barralunga

REES Marche

RSS logo

Calendario

    Beni comuni

    Biocombustibili: Da un batterio modificato, l'energia del futuro

    Lo studio, pubblicato su Nature, mostra le potenzialità di una variante di Escherichia coli per la produzione di diesel biologico. Gli scienziati: "Così non si incide sulle risorse alimentari"
    2 febbraio 2010 - Giulia Belardelli (Redazione La Repubblica.it)
    Fonte: repubblica.it - 29 gennaio 2010

    Da un batterio modificato,l'energia del futuro IL FUTURO dei biocarburanti potrebbe dipendere dalla modificazione genetica di un batterio, l'Escherichia coli, il cui habitat naturale è l'intestino degli esseri umani e degli altri animali a sangue caldo. In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature, i ricercatori dell'università di Berkeley, in California, e dell'azienda americana LS9 hanno fatto il punto sulla possibilità di produrre biodiesel grazie al "lavoro" di una versione geneticamente modificata di Escherichia coli. Si tratta, sottolineano gli scienziati, di una modalità di produzione alternativa alle tecniche conosciute finora, in grado di superare gli ostacoli a una maggiore diffusione del diesel biologico.

    I vantaggi. Lo studio identifica un metodo potenzialmente poco costoso per convertire la cellulosa e gli scarti di prati e raccolti in carburante pulito, senza far aumentare i prezzi dei generi alimentari e soprattutto senza sottrarre risorse preziose per sfamare la popolazione mondiale. Finora, infatti, l'industria dei biocarburanti si è concentrata soprattutto sulla produzione di bioetanolo, un etanolo che si ottiene tramite la fermentazione di prodotti agricoli ricchi di zucchero, come i cereali, la canna da zucchero, gli amidacei e le vinacce. Una delle principali obiezioni a questo genere di carburanti, dunque, è proprio il fatto di consumare troppe risorse alimentari, andando a creare una competizione "sleale" tra bocche da sfamare e serbatoi delle automobili.

    Il batterio modificato. Per uscire da questa impasse, i ricercatori di Berkeley e della LS9 hanno elaborato una versione geneticamente modificata di
    E. coli in grado di ottenere e "digerire" gli zuccheri anche a partire dalla cellulosa. Ciò consentirebbe, nel giro di alcuni anni, di estendere la gamma di risorse da cui partire per produrre il biocarburante: a grano, mais e canna da zucchero, potrebbero presto aggiungersi legno, paglia e altri materiali per i quali è necessario dividere la cellulosa in zuccheri. Un compito in cui la nuova versione del batterio sembra essere particolarmente capace, candidandosi come la nuova frontiera nella produzione del carburante biologico.

    Il biocarburante. Lo studio dei ricercatori di Berkeley è innovativo perché per la prima volta il prodotto finale, il biocarburante, non è l'etanolo, bensì una miscela di molecole molto più complesse: gli acidi grassi etil-esteri, che sono in grado di produrre una quantità molto maggiore di energia. "Il biocarburante che siamo riusciti a produrre con E. coli libera almeno il doppio dell'energia prodotta con il bioetanolo", ha spiegato Eric Steen, uno degli autori dello studio. "Inoltre, a differenza del bioetanolo - ha aggiunto - queste molecole possono sostituire direttamente i normali combustibili senza bisogno di alcuna modifica degli attuali sistemi di combustione".

     

    Le prospettive offerte dai batteri. L'utilizzo di batteri come produttori di biocombustibili offre poi numerosi vantaggi: dalla maggiore facilità con cui si possono introdurre modificazioni genomiche e rendere possibili nuove reazioni, alla diminuzione dei problemi legati alla produzione su larga scala. Inoltre, la capacità dei batteri di adattarsi a condizioni ambientali estreme e sfruttarne le risorse presenti allarga notevolmente, rispetto agli altri organismi, la possibilità di utilizzare materiali di scarto sia agricoli che industriali. A tutto vantaggio dell'ambiente e della produzione alimentare, che non vedrebbe sottrarsi del materiale prezioso.

    Sito realizzato con PhPeace 2.6.32

    PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

    A meno di avvisi di particolari (articoli con diritti riservati) il materiale presente in questo sito può essere copiato e ridistribuito, purchè vengano citate le fonti e gli autori. Non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale pubblicato.

    validateXHTMLcclvalidateCSS

    Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo