Da Bologna parte la sfida ai mercati esteri
Nel 2009 la percentuale di Italiani che consumano regolarmente prodotti biologici - non in modo esclusivo, ma continuo - è salita da 22 a 26%. Il mercato mondiale potrebbe raggiungere i 45 miliardi di dollari. Sono questi alcuni dei dati diffusi a Bologna in occasione della presentazione del progetto di internazionalizzazione del settore, promosso da Federbio, in collaborazione con Ice e il ministero dello Sviluppo Economico.
E' una strada intrapresa per valorizzare i prodotti che compongono la dieta mediterranea e che vorrebbe, secondo le intenzioni, che dal Sana e Bologna, dove risultano concentrate le maggiori esperienze nella trasformazione del biologico, partisse la sfida per conquistare quote di mercato straniero utili per sviluppare ulteriormente il settore. Una grande opportunità non solo per il nostro Paese ma anche per l'intera area mediterranea, ha spiegato il presidente di Federbio, Paolo Carnemolla.
L'Italia continua a mantenere una posizione leader, a livello europeo, ma poi il buyer straniero, se deve acquistare un prodotto non viene certo del nostro Paese. Ed è per questo che il ruolo della fiera di Bologna è fondamentale e per questo deve impegnarsi per aumentare la sua capacità attrattiva.
Il progetto nella prima fase porterà all'apertura di sedi stabili a San Paolo in Brasile e New York negli Usa, due Paesi che da soli valgono come un continente, è stato osservato. L'accordo di settore stipulato da Federbio con il ministero prevede interventi congiunti, nell'ambito della promozione del prodotto biologico, con un impegno equamente condiviso tra pubblico e privato.
E quale migliore figura per promuovere il settore oggi, se non il simbolo più mediatico? "Il Sana vuole invitare Michelle Obama," ha buttato lì il presidente di Federbio