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    Oche:una vita di dolore

    Non tutti sanno quanta sofferenza si nasconde dietro un piumino d‟oca; la soffice imbottitura cela un dolore indicibile: quello delle oche, delle anatre spennate vive e senza anestesia.
    13 ottobre 2010 - Redazione REES Marche
    Fonte: promiseland.it

    Le piume vengono strappate, dalla pelle di questi animali molto sensibili, più volte nel corso della loro vita, tra sofferenze così atroci che alcuni di loro muoiono addirittura di crepacuore perché la paura e il dolore fisico sono tali da provocare loro addirittura un infarto.
    Lo spiumaggio da vive – definito estremamente crudele dai veterinari e persino dagli stessi avicoltori – consiste nel rimuovere il manto più morbido, quello che precede la formazione delle penne vere e proprie, ed è per questo motivo che ne sono vittime i pulcini. Le oche, infatti, vengono spennate ad appena 2 mesi di vita.
    Dopo averle afferrate, appese per il collo ed aver loro legato le zampe, vengono strappate tutte le piume di questi piccoli che si contorcono e urlano dal dolore, impotenti. In seguito, le oche, così traumatizzate e spogliate, vengono ributtate nel recinto (già la vita, tipica degli allevamenti intensivi, in grandi capannoni al chiuso, è causa di stress per gli animali); lì giaceranno a terra tremanti, per ore, in uno stato di apatia e di vero shock, sofferenti per il freddo e per le ferite aperte provocate dalla violenza dello strappo durante lo spiumaggio.
    La piuma è una produzione cornea dell‟epidermide di tutti gli uccelli: costituisce il rivestimento contro il freddo ed ha finalità di termoregolazione per cui assolve a funzioni fisiologiche fondamentali. Per questo motivo, oltre al momento, terribile, dello spiumaggio, questi animali risentono del fatto di rimanere sprovvisti del loro manto nel periodo successivo, per cui possono morire, oltre che per lo stress cui vengono sottoposti, anche per il freddo che devono poi sopportare.
    Dopo due mesi questa operazione verrà ripetuta, e poi per altre 2 volte. A circa 8 mesi di vita, quando la qualità delle piume comincia a risentire dei ripetuti „strappi‟, per alcune oche, le più fortunate, il calvario finirà, in maniera cruenta, ma comunque finirà. Le altre invece andranno incontro all‟ingozzamento forzato per la produzione di fegato grasso d‟oca; poi saranno uccise. Il metodo per uccidere piccoli numeri di animali è quello di appendere l‟oca ed infilarla in un imbuto, a testa in giù in modo che sporga la testa.
    Le viene, quindi, troncata la giugulare con un‟incisione sul lato sinistro, senza tagliarle la testa. L‟imbuto impedisce lo sbattere delle ali e permette al sangue di fluire mentre l‟oca sofferente è ancora viva. Negli impianti meccanizzati, invece, si procede con lo stordimento elettrico. Gli animali sono appesi a testa in giù lungo una linea di macellazione orizzontale e ricevono una scossa elettrica quando la loro testa viene immersa in una soluzione elettrolitica.
    La natura di questi animali è di trascorrere gran parte della loro esistenza in acqua. In questi allevamenti, molti volatili vengono tenuti in capannoni, o in gabbie dove si feriscono le zampe che poggiano su una serie di fili metallici. Le gabbie sono così piccole che gli animali non possono nemmeno girarsi su loro stessi, assumere una posizione eretta o battere le ali. A molti di quelli che sopravvivono fino al macello si spezzano le ossa durante il trasporto o mentre vengono maneggiati.
    La polemica scaturita tempo fa, in seguito ad un servizio televisivo messo in onda dalla TV svedese sulla raccolta del piumaggio da animale vivo, ha fatto sì che l‟associazione europea EDFA, che raggruppa le aziende operanti nell‟UE nel settore della piuma e del piumino, abbia messo in atto una sorta di controinformazione sull‟argomento, dichiarando che in tutta l‟Europa il 98% del piumaggio da imbottitura proviene come sottoprodotto dell‟industria di macellazione di oche e anatre per l‟alimentazione umana; esiste, specifica l‟EDFA, come materia prima, in quantità marginali, del piumaggio raccolto da animali vivi, ma questo viene strettamente regolamentato da “Standing Committee of the European Convention for the Protection of Animal kept for Farming purposes”, che prevede la raccolta di piuma e piumino derivante dalla muta naturale degli animali, allevati appositamente allo scopo e per la riproduzione. L‟animale allevato per la riproduzione ha, infatti, delle mute stagionali (causate da un processo ormonale) che comportano la perdita di piuma e piumino da sostituirsi con quello nuovo; è in questa fase, afferma l‟EDFA, che avviene la raccolta.
    Tuttavia, tra i paesi produttori di piumino d‟oca, quali l‟Islanda, la Francia, l‟Irlanda, la Gran Bretagna, il Canada, l‟Italia, la Polonia, l‟Ungheria e la Romania risulta che questi ultimi tre Stati adottino, almeno nel 60% di tutta la piuma prodotta, il procedimento crudele dello spiumaggio da animale vivo. Gli altri, compresa la Svizzera, hanno vietato la spiumatura delle oche vive, ma comunque ammettono l‟importazione delle piume ottenute in questo modo. Maggior produttore, in assoluto rimane, comunque, l‟Est Asiatico, specie per il piumino d‟anatra, ed in particolare la Cina, che detiene questo e molti altri tristi primati. Il commercio internazionale di piume e piumini è stato, nel 1994, di circa 76.000 tonnellate per un valore di 650 milioni di dollari; questi dati si riferiscono a tutte le tipologie di piume dove quelle d‟oca rappresentano il 30-40% del totale.
    Ovviamente le alternative alla piuma esistono e sono validissime, tanto che già hanno conquistato parte del mercato dei prodotti imbottiti. Le piume d‟oca possono oggi essere facilmente sostituite con imbottiture sintetiche, come ad esempio l‟ovatta di poliestere, già largamente utilizzata nei divani, ma anche nei giacconi e nei piumoni da letto. Inoltre si posono acquistare prodotti fatti con Hollifill, Fibrefil o Myform. Anche i piumini in fibra di mais, sono leggerissimi e caldi come il piumino d‟oca, oltre ad essere ipoallergenici, isolanti e addirittura lavabili in lavatrice sino a 60°.

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