Bioalimenta 2009. L’educazione alimentare si impara a scuola
Soddisfazione per la qualità del cibo consumato e apprezzamento per il biologico. E' questo il quadro che emerge dall'indagine realizzata da Legambiente e Rigoni di Asiago. Ma anche troppi pesticidi sulla frutta, troppa energia utilizzata per produzioni fuori stagione, etichette poco chiare e imballaggi inutili.
2.200 le classi partecipanti al progetto, oltre 1700 le schede compilate da famiglie e alunni su atteggiamenti, abitudini alimentari e consumo di prodotti biologici, raccolte da Legambiente. Dai dati emerge che l'81% delle famiglie intervistate sono convinte che si faccia un eccessivo uso di pesticidi in agricoltura e che si utilizzi troppa energia per produrre frutta e verdura fuori stagione (69%).
La maggior parte delle famiglie dichiara poi di essere soddisfatta (molto: 13%, abbastanza: 72%) della qualità del proprio consumo alimentare, che prevede l'uso di ingredienti biologici almeno saltuariamente - nel 43% dei casi- ma anche abbastanza spesso nel 19% e molto spesso nel 9%. Il 57% del campione fa parecchio attenzione alla provenienza del prodotto alimentare e ben l'80% ritiene ci sia un uso eccessivo di imballaggi superflui.
Dal campione emerge anche una discreta sensibilità rispetto alle problematiche sociali con un 79% degli intervistati che considera l'eccessivo uso delle risorse da parte dei paesi industrializzati quale causa della disparità economica tra Nord e Sud del mondo. L'83% pensa di poter incidere sulle imprese e i meccanismi economici con le proprie scelte d'acquisto e si dichiara disponibile ad aumentare il consumo di prodotti biologici per contribuire a salvaguardare l'ambiente (82%). Più della metà (54%) delle famiglie coinvolte nell'indagine poi, ritiene scarsa e inadeguata l'etichettatura dei cibi, contro un 37% che invece pensa sia corretta.
Il limitato consumo di prodotti biologici è da imputarsi, per oltre la metà del campione (56%), al prezzo troppo elevato mentre un 14% segnala la difficoltà di reperimento e un altro 14% la scarsa sensibilità dei consumatori.
L'indagine dedicata specificatamente agli alunni ha rivelato invece che pur essendo soddisfatti della qualità del proprio consumo alimentare (58% abbastanza, 21% molto, contro un 12% che sceglie la risposta poco e un 2% per niente), apprezzano il consumatore biologico (42%) e credono sia da imitare (54%). L'etichetta sembra non essere viene sottovalutata neanche dai ragazzi che nel 41% dei casi dichiara diprestarvi attenzione, come pure la zona di provenienza a cui fa caso il 36% di loro. E una certa sensibilità per la sostenibilità ambientale emerge anche nella scelta dei mezzi per andare a scuola; i ragazzi infatti preferiscono andarci in bicicletta nel 40% dei casi e a piedi nel 30%, anche se il 17% dichiara di prediligere l'automobile.
Infine il dato che indica come cresca la percentuale di scuole dove i bambini mangiano prodotti tipici del territorio così come continua ad aumentare anche la percentuale di pasti interamente biologici (11,84%) o parzialmente biologici (47,76%), serviti nelle mense scolastiche in una progressiva affermazione e consolidamento del bio che consente di avvicinare i ragazzi a cibi più sani e naturali.