barralunga

REES Marche

RSS logo

Calendario

    Beni comuni

    La Pontificia Accademia delle Scienze si schiera a favore degli OGM

    La Pontificia Accademia delle Scienze ha organizzato in Vaticano, senza risparmio di mezzi, un grande Convegno di una settimana, tutto esclusivamente a favore dei propagandisti delle grandi multinazionali degli OGM
    25 agosto 2009 - Loris Asoli (Redazione Rees Marche)

    Loris Asoli  -  redazione  REES Marche -

    Sul numero di Luglio 2009 di "Tecnica molitoria" è uscito un articolo dal titolo "La Pontificia Accademia delle Scienze si schiera a favore degli OGM".  L'articolo fa una sintesi della settimana di studi, organizzata, in 8 sessioni, a Roma in Vaticano, dalla Pontificia Accademia, dal titolo "Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo".  Già dal titolo si capisce il chiaro orientamento favorevole agli OGM.   Dalla sintesi riportata nell'articolo si comprende altrettanto bene che i relatori invitati sono stati scelti fra quelli favorevoli agli OGM, con la solita infinità di menzogne e mistificazioni, che non tengono affatto conto di quanto va esprimendo il mondo scientifico e sociale che si oppone a questa tecnologia, né di quanto accade realmente nel mondo in seguito alla diffusione degli OGM, come, per esempio, il suicidio di decine di migliaia di contadini soltanto in India.
    Che il convegno sia stato squilibrato al 100% su relazioni e relatori favorevoli agli OGM, lo si comprende anche dalla sessione conclusiva, la più importante, che è stata dedicata alle strategie per superare gli  ostacoli alla diffusione degli OGM.  Udite, udite, udite:  "la sessione conclusiva è stata dedicata alle strategie per superare gli ostacoli ad un efficace impiego delle biotecnologie a favore dei più poveri.  Si sono cercate soluzioni per aggirare le normative vigenti in base a criteri scientifici, alle esperienze e conoscenze accumulate negli anni, per liberare la tecnologia transgenica dai lacci e laccioli rappresentati da un insano concetto di massima precauzione".   Il convegno era a porte chiuse, con invitati ben selezionati, per non rischiare che qualche malintenzionato andasse a rompere le uova nel paniere, portando meno propaganda e più verità.

    Da un altro breve resoconto su internet (zenit.org) si legge: (qui si è perso il testo del riferimento).
    Come sempre esattamente il contrario della verità: gli OGM portano non allo sviluppo agricolo ma solo a quello di alcuni monopolisti dei semi e portano invece al sottosviluppo degli agricoltori e dell'agricoltura; portano alla distruzione dell'ambiente naturale e non al suo miglioramento; portano alla selezione di parassiti resistenti, contribuiscono alla siccità con grandi estensioni monocolturali, disboscamenti e sistematica distruzione della sostanza organica, propria delle tecniche chimiche applicate; portano a infiniti pericoli relativi all'aspetto nutrizionale, quando avremmo già degli alimenti meravigliosi che non andrebbero distrutti per sempre con la diffusione irreversibile degli OGM; portano alla distruzione della biodiversità e non al suo arricchimento.  Ma dove vivono i nostri prelati?  Cosa leggono?  Chi ascoltano? Con chi hanno rapporti? Solo con i tecnici e propagandisti delle multinazionali degli OGM?

    Ed ecco un altro articolo tratto da internet ( www.wikio.it) per capire l'atmosfera del convegno: 

    di Luca Fazio per Il Manifesto

    Ingo Potrykus, il padre del golden rice, il riso Ogm arricchito di betacarotene e vitamina A della multinazionale Syngenta, lo stesso che è stato illegalmente somministrato ai bambini cinesi in via sperimentale, viene chiamato dalla Svizzera per risolvere un problema che deve restare segreto. L'uomo più importante di un potentissimo stato straniero, Joseph Ratzinger, ha appena messo nero su bianco che «la campagna di semina degli Ogm, che pretende di assicurare la sicurezza alimentare...rischia di rovinare i piccoli agricoltori e di sopprimere le loro semine tradizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di Ogm». Una catastrofe. Un'affermazione che rischia di mandare all'aria un piano internazionale che vede implicate le alte sfere del Vaticano e che mira all'assoggettamento perpetuo del patrimonio alimentare del mondo. Un alone di mistero e imbarazzo circonda la cinque giorni di convegno rigorosamente a porte chiuse che comincia oggi in Vaticano - «Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo».  Nemmeno L'Osservatore Romano è stato inviato al convegno organizzato con la benedizione di Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della pontificia accademia delle scienze pro Ogm, nonostante il parere del papa. Il mondo è ansioso di sapere con quali sottigliezze tecnologiche la chiesa darà il via libera all'invasione degli Ogm, nel frattempo vediamo chi sono le altre «star» internazionali chiamate a recitare la parte della scienza che conduce affari eticamente, per il bene dell'umanità e per risolvere il problema della fame nel mondo. C'è Eric Sachs, vecchia volpe della Monsanto , ci lavora da trent'anni. Non si tratta propriamente di uno scienziato, è una specie di «imbonitore» che gira il mondo parlando di «sviluppo della conoscenza e dell'accettazione delle piante transgeniche» per reclamizzare innocuità e benefici dei suoi prodotti, ignorando tutti gli studi che sostengono il contrario; gli ultimi due sono stati resi noti pochi giorni fa, il Consiglio nazionale delle ricerche scientifiche di Buenos Aires ha dimostrato che il diserbante Roundup di Monsanto è altamente tossico e cancerogeno per le popolazioni che vivono nei pressi di campi di soia modificati (e lo stesso erbicida, secondo l'Università della Georgia, provoca la diffusione di un'erba infestante, l'Amaranthus palmeri, che sta invadendo gli Stati uniti del sud). Non è da meno un altro pezzo grosso del biotech, Adrian Dubock, uno dei fondatori di Syngenta che oggi è impegnato in libere consulenze. Tra le comparse, invece, figura un certo Andrew Apel, giornalista che si occupa di Ogm dal 1996 (sembrerebbe un esperto di finanziatori più o meno occulti di facinorosi oscurantisti anti-biotech). Poi, fuori dalle segrete stanze del Vaticano, sono diversi i fiancheggiatori che attendono la lieta novella, come Gilberto Corbellini che sulle colonne de Il Sole24Ore - che sempre ospita i suoi anatemi - mescola un po' le carte pontificando sulla «memoria di Galielo che verrebbe insultata» rinunciando agli Ogm e punta l'indice contro «qualche fanatico» che disturba sia all'esterno che all'interno della Chiesa, «che evidentemente trae soddisfazione e opportunità di potenza dalla sofferenza umana». (?)Purtroppo per Corbellini & Company è difficile rivendicare la scientificità in senso galileiano per difendere una iniziativa unilaterale come questa che trasforma per cinque giorni il Vaticano in una succursale marketing delle multinazionali biotech. Non una voce fuori dal coro è stata inserita tra i relatori. Lettere di protesta formali sono state praticamente stracciate. Come quella che a nome dell'Unione dei missionari irlandesi ha scritto padre Sean McDonagh, il quale per tutta risposta ha ricevuto un messaggio di Piero Morandini, l'unico scienziato italiano invitato, che si conclude così: «Chi si oppone agli Ogm ha una visione del mondo pagana che vede l'uomo come un cancro...». Toni deliranti che probabilmente hanno scoraggiato anche i «fanatici» del Cisde, un network di 16 organizzazioni cattoliche europee e nordamericane con una grande esperienza sui temi della sicurezza alimentare che hanno inviato proteste ufficiali alla pontificia accademia delle scienze. E dire che monsignor Sanchez Sorondo, per rendere meno scontato il nuovo thriller del Vaticano, avrebbe almeno potuto invitare uno dei 400 ricercatori che hanno redatto l'ultimo rapporto dell'International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development; è stato commissinato dalla Fao e dalla Banca Mondiale, è stato condiviso da 60 paesi del nord e del sud del mondo, e in sostanza dice che gli Ogm non hanno un ruolo determinante nel garantire la sicurezza alimentare. Davvero vogliamo lasciare il papa nell'ignoranza?>

    Ecco altri estratti da un articolo tratto da www.novamag.it

    Come farà la Pontificia Accademia delle Scienze a confermare la tenuta della settimana di studi su Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo, previsto per la metà di maggio con l'esplicito intento di aprire la strada a una legittimazione morale degli OGM e di rimuovere i legacci normativi che ne frenano la parabola umanitaria?

    Non si tratta di un piccolo seminario, ma di una intera settimana congressuale promossa senza risparmio di energie e di risorse, cui dovrebbe partecipare il gotha degli esponenti pro-biotech (una quarantina di ricercatori, accademici, legali e businessmen), ivi inclusi due alti rappresentanti di Monsanto e Syngenta, l'impersonificazione della convergenza del nuovo "asse del male": multinazionali e OGM. Un incontro ospitato nella Casina Pio IV, nel cuore della Città del Vaticano.

    Questo convegno rappresenta una iniziativa promossa con un po' di ritardo e inerzia alla luce della crisi alimentare che ha colpito il pianeta nel corso degli ultimi due anni e che ha raggiunto l'apice nell'estate del 2008. Una crisi che ha avuto nella speculazione finanziaria uno dei suoi motori propulsori, come rilevato dallo stesso Papa Benedetto XVI nel messaggio per la celebrazione della Giornata mondiale della pace: "tale crisi è caratterizzata non tanto da insufficienza di cibo, quanto da difficoltà di accesso ad esso e da fenomeni speculativi".

    Chi fosse ignaro di questo monito e convinto che la questione della fame abbia radici in una mera inadeguatezza tecnica e tecnologica della produzione agricola, dal documento di presentazione dell'iniziativa ricaverebbe una posizione acritica e "taumaturgica" della Chiesa sugli OGM.
    Le definizioni assunte come postulati che non necessitano di alcuna dimostrazione, come le espressioni "tecnologie salva-vita" o "tecnologia intrinsecamente sicura" si oppongono al fondamento stesso di quel metodo sperimentale galileiano - la dimostrazione di una ipotesi attraverso la verifica sperimentale dei singoli casi - che invece la Pontificia Accademia delle Scienze sembra tenere in grande considerazione, visto che fa, un po' oltraggiosamente, del ritratto del padre della scienza moderna l'immagine di apertura del proprio sito internet.

    Il problema del diritto al cibo va giustamente affrontato anche dal punto di vista dell'etica.
    Nel corso degli ultimi anni gli Stati sembrano aver progressivamente abiurato alla tutela del bene collettivo e dell'interesse pubblico o sono stati costretti a farlo dalle imposizioni delle istituzioni economiche internazionali. Il vuoto che hanno lasciato è stato occupato dalle corporations e, in tempi recenti e con crescente protagonismo, dalle fondazioni filantropiche.
    Questo vale anche per la ricerca volta al soddisfacimento dei bisogni primari, a partire da quelli alimentari e sanitari, ed espone l'umanità e i popoli più poveri all'agenda e agli interessi di quelle che nel documento di presentazione della settimana di studi sulle piante transgeniche sono state definite "fondazioni altruistiche", i cui capitali hanno però origine da posizioni di monopolio, da aggressiva concorrenza sul mercato e dal perseguimento del profitto quale regola unica del proprio agire.
    Insomma, coloro che cercano complicità per passare attraverso la cruna dell'ago.

    Questo è ancor più grave se le multinazionali invitate vengono travestite da fondazione umanitarie, come nel caso della Syngenta.   Considerando le molteplici questioni che investono il tema delle biotecnologie agroalimentari, l'iniziativa della Pontificia Accademia delle Scienze sembra essere stata palesemente organizzata non come un incontro scientifico volto a confrontare ricerche, posizioni ed esperienze, quanto piuttosto come un appuntamento autoreferenziale volto a "cambiare gli atteggiamenti sociali, inclusi quelli regolatori, verso gli Ogm" ed "esplorare quanto è necessario fare per rendere possibile tutto questo", come si legge programmaticamente nella presentazione dell'iniziativa.

    Non un simposio scientifico, dunque, ma un vero e proprio "gabinetto di guerra" ispirato dalle imprese biotecnologiche che ne saranno indiscusse protagoniste.

    La sortita africana del Papa su multinazionali e OGM non si presta però ad equivoci o esegesi creativa. Vedremo, dunque, se ostinatamente gli spin doctor delle agrobiotecnologie intenderanno muoversi nel solco dell'eresia.>

    Da agricolturaoggi.it:

    "La campagna di semina di organismi geneticamente modificati (Ogm), che pretende di assicurare la sicurezza alimentare, non deve far ignorare i veri problemi degli agricoltori: la mancanza di terra arabile, di acqua ed energia, di accesso al credito, di formazione agricola, di mercati locali, infrastrutture stradali, ecc. Questa tecnica rischia di rovinare i piccoli coltivatori e di sopprimere le loro semine tradizionali rendendoli dipendenti dalle società produttrici di Ogm."

    Ed invece dopo neanche due mesi dalla condanna di papa Ratzinger al neocolonialismo delle multinazionali, la Pontificia Accademia delle Scienze ne invita i massimi rappresentanti in un evento dedicato all'uso del transgenico, dal titolo "Le piante transgeniche per la sicurezza alimentare nel contesto dello sviluppo"- dove gli Ogm vengono presentati come un deus ex machina per sconfiggere la fame nel mondo.

    Sembra una contraddizione insolubile, ma è solo una controffensiva alle parole del pontefice da parte delle grandi multinazionali dell'agro-business. La settimana di studi è, infatti, capeggiata dal gotha delle battaglie pro-ogm Ingo Potrykus e sponsorizzata da grandi brand , tra cui l'onnipresente Monsanto.

    L'incontro si inserisce in questo clima di potere incontrastato delle multinazionali agroalimentari - che coinvolge ormai quasi tutto il pianeta -
    Nel libro "Il mondo secondo Monsanto" si testimonia che sia questa  multinazionale che sta mettendo mano alle sementi e quindi al cibo del mondo...". Dalla sua fondazione nel 1901, l'azienda di Saint Louis ha accumulato diversi processi a proprio carico a causa della tossicità dei prodotti che impone al mercato.

    Negli anni è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario e utilizzo di false prove. Eppure questo pericoloso gigante della biotecnologia si pubblicizza come "azienda della scienza della vita", apparentemente convertita al verbo dello sviluppo sostenibile ed ora arriva con tutti gli onori in Vaticano.>

    Sul tema OGM invitiamo a leggere, per chi non lo abbia già fatto, un importante contributo già pubblicato sul nostro sito:
    http://www.reesmarche.org/resmarche/articles/art_884.html

    Sito realizzato con PhPeace 2.6.32

    PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

    A meno di avvisi di particolari (articoli con diritti riservati) il materiale presente in questo sito può essere copiato e ridistribuito, purchè vengano citate le fonti e gli autori. Non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale pubblicato.

    validateXHTMLcclvalidateCSS

    Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo