Violenze a Bolzaneto: Ribaltata la Sentenza sui fatti del G8
Undici ore di Camera di Consiglio e poi la sentenza: tutti colpevoli. È il verdetto della Corte di Appello di Genova, presieduta da Maria Rosaria D'Angelo, per le violenze al G8 di Genova del 2001.
Giudici in Camera di Consiglio per undici ore. Sit-in del Comitato: serve la legge sulla tortura
Undici ore di Camera di Consiglio e poi la sentenza: tutti colpevoli. È il verdetto della Corte di Appello di Genova, presieduta da Maria Rosaria D'Angelo, per le violenze al G8 di Genova del 2001. Quarantaquattro condanne contro le quindici riconosciute in primo grado per le violenze e le torture nella caserma-carcere di Bolzaneto. La sentenza è stata ribaltata, ma nella maggior parte dei casi i reati sono stati prescritti.
Solo sette finiranno in carcere con pene variabili da uno a tre anni di reclusione. Gli altri imputati - tra agenti di polizia di Stato e penitenziaria, carabinieri e personale medico - dovranno invece risarcire le vittime. Una vittoria della pubblica accusa che aveva chiesto trentasei prescrizioni e otto condanne. La riunione dei giudici liguri in Camera di Consiglio è iniziata ieri mattina, poco dopo le nove e mezza.
La sentenza è giunta in serata. Undici ore di attesa anche per il comitato "Verità e Giustizia", asserragliato in un presidio di protesta davanti al palazzo della Corte di Appello di Genova. La loro richiesta non si ferma alla condanna civile degli imputati, ma va oltre: «Tutti i condannati devono essere immediatamente sospesi dagli incarichi, in modo che non abbiano contatti diretti con i cittadini».
La prescrizione: per il Comitato che da anni segue le vicende giudiziarie legate al G8 del 2001, non deve essere interpretata come una semi-assoluzione. «Se buona parte delle pene è caduta in prescrizione - affermano - è solo perché non abbiamo una buona legge sulla tortura, reato che non prevede prescrizione». Un vuoto legislativo che chiedono di colmare: «L'Italia si è impegnata da anni ad approvarne una. Il Parlamento ora non ha più scuse: la sentenza di oggi (5 marzo 2010 - n.d.r.) dimostra che c'è bisogno di questa legge».
Sul fronte politico, intanto, qualcuno festeggia. «Dopo nove anni abbiamo almeno una verità su Bolzaneto», commenta il responsabile del forum Sicurezza dei democratici, Enrico Fiano. «La prescrizione dopo un processo così lungo - dichiara - non cancella il senso di un verdetto che riconosce gravissimi commessi nel 2001 contro tanti ragazzi inermi».
La sentenza sui fatti di Bolzaneto è un motivo di speranza per Gianclaudio Bressa, capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionale alla Camera: «Nel giorno in cui sembra che la nostra Repubblica smarrisca definitivamente il principio della legalità, giunge una buona notizia. Giustizia è fatta».
(da "Il Padova" - marzo 2010)