Dichiarazione di Assisi
si è svolto nella città di San Francesco d'Assisi dall'8 al 10 maggio 2009
per iniziativa della Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli
Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, hanno approvato la dichiarazione seguente
Di fronte ai respingimenti illegali e inumani che sta effettuando il governo
italiano, i partecipanti al Meeting nazionale "per un'Europa di Pace", che
si è svolto nella città di San Francesco d'Assisi dall'8 al 10 maggio 2009
per iniziativa della Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli
Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, hanno rilasciato la seguente
dichiarazione:
Un governo senza umanità minaccia di toglierci la nostra umanità.
Questi fatti ci offendono e ci feriscono!
Chi non riconosce i diritti degli altri non riconosce neanche i nostri
"La decisione del governo italiano di respingere i disperati che fuggono
dalla guerra, dalle torture, dalla fame e dalla miseria ci fa male, ci
offende e ci ferisce. Non parliamo di immigrati ma di persone, donne, uomini
e bambini. Hanno paura, freddo e fame. Ci chiedono asilo e protezione e li
respingiamo senza pietà.
Come italiani, proviamo vergogna. Nessun governo si può permettere di venire
meno ai doveri di solidarietà, di accoglienza e di difesa dei diritti umani
che sono iscritti nella nostra carta Costituzionale e nel diritto
internazionale dei diritti umani. Nessun governo può togliere a nessuno il
diritto al cibo, alla salute, all'istruzione, ad un lavoro dignitoso.
Questi fatti ci offendono e ci feriscono. Così come ci sentiamo offesi e
feriti da tutte quelle leggi, quei provvedimenti, quelle dichiarazioni,
quelle parole velenose che stanno alimentando nel nostro paese un clima di
violenza, discriminazioni, intolleranza, insofferenza, razzismo, divisione e
insicurezza.
Un governo senza umanità minaccia di toglierci la nostra umanità. Non
possiamo accettarlo. Senza umanità saremo tutti più poveri, insicuri e
indifesi. Solo riconoscendo agli altri i diritti che vogliamo siano
riconosciuti a noi, riusciremo a vivere meglio.
Per questo, mentre alcuni costruiscono muri e scavano fossati tra di noi e
il resto del mondo, noi ci impegniamo ad aprire le nostre città e comunità
locali, a renderle sempre più accoglienti e ospitali per tutti, per chi ci è
nato e per chi è arrivato da poco. Le città in cui vogliamo vivere sono le
città dei diritti umani. Città belle, accoglienti, dove si vive bene perché
ci si aiuta l'un l'altro."
I partecipanti al Meeting nazionale "per un'Europa di Pace" promosso dalla
Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la
Pace e i Diritti Umani
Assisi, 10 maggio 2009