LEGAMBIENTE MARCHE DENUNCIA:
CON LA COSTRUZIONE DELLO STABILIMENTO EUROINGA GRUOP A TRODICA, 180 TONNELLATE ANNUE DI SOLVENTI (COV E SOV) DESTINATI A DIFFONDERSI NEL'ARIA IN UN CONTESTO GIA' FORTEMENTE SEGNATO DALLA PRESENZA ABITATIVA E DA PRODUZIONI AGRICOLE DI QUALITA'.
IL RISCHIO E' QUELLO DI ARRIVARE AD UNA SITUAZIONE IRREVERSIBILE PER LE GENERAZIONI CHE VERRANNO.
MORROVALLE- Scrivi stabilimento Euroinga Group a Trodica, leggi 180 tonnellate annue di solventi (COV e SOV).
Legambiente Marche si unisce al grido d'allarme lanciato da Coldiretti sulle conseguenze negative che avrebbe la localizzazione di una nuova “industria insalubre” in territorio comunale.
L'associazione ambientalista, dopo aver sottoposto osservazioni specifiche alla proposta di Variante al PRG e pur comprendendo le ragioni che possono indurre un ente locale ad ospitare uno stabilimento industriale sul proprio territorio in un momento così difficile per la nostra economia, chiede agli amministratori di iniziare ad applicare alle loro scelte strategiche il Principio comunitario di Precauzione previsto dall'art. 134 del Trattato dell'UE: di 180 tonnellate annue di solventi (COV e SOV) destinati a diffondersi nell'aria in un ambito ormai fortemente segnato dalla presenza abitativa e da produzioni agricole di qualità, i cittadini di Trodica e di Morrovalle possono fare a meno. E' necessario quindi valutare con lungimiranza le implicazioni ambientali complessive di una eventuale localizzazione dello stabilimento.
Legambiente ricorda quanto già avvenuto nel basso bacino del Chienti come esempio concreto di come il destino dei nostri territori sia strettamente legato a un modello di sviluppo fondato su produzioni a basso impatto ambientale, meglio ancora se incentrato sull'esaltazione delle risorse naturali (acqua, aria, suolo) quali produzioni tipiche, marchi di qualità, turismo enogastronomico ecc.
Spesso i terreni individuati per certi tipi di insediamenti sono quelli a migliore vocazione agricola, che quindi vengono persi a vantaggio della cementificazione, come dimostra l'erosione che rappresenta ormai un tratto caratteristico del “nuovo Paesaggio Marchigiano”.
Una sottrazione avvenuta quindi per far posto a capannoni spesso inutilizzati ed a lottizzazioni incomplete o che si affiancano l'un l'altra, separate in alcuni casi solo dal confine amministrativo dei Comuni che le ospitano.
La Provincia e la Regione, pur potendo contare su “generazioni intere di Piani” (PPAR, PAI, PIT, PTC, VAS, ecc..ecc...ecc..), vengono spesso meno alle competenze ad esse assegnate dalle leggi .
Anziché cogliere l'attuale grave crisi per introdurre un forte ripensamento delle scelte e dei modelli dissipativi sino ad oggi affermatisi, si rischia così di aggravare ulteriormente la situazione sino a farla divenire irreversibile per le generazioni che verranno.