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    A caccia di "Energia per l'astronave Terra

    E' giunto il momento per gli scienziati di dire con franchezza, pubblicamente, ai cittadini e ai politici che nei nostri Paesi l'aumento esponenziale dei consumi energetici è una spirale che deve essere fermata. La classe politica deve capire che quello dell'energia è il grande problema del ventunesimo secolo.
    30 agosto 2009 - G. Bologna
    Fonte: greenreport.it - 28 agosto 2009

    E' giunto il momento per gli scienziati di dire con franchezza, pubblicamente, ai cittadini e ai politici che nei nostri Paesi l'aumento esponenziale dei consumi energetici è una spirale che deve essere fermata. La classe politica deve capire che quello dell'energia è il grande problema del ventunesimo secolo.

    ROMA. Agli inizi dello scorso anno il prestigioso settimanale scientifico "Science" pubblicava la bella introduzione all'ultimo congresso scientifico dell'American Association for the Advancement of Science (AAAS)  del grande esperto energetico  John Holdren . Allora Holdren era presidente proprio dell'AAAS, l'organizzazione scientifica statunitense che, tra l'altro, pubblica la stessa rivista "Science", ed il suo contributo si intitola "Science and Technology for Sustainable Well-Being" (Science, 319; 424-434). Oltre ad essere stato presidente dell'AAAS, tra i suoi numerosi incarichi Holdren è professore alla Harvard University e dirige l'autorevole Woods Hole Research Centre.

    Con la nuova amministrazione statunitense Barack Obama ha chiamato Holdren a svolgere il ruolo di capo scientifico della Casa Bianca,un nome scientificamente molto prestigioso che si aggiunge a quello di Steven Chu, premio Nobel per la Fisica, nominato da Obama ministro dell'energia e, tra i numerosi altri, a quello di Jane Lubchenko grande ecologa nominata amministratrice della National Oceanic and Atmospheric Administration  (NOAA). Che straordinaria differenza rispetto a quello che accade nel nostro paese ed a ciò che per otto anni aveva combinato l'amministrazione Bush sulle questioni scientifico ambientali!

    In quell'interessante contributo Holdren ricorda che dal 1850 al 2000 l'uso dell'energia da parte delle società umane è incrementato di 20 volte, mentre l'uso dei combustibili fossili è incrementato di 150 volte, dal 12%  del 1850 al 79% del 2000, Nel 2005 i combustibili fossili coprivano l'88% dell'uso dell'energia negli Stati Uniti, l'82% in Cina e l'81% a livello mondiale.

    Un tema che è stato sempre caro ad Holdren che ne ha trattato in tante sue pubblicazioni, riguarda proprio le ovvie difficoltà future per mantenere i livelli di uso di energia così alti da parte dei metabolismi sociali. Un chiarissimo segno di evidente insostenibilità dei nostri modelli di sviluppo socio-economici che continua ad essere ignorato dalla cultura economicista dominante.

    In una sua tabella che indica cosa potrebbe avvenire se si mantenesse l'attuale livello di crescita delle nostre società senza alcun intervento correttivo noi potremo avere nel corso di questo secolo una popolazione umana che dai 6,1 miliardi del 2000 passa ai 9 del 2050 ed ai 10 del 2100, una crescita dell'economia mondiale, del prodotto globale lordo, dai 45.000 miliardi di dollari del 2000, ai 150.000 del 2050  ed ai 480.000 miliardi di dollari del 2100, un consumo energetico che passerebbe dai 450 EJ (esajuole) del 2000 ai 900 del 2050 ed ai 1.800 del 2100, tutto questo con incrementi delle emissioni di carbonio in atmosfera, modifica globale dei cicli biogeochimici, distruzione progressiva di ecosistemi e biodiversità, riduzione dei cicli idrici ecc.

    Una vera follia che non sembra interessare più di tanto i nostri politici. Proprio per questo motivo mi permetto di suggerire a tutti i politici e coloro i quali hanno più di altri nelle loro mani le sorti delle nostre società, a leggere lo straordinario agile e godibilissimo libro scritto da due noti esperti di energia Nicola Armaroli che lavora all'Istituto per la sintesi organica e la foto reattività del CNR ed il grande Vincenzo Balzani, professore di chimica all'Università di Bologna, grande esperto di fotochimica e nanotecnologie, uno degli scienziati italiani più citati all'estero.  Il libro si intitola "Energia per l'astronave Terra. Quanta ne usiamo, come la produciamo, che cosa ci riserva il futuro" ed è edito da Zanichelli nella serie "Chiavi di lettura" ad un costo di 11,50 euro.

    Armaroli e Balzani scrivono con grande chiarezza: «E' giunto il momento per gli scienziati di dire con franchezza, pubblicamente, ai cittadini e ai politici che nei nostri Paesi l'aumento esponenziale dei consumi energetici è una spirale che deve essere fermata, perché è insostenibile dal punto di vista termodinamico ed ecologico, oltre che inaccettabile sotto l'aspetto morale. Non è possibile rispondere all'aumento continuo della domanda energetica aumentando incessantemente l'offerta, occorre invece intervenire con decisione per ridurre la domanda. Questo è possibile qui e ora. La classe politica deve capire che quello dell'energia è il grande problema del ventunesimo secolo: è necessario garantire l'approvvigionamento energetico a 6,7 miliardi di persone (che diventeranno più di 8 miliardi tra vent'anni) permettendo una convivenza accettabilmente pacifica senza compromettere in modo irreversibile l'equilibrio della biosfera. Scelte politiche sagge nel campo dell'energia non sono certamente stimolate dalla pubblicazione di articoli e libri che spargono un facile ottimismo sulla salute del pianeta e sull'andamento delle risorse della Terra. E' totalmente privo di fondamento scientifico affermare, come fanno alcuni, che c'è grande abbondanza di combustibili fossili, che l'inquinamento atmosferico non è un problema, che il surriscaldamento del pianeta è una bufala e che la popolazione mondiale può tranquillamente aumentare a dismisura. Ed è addirittura scandaloso sostenere, come purtroppo qualcuno fa, che risparmiare energia è inutile o addirittura dannoso. E' necessaria un'educazione all'uso razionale dell'energia nelle scuole di ogni ordine e grado. Ognuno deve diventare consapevole del fatto che una luce accesa, un apparecchio elettrico in funzione, un'auto in moto hanno un costo non soltanto economico, ma anche ambientale e sociale.

    Soprattutto è necessario comprendere che siamo alle soglie di una nuova epoca e dobbiamo saper guardare lontano. Sviluppare l'uso dell'energia solare e delle altre energie rinnovabili, non quello dell'energia nucleare, è un guardare lontano nel tempo perché non lascia alle prossime generazioni un immane fardello di scorie radioattive. E' anche un guardare lontano nel mondo, perché, a differenza dei combustibili fossili e dell'uranio, l'energia solare e le altre energie rinnovabili sono presenti in ogni luogo della Terra».

     

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