India, migliaia di contadini non sopravvivono ai brevetti.
Roma, 24 gennaio 2009.
"Ad oggi sono almeno 250 mila i contadini che in India sono morti suicidi a causa del cambiamento dei sistemi agro-alimentari imposti dalle multinazionali dell'agro-chimica attraverso i brevetti sul materiale vivente ed in particolar modo sulle sementi".
È quanto ha affermato, a Roma, Vandana Shiva, nel corso dell'evento internazionale organizzato dal COCIS, federazione di 25 Organizzazioni non governative italiane.L'iniziativa, dal titolo Knowledge, Health and Food for All - Sviluppo senza brevetti, si è tenuta all'Auditorium del Comitato Italiano Unicef ed ha chiuso una campagna triennale che ha indagato le relazioni esistenti tra diritti di proprietà intellettuale e processi di sviluppo nei paesi del Sud del mondo in tre ambiti: saperi tradizionali, salute e agricoltura.
Durante la giornata è stato presentato il documento politico elaborato dal Comitato Scientifico e dai tre gruppi di lavoro: si tratta di proposte concrete rivolte al governo italiano e alla comunità internazionale per una revisione della normativa sulla proprietà intellettuale ed il commercio.
"Non credo che campagne come quella realizzata dal COCIS possano mai concludersi - aggiunge Vandana Shiva. La strada per l'affermazione dei diritti del Sud del mondo contro le attuali legislazioni internazionali, in materia di brevetti, è ancora lunga e la società civile può promuovere il cambiamento".
"Questa campagna è solo la prima di altre iniziative che il consorzio COCIS intende sviluppare. Stiamo già lavorando su un nuovo progetto per proseguire il nostro impegno su una tematica così grave e poco conosciuta
come quella dei brevetti sul vivente", conclude Arturo Parolini, vicepresidente dell'Associazione ONG Italiane, Presidente di Ricerca e Cooperazione, ONG coordinatrice della Campagna. Il documento politico della campagna e tutti i materiali prodotti sono disponibili sul sito ufficiale:www.cocis.it/senzapatente