Conflitto di interessi all' Efsa
L'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, è stata creata nel 2002 a seguito degli scandali della mucca pazza e della diossina. Ha una missione chiara, assicurare a 500 milioni di consumatori che i prodotti che consumano non sono pericolosi per la salute o per l'ambiente. Ma L'Efsa è infiltrata da ILSI, la più grande lobby alimentare del pianeta che contiene le 400 più grandi aziende nella catena alimentare (tra cui Monsanto, Cargill, Nestlé, Bayer, Basf, Coca-Cola). A denunciarlo e José Bovè, europarlamentare del gruppo Verdi/Ale, nonché vicepresidente della commissione per l'agricoltura del Parlamento europeo. Nel luglio del 2008, Diana Bánáti è diventata presidente del Consiglio Amministrazione dell'Efsa. Per raggiungere questo obiettivo, ha mentito nella sua manifestazione di interesse, dichiarando solo un ruolo minore nell'ILSI. Ma Bánáti è in realtà un membro del Consiglio di Amministrazione della lobby agroalimentare. Pochi giorni fa, in fretta e furia, L'Efsa ha modificato la dichiarazione di interesse della Signora Bánáti per riparare alla curiosa omissione. “Questa pratica è scandalosa! - afferma Bové che aggiunge: "Già il 14 luglio, ho avvertito il commissario John Dallidi questo conflitto di interessi che impedisce all'Efsa di svolgere il suo ruolo e fornire pareri scientifici imparziali. Gli ho portato la dichiarazione di interessi di Bánáti e ho suggerito scegliere un'altra personalità in fretta per colmare questa funzione. L'ho anche messo in guardia sulla natura dell'ILSI e sugli interessi finanziari che questo istituto dif ende. Due mesi e mezzo dopo, la Commissione europea non ha ancora reagito”. Per Bovè, vista la situazione, l'UE dovrebbe dichiarare una moratoria completa alle autorizzazioni di Ogm e sospendere i dati in proprio possesso. La modalità operativa dell'Efsa deve essere riesaminata a fondo come già aveva chiesto unanimemente il Consiglio dei ministri dell'Ambiente nel dicembre 2008. L'Autorità europea deve di conseguenza disporre i mezzi finanziari adeguati al fine di condurre senza soluzione di continuità una valutazione scientifica, economica, sociale e ambientale dei rischi associati all'uso di Ogm in agricoltura ". (Verdi/Ale - B@n)