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    4 settembre 2006 - Gabriele Darpetti
    Fonte: Bollettino Res Marche N°4 Anno 1 - 04 luglio 2005

    Una esperienza cooperativa di valore mondiale

    • Valore dell'Esperienza

      Una delle caratteristiche degli italiani, e noi marchigiani non facciamo certo eccezione, è la poca predisposizione a girare il mondo per motivi culturali, ossia per conoscere altre esperienze e confrontarsi con esse. Sarà per la bassa percentuale di persone che parla l’inglese, sarà perché pensiamo di essere migliori di altri in molti campi, sarà per una pigrizia mentale che non ci consente di riconoscere le esperienze da cui c’è da imparare qualcosa, sarà per questo e per tante altre cose, ma sta di fatto che noi italiani ci muoviamo poco per ampliare le nostre conoscenze. Io non penso di essere da meno, ma ho avuto la rara fortuna di potermi aggregare ad un viaggio di studio per poter conoscere e visitare una delle esperienze cooperative più importanti del mondo: il gruppo cooperativo di Mondragon. Quando dico che è una esperienza di valore mondiale, lo dico per due motivi:
      il primo per la dimensione che ha raggiunto, oggi dà lavoro ad oltre 66.000 persone in 15 nazioni diverse in varie parti del Mondo,il secondo perché vi sono delegazioni provenienti da tutti i Continenti che periodicamente vanno ad incontrare e studiare questa singolare esperienza del movimento cooperativo.

    • La Storia

      Per meglio comprendere le caratteristiche del Gruppo Cooperativo di Mondragon (un Paese vicino a Bilbao), è necessario partire dallo scenario sociale in cui esso è nato. Alla guerra civile spagnola (1936 –1940) seguì la lunga dittatura franchista, che durò quasi 40 anni ed ebbe come caratteristica il ruolo interventista e centrale dello stato in materia economica. Pertanto, nel momento in cui il movimento cooperativo di Mondragon intraprese i primi passi, verso la metà degli anni cinquanta, si avvertiva impellente l’esigenza di rinnovare il tessuto imprenditoriale e di studiare nuove formule che dessero impulso e stimolo ad un’economia chiusa e per nulla competitiva. In questo contesto, giocò un ruolo fondamentale un sacerdote di nome Don Josè Maria Arizmendiarrieta. Egli insegnò sociologia nella scuola di Mondragon e fu proprio in quest’ambiente che si crearono le condizioni per uno scambio personale molto proficuo che portò molti giovani ad aderire in modo entusiasta ai futuri progetti nel campo della cooperazione. Agli inizi si partì da zero quasi in tutto. Non si possedeva esperienza imprenditoriale, non si conosceva il mercato né il livello della domanda, non si avevano mezzi finanziari propri né impianti industriali. Si riponeva soltanto molta fiducia in ciò che ci si accingeva ad intraprendere e si desiderava mettere a disposizione degli altri il proprio impegno e la propria capacità professionale. L’aspirazione di coloro che crearono le prime imprese non era soltanto quella di dar vita a nuovi posti di lavoro o ad imprese più moderne e meglio organizzate; in esse si sarebbero dovuti instaurare rapporti più umani e solidali fra i lavoratori e il lavoro avrebbe dovuto prevalere sul capitale, ribaltando lo schema tradizionale delle società di capitali. Di certo, le prime cooperative industriali sono state fondamentali in tutto il processo di sviluppo del Gruppo Cooperativo di Mondragon. Inizialmente le conoscenze tecniche erano alquanto scarse ed il divario tecnologico con i paesi europei più avanzati risultava considerevole. In seguito, con la nascita di Fagor elettrodomestici, iniziarono le prime ricerche di mercato per studiare e valutare le possibilità di sviluppo del settore e conoscere, in modo più approfondito, le esigenze del mercato. Si intrapresero i primi viaggi all’estero per cercare di creare relazioni con ditte straniere, soprattutto italiane e tedesche, al fine di sviluppare una collaborazione tecnica. Per quanto concerne le ditte italiane con le quali vennero in contatto i rappresentati del Gruppo, possiamo ricordare la Ignis, la Zanussi, la Zoppas. L’incontro con tali ditte italiane ed altre europee fu molto proficuo in quanti vennero stipulati contratti che consentivano l’utilizzo di brevetti per la produzione di cucine a gas, frigoriferi, lavatrici, scaldabagni ed altri elettrodomestici. La Fagor elettrodomestici si caratterizzò come la cooperativa trainante che necessitava di notevoli investimenti per la ricerca, lo studio del mercato e la produzione su larga scala, ma fu anche quella che favorì la creazione di nuove iniziative nell’ambito della cooperazione. Successivamente, infatti, nasceranno dalle sue costole altre cooperative, fra le più importanti: la Fagor Elettronica e la Fagor Industriale. A partire dalla metà degli anni ’70, si iniziò ad avvertire l’esigenza di consolidare la propria struttura puntando sulla ricerca, lo sviluppo e l’innovazione.

    • I quattro Pilastri

      Da queste premesse sorsero, seppure in tempi diversi, le quattro istituzioni di grande rilievo che hanno assicurato coesione e sviluppo, nonché lo straordinario successo, al Gruppo Cooperativo di Mondragon:

      • La Scuola Professionale, divenuta nel 1966 Scuola Politecnica, grazie al sostegno delle cooperative, e che a partire dal 1968 fu autorizzata ad insegnare Ingegneria Tecnica, apportando al cooperativismo la base umana imprescindibile per il suo sviluppo.
      • La Cassa dei Lavoratori, cooperativa di credito, creata dalle cooperative e già esistente nel 1959 e che aveva, ed ha tuttora, come compito quello di raccogliere le risorse del mercato del risparmio con le quali finanziare lo sviluppo imprenditoriale cooperativo e favorire l’occupazione
      • La Lagun-Aro, istituzione creata per garantire una protezione piena nell’ambito della sicurezza sociale, tenendo conto delle specificità dei lavoratori della cooperazione.
      • La Ikerlan, come Centro di Ricerca Tecnologica, il cui sostegno insostituibile allo sviluppo tecnologico è sempre più consistente e necessario.

      Solo in questo modo, imprese cooperative che non avevano fra di esse alcuna partecipazione economica che le collegasse e che favorisse lo sviluppo di politiche comuni, si assicurarono quelle funzioni che consentiva di dar loro coesione e specificità. Ma vediamo meglio come questi quattro strumenti sono stati così importanti nello sviluppo del Gruppo.

      • La Scuola Professionale

        Va sottolineata l’influenza decisiva che ebbe la Scuola nel progetto del gruppo cooperativo di Mondragon: una formazione tecnica e professionale compatibile con il progetto di creare un nuovo modello di imprese e tutto ciò in una cornice di disciplina austera e senso etico profondamente vissuti. Man mano che le cooperative crescevano e i suoi quadri direttivi si estendevano e divenivano più complessi, i centri di insegnamento, collegati alle cooperative, si vedevano obbligati ad evolversi. Lo stesso Arizmendiarrieta, nel frattempo, aveva intuito la necessità di dar vita ad un’università nella zona, ma soltanto molti anni più tardi si giunse alla costituzione della “Mondragon Unibertsitatea”. Originariamente l’università di Mondragon era costituita dalla Scuola Politecnica Superiore, dalla Facoltà di Scienza dell’Impresa e dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione. In seguito, si sono aggiunti, per potenziare il valore di questo centro di insegnamento, i Centri di Ricerca Ikerlan e Ideko. Tale complesso educativo si inseriva “nella filosofia della cooperazione, con una finalità formativa e di sviluppo tecnico e culturale, attraverso lo studio, la ricerca scientifica ed umanistica”.

      • La cassa dei Lavoratori

        A questo punto, occorreva risolvere il problema finanziario. Se in cima all’esperienza cooperativa, Arizmendiarrieta aveva posto l’uomo formato ed inserito nella vita comunitaria, poco tempo dopo aver creato la prima impresa, si rese conto che l’altra risorsa indispensabile era il risparmio. Egli definì molto bene negli statuti ciò che doveva essere la Cassa dei Lavoratori: “ Si costituisce la Cassa Popolare dei Lavoratori per il servizio finanziario, tecnico e sociale delle cooperative”. Per “servizio tecnico” si intendeva l’appoggio professionale che ricevevano dalla Cassa le cooperative, che si associavano ad essa; il “servizio sociale” ambiva a creare una copertura specifica delle prestazioni sociali, complementare al regime generale della Previdenza Sociale, ed il “servizio finanziario” era attribuito alla Cassa come banca cooperativa e la sua funzione era durevole ed essenziale. Lo sviluppo del servizio tecnico si trasformò, dopo poco tempo, nella Divisione per le Imprese; mentre il servizio sociale è stato assunto dalla Lagun-Aro: uno specifico Ente di Previdenza Sociale. Dopo alcuni anni lo sviluppo della Cassa dei Lavoratori si era ben consolidato. La crescita delle sue risorse era stata sorprendente. Le cooperative e i suoi soci avevano mantenuto forte il sostegno per un lungo periodo, ma si riteneva che fosse giunto il momento in cui la Cassa iniziasse a progettare la sua tutela finanziaria con maggiore vastità; tenendo conto anche del fatto che le cooperative, come si è già detto, non potevano ricorrere al normale mercato dei capitali: la borsa o altro tipo di investitore privato . E’evidente che all’inizio, se non ci fossero state le cooperative di base come il Gruppo Fagor, che avevano finanziato e dato avvio alla Cassa, questa non avrebbe potuto sorgere. Però, è altrettanto vero che senza l’esistenza della Cassa dei Lavoratori, strumento finanziario che Arizmendiarreta aveva concepito e voluto, le cooperative nate durante il “decennio d’oro”, quello degli anni sessanta, sarebbero scomparse, nella loro stragrande maggioranza, nei decenni successivi. Al giorno d’oggi, la Banca dei Lavoratori è un istituto di credito che opera indistintamente con ogni tipo di cliente. Ha aperto più di 350 filiali ed ha esteso il suo raggio d’azione a varie regioni della Spagna. Ciononostante continua ad essere la “Banca delle Cooperative”, con la funzione fondamentale di promuovere l’occupazione nell’ambito del sistema cooperativo e favorire lo sviluppo del benessere in un settore in cui il potere risiede nelle persone e non nell’azionariato.

      • Assistenza e Previdenza

        Anche la Lagun-Aro, l’ente creato per offrire copertura assistenziale ai soci delle cooperative, riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo della promozione dell’intero sistema cooperativo. La prima fase istituzionale poneva l’accento sul risparmio e sull’efficienza, elementi che lo stesso Arizmendiarreta aveva sostenuto e valorizzato. Con il passare degli anni, il sistema di previdenza sociale originariamente creato, ha avuto aggiustamenti; in particolar modo il sistema delle prestazioni ha subito cambiamenti non sostanziali, ma comunque importanti, adeguandosi all’evoluzione dello stato di benessere, ai progressi della società e alle sue trasformazioni culturali. Il sistema delle prestazioni erogate va distinto in prestazioni assistenziali e prestazioni previdenziali. Attraverso le prestazioni assistenziali, la Lagun-Aro, quale Ente di Previdenza Sociale Volontaria, fornisce ai lavoratori delle cooperativa associate la copertura per le loro spese socio-sanitarie e per quelle dei loro familiari a carico. Le prestazioni più caratteristiche sono: l’assistenza sanitaria; l’incapacità lavorativa temporanea; l’aiuto all’occupazione, quest’ultimo per il suo speciale significato in relazione alla natura del lavoro cooperativo. Le prestazioni previdenziali sono in pratica dei vitalizi: pensioni e pensioni di reversibilità.

      • Il Centro di Ricerca

        Un altro pilastro fondamentale nella storia del Gruppo è stato sicuramente l’ente di ricerca Ikerlan. Quindici anni dopo l’avvio della prima impresa cooperativa, l’esigenza della ricerca iniziò ad essere una preoccupazione generalizzata all’interno del Gruppo Cooperativo di Mondragon. Si era resa necessaria sotto vari punti di vista, ma soprattutto era fondamentale per la commercializzazione dei propri prodotti con altri Paesi, poiché risultava difficile esportare fintanto che si continuava a produrre con brevetti altrui. Gli stessi dirigenti delle cooperative si resero conto che era indispensabile progredire nella conoscenza delle tecnologie e svilupparle sistematicamente per arrivare a produrre, al di là di un buon disegno, nuovi modelli di elettrodomestici, utensili, componenti meccaniche ed elettroniche innovatrici, arricchite con tecnologia propria. Attualmente, la Ikerlan ha 29 imprese associate, di esse solo quattro non sono cooperative. Nel frattempo, si sono accresciute le sue relazioni con le istituzioni pubbliche; queste ultime sono infatti molto sensibili alla necessità della ricerca e dell’innovazione all’interno delle imprese e, a tal fine, stanziano fondi e concedono spesso sovvenzioni. Allo stesso modo, sono aumentate considerevolmente le assunzioni di personale, si sono accresciuti gl’investimenti e nei bilanci di previsione degli ultimi anni, si prevede un aumento costante delle entrate. Per concludere, si può ricordare che la Ikerlan si è costituita per garantire un’innovazione tecnologica continua delle cooperative associate, affinché esse possano essere competitive con i loro prodotti e soddisfare le richieste di un mercato sempre più esigente e globalizzato. In questo modo, questo Centro di Ricerca ha dato impulso, addestrato e fatto scuola in una disciplina, quella della ricerca, la cui natura e la cui importanza sono state fondamentali per affinare i processi produttivi e superare la dipendenza dall’esterno.

    • Lo Spirito di Mondragon

      Le finalità del Gruppo Cooperativo di Mondragon uniscono gli obiettivi di base di un’organizzazione imprenditoriale che compete sui mercati internazionali, con l’utilizzazione di metodi democratici nella sua organizzazione societaria, con la creazione d’impiego, la promozione umana e professionale dei suoi lavoratori e l’impegno allo sviluppo in armonia con l’ambiente sociale circostante. Nonostante la sua attuale dimensione, e la complessità organizzativa che essa comporta, il Gruppo Cooperativo di Mondragon ha saputo mantenere fede ai valori fondamentali dell’esperienza cooperativa, ad ulteriore dimostrazione che né la dimensione, né la vastità della sua presenza territoriale possono ostacolare l’applicazione dei principi da cui nasce la cooperazione.

    • Evoluzione

      Anche oggi il Gruppo sta riflettendo quale sia la metodologia migliore per evolvere in futuro, sapendo però che ci sono alcune caratteristiche fondamentali a cui dovrà attenersi:

      • qualsiasi progetto che verrà intrapreso nel futuro dovrà avere la caratteristica di essere innovativo, ma anche realistico, cioé basato sull’esperienza e sulla convinzione profonda che esso sarà coronato da successo.
      • gli studi del mercato/prodotto e i piani di fattibilità saranno imprescindibili e costituiranno gli strumenti tecnici di aiuto per il raggiungimento del successo che, se ben impiegati condurranno ad un buon risultato, ma in mano a inesperti o a persone con capacità limitate, condurranno al fallimento.
      Il Gruppo, pertanto, sa che non si può sorvolare su una questione fondamentale alla quale debbono subordinarsi le altre: la necessità di rimanere creativo dando vita ad altre attività, altre imprese ed altra occupazione.

    • Riferimenti

      Tutta l’evoluzione, e la situazione attuale, di questa particolare esperienza, è raccontata nel libro “L’esperienza Cooperativa di Mondragon” (disponibile presso la Bottega del Commercio Equo e Solidale di Chiaravalle). Nelle 160 pagine in cui si trattano nel dettaglio le caratteristiche fondamentali di questa particolare forma di cooperazione, si dà un particolare risalto alle metodologie adottate per promuovere le nuove imprese, vero punto di forza di questo movimento in tutta la sua storia ormai quasi cinquantenaria.

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