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    Ultimi giorni per i sacchetti di plastica

    "Quello che è iniziato è l'ultimo shopping di Natale con le buste in plastica, simbolo di consumo e di benessere ma anche causa di inquinamento e di degrado ambientale, alle quali restano oramai solo un mese di vita". Lo ricorda Coldiretti.
    30 novembre 2010 - Redazione Rees Marche
    Fonte: aamterranuova.it - 29 novembre 2010

    "Quello che è iniziato è l'ultimo shopping di Natale con le buste in plastica, simbolo di consumo e di benessere ma anche causa di inquinamento e di degrado ambientale, alle quali restano oramai solo un mese di vita". Lo ricorda Coldiretti.

    Infatti dal primo gennaio 2011 segna un passaggio storico con il divieto di
    produzione, commercializzazione ed utilizzo dei sacchetti in plastica non biodegradabili secondo quanto previsto nella legge finanziaria 2007, la cui scadenza originaria era stata prorogata di un anno. "Quello che è divenuto un segno di attenzione all'ambiente da parte di molti supermercati e attività commerciali di varia natura, dal 2011 - aggiunge la Coldiretti - diverrà obbligatorio per legge per effetto della normativa nazionale che recepisce disposizioni comunitarie, in particolare la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio". "Gli italiani - ricorda la Coldiretti - sono tra i massimi
    utilizzatori in Europa di shopper in plastica con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28% di questi sacchetti diventa
    rifiuto e va ad inquinare l'ambiente in modo pressochè permanente poichè occorrono almeno 200 anni per decomporli".

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