barralunga

REES Marche

RSS logo

Calendario

    Beni comuni

    24 giugno 2007 - Alessandro Messina
    Fonte: Tratto da http://www.finansol.it

    Banca Etica: Assemblea Dei Soci 2007

    Abbiamo due belle notizie. La prima e' che una nostra candidata, Renate Goergen, e' entrata in Cda con più del 50% delle preferenze. Il dato e' significativo se si pensa che tre anni fa Renate fu considerata dai gattopardi di Banca Etica troppo eretica anche solo per essere candidata.

    La seconda e' che, pur in un´assemblea priva di ogni vitalità e sincerità il sottoscritto e' stato sostenuto dal 20% dei voti. Una minoranza, ma una gran bella minoranza. Che dobbiamo sapere valorizzare per guardare con maggiore ottimismo al futuro di Banca Etica.

    Il presente non e' dei migliori. L´andamento sconcertante dell’assemblea (in cui si e' votato senza alcuna discussione), l´indifferenza di una grossa componente della base sociale li' presente (che ha solo applaudito a comando), la tetragona autocelebrazione dei vertici della Banca, a partire da un presidente ormai incapace anche solo di simulare correttezza istituzionale, si aggiungono ai dati tante volte esposti in questi mesi:

    * la valutazione sociale dei finanziamenti vissuta come orpello, che secondo la Banca alle reti di organizzazioni amiche non va fatta, perche' buone a prescindere;
    * il rapporto non risolto con le banche armate, a partire da Intesa-SanPaolo, primo istituto di credito esposto nell´export di armi, che ospitera' ogni euro raccolto attraverso lo scellerato progetto di fondo pensione;
    * i fondi etici che restano una grossa incognita per la loro incapacita' di rispondere ai valori della finanza etica, rispetto ai quali e' difficile capire il senso di un investimento in BMW, Vodaphone, o Kraft (gruppo Philip Morris), solo per citarne alcuni.

    Su tutti questi punti (e altri) ci aspettavamo risposte dall’assemblea. Non sono venute. Brutto segnale per un´organizzazione della societa' civile che fino a pochi anni fa voleva essere la punta più avanzata della sperimentazione sociale ed economica.

    Ma c´è materiale su cui lavorare. Le persone, le piccole organizzazioni che sono venute a Padova, hanno fatto uno sforzo inedito di partecipazione, nonostante le procedure e i regolamenti siano assai poco incentivanti. Ora possiamo a dobbiamo continuare a discutere, imparare a organizzare meglio il nostro modo di fare pressione su un management tristemente sordo e un Cda soggiogato - o quasi - ai deliri di onnipotenza di un aspirante capetto teo-dem.

    La finanza etica e' trasparenza e partecipazione. La prima va pretesa dalla Banca. La seconda dobbiamo praticarla con convinzione e intelligenza. Crediamoci, facciamo rete, proviamo ad esercitare con efficacia il nostro ruolo di soci. La strada per l´alternativa economica e' lunga, non facciamoci scoraggiare dopo qualche fisiologico ostacolo (in Italia la deriva leaderistica e' quasi una prassi).

    Per fare questo, pero', occorre superare la paura del confronto, del contradditorio interno ed esterno. Ormai e' evidente che Banca Etica e' plurale nella base, ma tende a rappresentare solo una parte nei vertici.
    Esercitiamo la difficile arte della democrazia e vediamo cosa succede. E´ tempo che i soci di ispirazione laica, socialista, liberale, democratica facciano il possibile per dare una nuova impronta ad un progetto che, forse, ancora si può salvare.

    Grazie a tutti, dunque, e ricominciamo da qui.

    Sito realizzato con PhPeace 2.6.32

    PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

    A meno di avvisi di particolari (articoli con diritti riservati) il materiale presente in questo sito può essere copiato e ridistribuito, purchè vengano citate le fonti e gli autori. Non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale pubblicato.

    validateXHTMLcclvalidateCSS

    Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo