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    Scienziati contro la bozza segreta presentata al WTO

    Formale protesta da parte di un gruppo di scienziati europei al presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek e al presidente del Consiglio dell'UE Herman Van Rompuy. La UE è pronta a trasformare in norma la liberalizzazione delle coltivazioni transgeniche.
    15 marzo 2010 - Redazione Rees Marche
    Fonte: dal Bollettino Bio di Greenplanet - febbraio 2010

    Formale protesta da parte di un gruppo di scienziati europei al presidente del Parlamento Europeo Jerzy Buzek e al presidente del Consiglio dell'UE Herman Van Rompuy. La UE è pronta a trasformare in norma la liberalizzazione delle coltivazioni transgeniche.
    "Sorprendente quanto irregolare comportamento della Commissione UE che appare, molto chiaramente, finalizzato ad accelerare il processo di approvazione degli OGM in Europa". E' quanto sostengono un gruppo di scienziati provenienti da ogni Paese UE, dopo aver scoperto sul sito del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) la bozza di un nuovo ''Regolamento applicativo'' della normativa UE per l'approvazione degli OGM, presentata dalla Commissione in grande segretezza per un parere al WTO. Comportamento scorretto perché ''mentre il Parlamento Europeo e tutte le autorità competenti per gli OGM ne sono completamente all'oscuro".
    La bozza, che ha avuto la supervisione dell'EFSA, sebbene sia stata spacciata come un passaggio verso una "più rigida" autorizzazione agli OGM da parte di un "Gruppo di esperti" con i rappresentanti degli Stati membri dimostra, anche ad una rapida lettura, l'esatto contrario: il nuovo regolamento apre ad un'approvazione molto più facile alle colture transgeniche e ne riduce le restrizioni, conferendo all'EFSA poteri di deroga tanto estesi da rendere l'intera normativa, secondo i promotori, una "cosa risibile".
    Come spiega Equivita sembra dunque che una volta ancora i cittadini europei siano stati privati di ogni diritto ad esprimere un parere, pur essendo la stragrande maggioranza di essi contrari agli OGM. Ciò senza alcun rispetto della convenzione di Aarhus, che sancisce tale diritto, e senza alcuna considerazione per la priorità che la salute deve avere su ogni altro tema commerciale.
    (dal Bollettino Bio di Greenplanet - febbraio 2010)

     

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