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    24 giugno 2007 - Kuter Tedesco

    ConProBio:

    il Ticino biologico

    03/07/2005 – Kuter Tedesco

    Nota della redazione: pur essendo un articolo che presenta una situazione precedente di due anni, rispetto al documento più attuale che abbiamo riportato nel Bollettino precedente, riteniamo molto interessante questo contributo sull’esperienza, che ne illustra anche le origini.

    Con oltre mille famiglie coinvolte, la cooperativa ConProBio, fra produttori e consumatori del bio, rappresenta una delle più interessanti esperienze europee di distribuzione di alimenti biologici
    Oltre a condurre in proprio un’azienda agricola a produzione biologica, Renzo Cattori è stato uno dei fondatori di ConProBio, una cooperativa di consumo nata nel 1992 e che oggi copre circa il 25% della distribuzione dei prodotti biologici nel Cantone Ticino. Un successo che ha svolto un ruolo di apripista per l’intero settore che vede oggi protagonista anche la grande distribuzione, in particolare la Coop svizzera e la Migros che insieme coprono circa il 60% del mercato ticinese. Per conoscere più da vicino i segreti del successo di ConProBio e il positivo ruolo svolto nella diffusione del biologico in Canton Ticino abbiamo intervistato Renzo Cattori, tra i più attivi promotori della cooperativa.

    Come è nata la ConProBio?
    Erano i primi anni ’90 e la conversione della mia azienda al biologico mi aveva messo in una posizione un po’ difficile perché in quegli anni non esisteva ancora in Ticino un mercato per la frutta e gli ortaggi bio. D’altra parte, da tempo alcuni amici e clienti mi avevano comunicato il loro interesse per una consegna diretta a domicilio di prodotti biologici, così prendemmo contatto con altri produttori bio e con l’Associazione delle consumatrici della svizzera italiana (Acsi) per valutare la fattibilità della cosa. Per coinvolgere il maggior numero di produttori e consumatori pubblicammo alcuni annunci sul bollettino del Wwf e su altri giornali locali invitando i produttori e i consumatori interessati a farsi vivi. Con grande sorpresa, ricevemmo ben 230 adesioni. Così nel settembre ’92 è nata la ConProBio, tra i primi soci: tre produttori, un trasformatore, un folto numero di consumatori e l’Acsi. Per ridurre al minimo le spese, fin dall’inizio decidemmo di non attuare la distribuzione a domicilio, ma di far capo a quattordici gruppi d’acquisto locali che intanto si erano già formati.

    Che tipo di servizio offre oggi la ConProBio?
    La nostra cooperativa funge da anello di congiunzione tra produttori e consumatori. L’obiettivo è quello di favorire la produzione, la trasformazione e il commercio dei prodotti biologici coltivati dai membri della cooperativa, ottimizzando la distribuzione in modo da offrire un vantaggio sia ai produttori, sia ai consumatori. Il socio consumatore, oltre ad acquistare un prodotto di qualità ad un prezzo vantaggioso direttamente alla produzione, ha anche l’opportunità di instaurare un rapporto di solidarietà e di fiducia con l’agricoltore, grazie alla possibilità di conoscere dove e come viene prodotto ciò che consuma. Senza considerare i vantaggi ambientali derivanti dal consumo di prodotti bio locali grazie alla drastica riduzione dei trasporti.

    Come avviene, praticamente, la distribuzione?
    In pratica, i soci consumatori formano dei gruppi, ognuno dei quali compila un’ordinazione settimanale, sulla base di una lista aggiornata di prodotti disponibili. Al momento della consegna vengono raccolte le ordinazioni per la settimana successiva. Presso il nostro magazzino, prepariamo le casse con i vari prodotti per ciascun gruppo, e li distribuiamo presso i responsabili di ogni gruppo. I soci si recano dal capogruppo, prelevano i prodotti ordinati, pagano e compilano la nuova ordinazione. Sin dalla fondazione, la cooperativa è stata sempre animata da una forte motivazione ideale e da un forte senso di responsabilità, tanto che buona parte del lavoro è svolto su base volontaria. D’altra parte, senza volontariato non saremmo in grado di mantenere il livello attuale di servizio e di prezzi

    Mi sembra di capire che l’attività della cooperativa promuove anche le relazioni sociali…
    Sì, è vero. La promozione delle attività avviene per “passa parola“ tra conoscenti e amici, e poi spesso trasformano il momento della distribuzione dei prodotti come occasione d’incontro e di conoscenza. inoltre oltre all’assemblea generale annuale, vengono organizzati anche incontri stagionali e fiere, che poi sono anche occasioni di festa. Un altro strumento di comunicazione circolare è il nostro piccolo bollettino informativo che oltre a segnalare le novità e i prodotti disponibili, ospita regolarmente interventi e opinioni dei soci.

    Come vi regolate per i prodotti provenienti fuori dal Ticino?
    Ci rivolgiamo alle produzioni bio certificate geograficamente più vicine e a volte, quando non si riesce a garantirne la qualità, capita di dover rinunciare a qualche prodotto. Una scelta che per noi è possibile solo grazie al rapporto di fiducia con i soci, ma che certamente per la grande distribuzione è impensabile. Un altro aspetto dell’attività della cooperativa riguarda le produzioni biologiche locali su piccola scala o in ambienti particolari. Dato che per molte di queste realtà, la certificazione bio risulterebbe troppo onerosa o talvolta impossibile, la ConProBio propone ugualmente ai suoi soci questo tipo di prodotti; ovviamente solo se provenienti da produttori comunque impegnati a seguire le direttive di Bio Suisse. In questo modo cerchiamo di stimolare la diversificazione della produzione, le coltivazioni di nicchia e il mantenimento di prodotti di qualità, come per esempio i formaggio ottenuti con latte di animali provenienti da allevamenti biologici controllati, ma lavorato in impianti di montagna non certificati.

    Come è cresciuta la partecipazione alla cooperativa negli ultimi anni?
    Dagli iniziali 14 gruppi di consumatori, oggi siamo arrivati ad oltre 100, distribuiti su tutto il territorio ticinese, con più di mille famiglie fornite e un paio di ristoranti; il fatturato è cresciuto di conseguenza, e oggi costituisce circa il 25% dell’intero mercato bio ticinese. Per poter mantenere il passo con la crescita delle ordinazioni, ci siamo attrezzati con un magazzino centrale, dotato di un’ampia cella frigorifera e aumentato anche il personale che oggi consta di una decina di addetti a tempo parziale. Per una realtà come il Canton Ticino, con poco più di 350mila abitanti, i nostri sono numeri importanti e la tendenza è verso una ulteriore crescita, perché ogni mese registriamo l’adesione di un nuovo gruppo di consumatori. Ma accanto alla grande soddisfazione per i risultati ottenuti, non manca anche una certa stanchezza da parte dello “zoccolo duro“ dei primi membri fondatori, perché, insomma, gli anni passano per tutti. Dopo dodici anni, iniziamo ad avere l’esigenza di coinvolgere forze nuove, magari anche per aprirci a nuove prospettive di attività.

    L’agricoltura svizzera è quella che riceve più sovvenzioni statali al mondo. Ora gli accordi sul commercio mondiale spingono verso una liberalizzazione del mercato agricolo, quindi verso una sostanziale riduzione dei contributi agricoli. Di conseguenza, è facile ipotizzare una concentrazione e una contrazione dell’attività agricola. In uno scenario di questo genere, come vede la ConProBio?
    Dato che le trattative sono in corso, in questo momento è impossibile avere un quadro di riferimento chiaro per poter formulare una risposta dettagliata. Ma si possono delineare alcune tendenze, che in un certo senso, ConProBio ha anticipato, se non addirittura fatto nascere. Per esempio, l’aumento di richiesta di prodotti biologici, insieme alla ricerca da parte del consumatore di un rapporto più stretto con il produttore. Tutto ciò stimola la crescita di una “rete“locale di persone, attive nella cura del territorio, e orientate al “consumo critico”. Attraverso iniziative come ConProBio è possibile anche sostenere le colture o l’allevamento di specie e razze locali. Uno degli scopi della cooperativa, che finora è stato sviluppato pochissimo, è quello dell’azione comune per l’acquisto di sementi, attrezzature, ecc. Forse il cambiamento di scenario ci spingerà maggiormente sulla strada di una collaborazione più stretta tra produttori e di un legame ancora più forte e diretto con i consumatori. Non so se la ConProBio possa costituire una soluzione per adattarsi con successo a tutti i cambiamenti che sono in atto. La cooperativa è nata in una regione con caratteristiche particolari ...

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