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    Sacre terre: per un ecovillaggio solidale

    Tanti ecovillaggi nel mondo si sono organizzati come navi di salvataggio, nel caso dovesse avvenire un crollo totale dell’economia e dei sistemi sociali. Questo crollo può sorgere dal nostro corrente modo di pensare, che si basa su bramosia e scarsità e sta devastando il mondo del lavoro, le basi della democrazia, il paesaggio e la base di tutta la vita sulla Terra.
    6 ottobre 2010 - Redazione REES Marche

    “Nel summit ambientale di Rio del 1992 alcuni leader politici e culturali provenienti da ogni parte del mondo hanno elaborato i principi per una vita sostenibile nel XXI secolo.
    Gli ecovillaggi raggiungono tali obiettivi. Coloro che sono stati coinvolti nella costruzione diretta di un ecovillaggio sono partiti redigendo la propria Agenda 21, dettagliata sulla base di un piano sviluppato giorno per giorno. Una strategia per risanare la terra, noi stessi e la comunità degli esseri viventi è di integrare nella nostra quotidianità i principi del vivere in base alle regole dell’ecovillaggio.
    Tanti ecovillaggi nel mondo si sono organizzati come navi di salvataggio, nel caso dovesse avvenire un crollo totale dell’economia e dei sistemi sociali. Questo crollo può sorgere dal nostro corrente modo di pensare, che si basa su bramosia e scarsità e sta devastando il mondo del lavoro, le basi della democrazia, il paesaggio e la base di tutta la vita sulla Terra. Gli ecovillaggi sono come centrali pionieristiche e nutrono l’idea di abbondanza sostenibile. Si inseriscono in un luogo ove esiste già la potenzialità per una crescita sana. Incrementano lentamente, ma con sicurezza e lasciano cadere i loro frutti per arricchire i dintorni e creare la base per una nuova crescita. Appena giungono a maturità diventano una corrente guida, proiettando il loro processo e la loro potenza nell’intero sistema.”

    Declan Kennedy
    tratto da “il Nuovo Manuale Europeo di Bioarchitettura” Mancosu, 2007


    Stiamo progettando la realizzazione di un villaggio ecologico per sperimentare e ricercare un modello di vita sostenibile. Un villaggio abitato da nuclei indipendenti e autonomi con ognuno i propri spazi abitativi, ma ricco di spazi comuni, dove si possa finalmente vivere secondo uno spirito di collaborazione, condivisione, rispetto profondo e solidarietà.
    La finalità è di ricercare insieme un modello di vita sostenibile, ma al contempo comodo e, soprattutto, ricco di relazioni. Per raggiungere questa finalità pensiamo sia necessario ispirarci ai principi su cui sono nati i primi ecovillaggi in Europa e nel resto del mondo, spinti dalla necessità di creare un modello socio-economico alternativo.
    Lo stile di vita che vogliamo adottare e proporre afferma i seguenti intenti:

    • Contribuire alla ricerca già in atto di un modello potenzialmente estendibile all’infinito;
    • sperimentare nuove forme di approvvigionamento energetico che riducano la nostra dipendenza dalle risorse tradizionali, ormai a rischio;
    • sperimentare nuove forme di convivenza che riducano l'isolamento dei nuclei familiari;
    • facilitare l'inserimento di soggetti in difficoltà, riducendo l'esclusione sociale e la povertà;
    • favorire un continuo processo di crescita personale.

    Più precisamente, vogliamo realizzare un villaggio dove l’interrelazione tra gli abitanti sia la base del vivere quotidiano.
    Un villaggio composto da nuclei familiari (o individui singoli) indipendenti e autosufficienti ma che collaborino strettamente con gli altri e siano legati da un sentimento di solidarieta' e fiducia fra loro e di ospitalità e accoglienza verso gli altri; che si riconoscano in una unica comunità o “famiglia allargata” che ricerca un nuovo modello sociale e un nuovo stile di vita.
    Un villaggio che per la forte coesione e collaborazione fra i membri possa dare facilmente ospitalità e accoglienza a persone e bambini svantaggiati e bisognosi di aiuto e del calore familiare.

    Un villaggio di persone che desiderano sviluppare una coscienza collettiva sulla quale impostare le proprie relazioni e superare l'egocentrismo individuale che divide; che sappiano ascoltare gli altri, prendere decisioni "partecipate" e "consensuali", saper convivere nei conflitti , saper conciliare punti di vista differenti senza creare fratture. Vogliamo realizzare un villaggio che tenda ad essere autonomo energeticamente e quindi totalmente autosufficiente nel soddisfare i bisogni primari. Vogliamo utilizzare i principi di una architettura, una tecnologia rispettosa dell'uomo e dell'ambiente ricorrendo all'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, alla bioarchitettura.

    Tutto questo implica l’approfondimento e l’armonizzazione di una consapevolezza e coscienza individuale, per giungere ad una solida e chiara coscienza collettiva e spirituale, indispensabile per superare tutte le problematiche legate all’individualismo, come il protagonismo, la volontà di esercitare potere, gli atteggiamenti narcisistici, tutti aspetti assolutamente distruttivi in un ambito di gruppo (ma anche personale), e che sono anche la base, a livelli più macroscopici, degli steccati, le separazioni, gli odi, le violenze, le guerre.

    La realizzazione di questo progetto implica una sfida a più livelli che coinvolge prima di tutto noi come individui, poi le nostre relazioni -quelle interpersonali, quelle sociali, quelle con tutto quanto ci circonda (la natura, gli elementi, le risorse)-, per arrivare, eventualmente, agli aspetti transpersonali (spirituali) delle relazioni.

    Leggi tutto su http://ecovillaggiosacreterre.org

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