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    Per una nuova piattaforma di distribuzione dell'energia rinnovabile

    Assosolare ha organizzato ieri un convegno, nell'ambito di Zeroemission alla fiera di Roma, in cui l'obiettivo principale era quello di parlare di reti elettriche e delle criticità che queste presentano per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed è approdato poi alla proposta di una revisione del conto energia per il comparto del fotovoltaico.
    4 ottobre 2009 - Lucia Venturi
    Fonte: greenreport.it - 01 ottobre 2009

    GROSSETO. Assosolare ha organizzato ieri un convegno, nell'ambito di Zeroemission alla fiera di Roma, in cui l'obiettivo principale era quello di parlare di reti elettriche e delle criticità che queste presentano per lo sviluppo delle fonti rinnovabili ed è approdato poi alla proposta di una revisione del conto energia per il comparto del fotovoltaico.

    Un settore che ha visto «un trend di crescita esponenziale - ha detto il presidente di Assosolare Gianni Chiavetta - grazie al nuovo sistema di conto energia». «Prima dell'attuale sistema avevamo costruito poco più di 30 Mw- ha sottolineato Chiavetta- adesso siamo a 140 Mw solo nel 2008 e contiamo di chiudere a 160-180 Mw alla fine di quest'anno. Una economia in piena controtendenza rispetto al resto dell'economia generale».

    Ci sono però alcuni  problemi da sciogliere per far decollare pienamente il settore, tra questi la rete elettrica italiana che è un «sistema centralizzato» in quanto fornisce, prevalentemente, alle diverse utenze l'energia elettrica prodotta dalle grandi centrali alimentate da fonti energetiche  tradizionali.  Che male si adattano al sistema della generazione distribuita che le rinnovabili richiedono, con tutti gli evidenti vantaggi che vanno dalla riduzione delle perdite di energia nel trasporto, all'abbattimento delle emissioni, al mancato sovraccarico delle reti. E che quindi rappresentano un freno allo sviluppo del fotovoltaico che potrebbe arrivare a soddisfare il 45% del fabbisogno nazionale di energia- secondo uno studio citato da Chianetta e realizzato dall'International energy agency- coprendo tutti i tetti idonei del nostro paese.

    Lo sviluppo del fotovoltaico è stato reso possibile anche grazie al sistema degli incentivi, in particolare il nuovo conto energia che dà la possibilità di recuperare l'investimento fatto e di arrivare a guadagnarci in 20 anni, come ha sottolineato Chianetta.

    L'obiettivo dovrebbe a questo punto essere quello di raggiungere un calo dei prezzi così da poter diminuire gli incentivi ed arrivare alla cosiddetta greed parity, ovvero l'equiparazione dei prezzi del fotovoltaico a quelli delle energie tradizionali. «Gli incentivi servono oggi per raggiungere la greed parity» ha sottolineato Chianetta, ma una volta raggiunta, ne potremo fare a meno

    perché allora «dotarsi di un impianto solare sarà conveniente senza gli aiuti governativi e il fotovoltaico diventerà una commodity».

    Altra considerazione riguarda la modularità della tariffa indicizzata per area geografica:«sarebbe più corretto - ha detto Chianetta -  avere una tariffa indicizzata oltre che differenziata tra nord, centro e sud»Perché nemmeno con l'attuale tariffa risulta conveniente investire in una centrale da 1 MW al centro-nord Italia. Come è auspicabile per il presidente di Assosolare «che ci sia una semplificazione nelle tipologie di impianto» ovvero «sarebbe forse più opportuno parlare solo di impianti a terra e su tetto» e infine è auspicabile una ridefinizione delle taglie «introducendo la taglia dei 200 kW che definisce la nuova soglia per lo scambio sul posto».

    Servono interventi anche per migliorare l'integrazione architettonica, come aveva già avuto modo di segnalare Chianetta al Saie di Bologna e per creare un vero mercato che da noi rispetto a Germania e Spagna è solo agli inizi. «Non siamo messi bene rispetto a Germania e Spagna- aveva dichiarato Chianetta- ma siamo terzi  in competizione con la Francia».

    La proposta che è nata ieri dal convegno è allora quella di costituire un tavolo di lavoro dove istituzioni, operatori di settore e il mondo della ricerca universitaria potranno confrontarsi per raggiungere una proposta per la creazione di una piattaforma di distribuzione dell'energia, in grado di sostenere le trasformazioni nei processi di produzione e consumo già oggi in atto. Mentre oggi il Gifi, gruppo imprese fotovoltaiche italiane, presenterà una loro proposta per una revisione del conto energia dopo il 2010.

    Ipotesi che sono state anticipate dal Sole24Ore e prevedono una quota incentivante più bassa di quella attuale ma estesa anche alle centrali di potenza sino a 7 Mw, una modulazione dell'incentivo secondo le dimensioni e la tecnologia adottata e secondo l'ubicazione prevista, premiando le installazioni su discariche o che vanno a sostituire tetti in eternit, ad esempio. La Gifi prevede che con questa revisione del sistema incentivante si potrebbe garantire l'installazione di 15mila Mw fotovoltaici entro il 2020 con la creazine di 90mila posti di lavoro,  un risparmio di 156milioni di euro per le emissioni di Co2 evitate oltre all'introito di 521 milioni di euro di Iva.

     

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