno 2007 - Redazione Banca Etica

    P. Zanotelli e Banca Etica:

    continuiamo insieme a costruire un percorso alternativo

    I responsabili di Banca popolare Etica hanno incontrato lo scorso 17 maggio a Napoli padre Alex Zanotelli per ribadire la volontà di continuare insieme il cammino intrapreso anni addietro per una finanza etica e responsabile. Alex Zanotelli ha ribadito il pieno appoggio alla Banca Etica, al suo progetto e alla sua strategia convinto che questa realtà, unica nel mondo per natura e scelte strategiche vada aiutata a crescere e a migliorarsi.

    L’incontro è stato voluto per chiarire alcuni punti di una lettera che padre Zanotelli ha scritto al Consiglio di Amministrazione della banca e che, diversamente dalla sue intenzioni, è finita in una rete di blog divenendo pubblica. “Sono indignato per il mancato rispetto delle mie intenzioni. La lettera aveva una natura privata, di sollecitazione e stimolo ad amici con cui da anni condivido un cammino di alternatività. Non capisco come e per volontà di chi sia stata resa pubblica. Ribadisco le mie intenzioni di sostenere la Banca Etica e di aiutarla a preservarsi come si fa con una perla preziosa”.

    L’incontro è divenuto una bella occasione per rinnovare l’impegno a sostenersi, ricordare le istanze comuni e raccogliere i suggerimenti per migliorare alcuni aspetti della strategia operativa della banca. Primo fra tutti, la questione delle banche armate. E’ da poco stata pubblicata la Relazione relativa alla 185/90 del governo sull’export di armi, nella quale appare un socio di Banca Etica, cioè la Banca Popolare di Milano (BPM). Da due anni, cioè da quando per la prima volta la BPM era apparsa nella relazione, Banca Etica ha intrapreso un dialogo difficile e a tratti duro con quel socio che ha portato ad una lettera ufficiale del presidente della BPM, lo scorso febbraio, che a nome del Cda della banca assicura la fuoriuscita del suo istituto da quelle operazioni. Fuoriuscita che, come BE ha spiegato a Zanotelli, sarà completamente operativa e tecnicamente visibile solo tra due anni
    (vedi http://www.bancaetica.com). Su questo fronte BE ribadisce la necessità di continuare

    lo sforzo insieme a quelle realtà del terzo settore, a partire dalla Campagna Banche Armate, che condividono la battaglia.

    Un altro punto del confronto è stato la questione del VARI, cioè la valutazione socio-ambientale dei finanziamenti richiesti a BE e che viene fatta oggi per il 10% delle richieste da circa 51 valutatori sociali formati da BE. Motivo: alcuni soggetti richiedenti sono soci della banca, o appartenenti a reti vicine alla banca, o ancora già beneficiari di linee di credito. Questo permette alla banca, che fa della centralità della relazioni un valore, di rafforzare la base su cui poggia l’istituto. Tutti i soggetti devono tuttavia superare uno screening sociale, che viene affidato alle circoscrizioni e ai banchieri ambulanti. Infine una richiesta di padre Alex di dedicare ancora maggiore attenzione al sud Italia, già territorio prioritario per la banca. Zanotelli ha scelto da tempo di vivere a Napoli dove sta dedicando le sue energie alla dura battaglia sui rifiuti che proprio in Campania tocca nervi scoperti muovendosi sul delicato confine tra legalità e criminalità. Banca Etica ha già attuato scelte definibili “anti-economiche” in termini di finanza tradizionale, decidendo di investire al sud più dei fondi raccolti nell’area e aprendo tre filiali (Napoli, Bari, Palermo) laddove la distribuzione della raccolta di risparmio a livello nazionale imporrebbe altre scelte. Oggi la raccolta al sud è di 16 mln di euro, l’impiego in finanziamenti è di 43 mln.

    Zanotelli chiede alla banca di rafforzare la strategia per il meridione del nostro paese, aiutando le realtà che faticosamente si impegnano per uno sviluppo sociale ed economico in un’area difficile e colonizzata da una criminalità capillare e aggressiva. “Banca Etica riconosce al credito una funzione sociale diversamente dagli istituti di credito tradizionali. Per questo, i finanziamenti erogati al sud sono maggiori rispetto alla raccolta di risparmio e sono destinati a crescere nei prossimi anni. Raccogliamo anche volentieri le indicazioni di padre Zanotelli per un appoggio ai progetti che mirano alla valorizzazione e a un buon utilizzo delle risorse idriche e al riciclaggio dei rifiuti, due punti su cui egli chiede alla banca di farsi ancora una volta promotrice di cambiamento. Siamo anche sensibili a progetti che puntano alle energie rinnovabili e alla protezione ambientale. Da qualche tempo il nostro sostegno alle questioni ecologiche è aumentato fino a essere riconosciuti come banca verde, consapevoli di quanto oggi la questione sociale sia intrinsecamente legata a quella ambientale”. A parlare è Fabio Salviato, presidente e fondatore di Banca Etica.

    L’incontro si è chiuso con un reciproco impegno a sostenersi, a condividere le battaglie per un cambiamento e di fare il possibile per rendere accessibili e comprensibili i valori e le azioni di BE ad un pubblico vicino per sensibilità ma non a proprio agio con un linguaggio tecnico e specialistico. Il tutto in uno sforzo dialettico che tiene conto delle affinità dei

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