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    La casa Bioecologica

    L’impiantistica rappresenta una voce rilevante nell’elenco dei costi complessivi di realizzazione di un edificio. Vi presentiamo un passo tratto dal libro "La casa bioecologica"...
    13 luglio 2010 - Redazione Rees Marche
    Fonte: www.aamterranuova.it - 07 luglio 2010
    L’impiantistica rappresenta una voce rilevante nell’elenco dei costi complessivi di realizzazione di un edificio. Vi presentiamo un passo tratto dal libro "La casa bioecologica"...

    casa bio libro


    La Casa Bioecologica
    di Karl Ernest Lotz
    Terra Nuova Edizioni
    pp. 260 - € 20.00
    (prezzo per gli abbonati € 18.00)

     

     

     

    Per valutarne appieno la portata, basta osservare, ad esempio, in una costruzione al grezzo, il complesso delle installazioni sottointonaco: una progettazione accorta delle occorrenze impiantistiche può certamente eliminare quant’è superfluo ma, nondimeno, un certo metraggio di condutture termoidrauliche, così come un’onerosa rete di cavi elettrici, raccordi, apparecchiature varie, ecc., rimane insostituibile.
    E’ bene, pertanto, scegliere queste installazioni, comunque indispensabili, prestando certamente attenzione al lato economico, ma anche alla loro qualità in termini di salute.

    Un primo accorgimento consisterà allora nel raggruppare le installazioni: vasca da bagno, wc, lavandino e lavello dovrebbero possibilmente scaricare l’acqua in un’unica condotta di raccolta1. Ciò implica, ad esempio, che la cucina e il bagno-wc siano adiacenti: soluzione che faciliterà anche la posa del sistema d’alimentazione dello scaldabagno e della cucina a gas (fig. 24).
    Tuttavia, non sempre questa vicinanza viene soddisfatta: nella maggioranza delle case ad un solo piano, si preferisce spesso sacrificarla a favore di esigenze tecniche più rilevanti. Nelle abitazioni a due piani, questa soluzione è indubbiamente più semplice da realizzarsi, poiché è sufficiente che la cucina e il bagno si trovino l’uno sopra l’altra. In fase di progettazione, va tenuto conto delle ipotetiche e future esigenze degli utenti: installazioni flessibili con possibilità di utilizzo polifunzionale e dimensionamento lievemente in eccesso delle condotte principali.

    Non nuocerà prevedere ulteriori possibilità di allacciamento per acqua, scarichi e nuovi bagni: anche se onerosi, i costi saranno comunque trascurabili in confronto alla spesa che dovremo affrontare nel caso di un futuro potenziamento a opera finita. Altrettanto dicasi per l’impianto elettrico: oltre naturalmente a contemplare la posa di cavi schermati, torna utile aggiungerne qualcuno in più, già installato, per soddisfare necessità future, sempre imprevedibili2.
    Nel seminterrato, le condotte dell’acqua, del gas e del riscaldamento vanno ubicate insieme in un’unica traccia (scanalatura di posa sottointonaco), predisponendo opportune valvole a saracinesca di chiusura dell’impianto in quei locali che si presume di utilizzare solo occasionalmente. Le tracce vanno previste di adeguata ampiezza, in modo che le condotte rientrino completamente in essa: isolate e ricoperte da un buon strato d’intonaco; si eviterà che l’acqua trasudata dalle tubature filtri sino alla superficie (fig. 25).

    In conclusione, mentre nell’architettura moderna, sia sotto il profilo tecnico-edilizio quanto sotto quello estetico, si tende ad enfatizzare il principio secondo il quale più accorgimenti tecnici si installano, migliore sarà il comfort abitativo, nell’architettura biologica la raccomandazione è invece del tutto opposta: non sovrinstallate!

    1. Impianti igienico-sanitari
    L’isolamento acustico degli impianti sanitari è un tema delicato: un’errata installazione difficilmente trova rimedio in seguito. Tutte le tubature d’entrata e d’uscita dovrebbero, pertanto, secondo possibilità, essere installate in un’intercapedine (vano tecnico) unica. Per impedire la trasmissione delle oscillazioni dalle tubature alla struttura muraria del vano, occorre rivestire di sughero isolante le staffe di sostegno inserite nella struttura muraria. Per le fascette può andar bene anche del feltro catramato. Le tracce per le diramazioni, attraverso soffitto e muri, vanno rivestite con materiale isolante al fine di evitare il contatto diretto delle tubature con la struttura muraria. Tutte le tubature che poggiano su zoccoli del muro o su mensole saranno avvolte in sughero isolante.

    Qualsiasi altra installazione, che può rappresentare una fonte di propagazione del suono e che attraversi la casa da un piano all’altro in senso verticale, va trattata allo stesso modo: dalle trombe per lo scarico dei rifiuti fino al vano ascensore (anche il vano scala va considerato analogamente ad un enorme tubo). Le stesse installazioni idrauliche devono essere concepite in modo da produrre meno rumore possibile. Ciò si può ottenere con valvole a riduzione di pressione, poco rumorose o intercalando brevi tratti di tubatura di materiale differente. Inutile dire che altrettanta accortezza va riservata nella scelta di elettrodomestici sufficientemente silenziosi. Ricordiamo che le misure per l’isolamento acustico, prese a posteriori, trovano difficile attuazione e sono sempre onerose da realizzarsi: quindi è bene adottarle fin dalla fase progettuale.

    Acqua fredda
    Le tubature, di norma, dovrebbero essere di metallo zincato, con sezione trasversale tale da assicurare opportuna pressione idraulica. Nella scelta del valvolame, si preferiranno valvole con otturatori inclinati3, che determinano una minor perdita barometrica. Nel piano interrato le condotte vanno provviste di saracinesche di chiusura, agevolmente raggiungibili e controllabili, disposte in punti visibili sopra il sifone di scarico: controllare sempre che gli installatori non omettano queste valvole di sicurezza, in fase esecutiva dei lavori, esse vi eviteranno notevoli fastidi. Per wc a flussometro si prevederanno delle colonne montanti destinate soltanto a questo uso. Poiché le condotte devono essere ovunque a prova di gelo, si dovranno isolare nelle stanze non riscaldate e, qualora i tubi corrono in prossimità delle finestre e delle mura esterne, non vanno mai collocate “sottointonaco”.

    Acqua calda
    Nella progettazione dell’impianto per l’acqua calda non è raro che perfino gli esperti compiano sorprendenti errori. Poiché il fabbisogno di acqua calda è tutt’altro che standardizzabile, variando per ogni abitazione a seconda delle necessità individuali, si possono adottare differenti sistemi di riscaldamento e distribuzione:
    a) il sistema a impianto centralizzato, dove un riscaldatore o un scaldacqua fornisce il fabbisogno di acqua calda a più punti di erogazione (è il caso, ad esempio, dell’ impianto centralizzato condominiale che, oltre a distribuire acqua calda a tutti i servizi dell’appartamento, serve anche più appartamenti). Dato che la lunghezza della tubature incide direttamente sul consumo energetico (più lunghe sono, maggiore è la dispersione termica), è evidente che va posta attenzione, all’atto del progetto, alla lunghezza del percorso, risparmiando dove possibile;
    b) l’impianto autonomo per ogni singolo servizio dove, ad ogni punto in cui necessita erogazione di acqua calda, si provvede ad installare un sistema opportuno di riscaldamento. La soluzione si rivela molto vantaggiosa soprattutto per le ridotte perdite di calore. Si fa ricorso, infatti, ad apparecchiature autonome che, come ad esempio il boiler, vengono utilizzate soltanto temporaneamente;
    c) una specie di compromesso tra i due sistemi sopramenzionati, rappresentato dall’approvvigionamento “di gruppo”, quando bagno e cucina si trovano a ridosso della stessa parete: è possibile servire acqua calda ad entrambi con un boiler istantaneo da 15 litri, a serpentina interna. Per lavandini lontani tra loro si prevederanno comunque apparecchi separati.
    Questo sistema autonomo può anche combinarsi con l’approvvigionamento centralizzato del nucleo della casa. Si tenga conto, inoltre, che occorre isolare bene ogni tubatura per l’acqua calda, sia in andata che di ritorno, e ricordare che l’acqua riscaldata, a seconda della sua “durezza”, tende a depositare più o meno calcare. Quindi, se le condotte dell’acqua calda non sono di rame, cosa in linea di principio consigliabile, è meglio prevedere sezioni trasversali leggermente maggiorate...


    Testo tratto da pagina 115 e seguenti del libro.

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