Un matrimonio all'insegna dell'eticità

sia nella festa che nell'irrinunciabile viaggio di nozze

Un banchetto di nozze all’antica

Il 4 giugno scorso ci siamo sposati, Stefano, 43 anni, e Annarita, 35 anni. Abbiamo pensato tanto al tipo di festa che volevamo fare, perché ci metteva in crisi fare una festa che fosse “spendacciona” e che creasse una situazione di “spreco” di danaro e di alimenti, sensibili come siamo a questi temi. Allo stesso tempo non volevamo rinunciare alla festa, alla celebrazione alla vita che un matrimonio suscita nei nostri cuori e nei cuori degli invitati. Così non ci siamo risparmiati nell’estendere l’invito a tutti gli amici, dagli amici d’infanzia a quelli dell’Università, dagli amici della bottega del commercio equo e solidale agli amici dell’associazione di adozione a distanza, di cui facciamo parte, dagli amici del lavoro ai parenti più stretti. Bene, in tutto eravamo in quattrocento circa! Ad un bravo, cuoco conosciuto ad una sagra, abbiamo fatto la proposta: “Cucineresti per il nostro banchetto di nozze a condizione che ti forniamo noi le materie prime?”. Lui ha accettato, i nostri genitori pure, fornendoci il loro aiuto ad allevare duecento galline per il lesso! E non elenchiamo tutti i prodotti accuratamente scelti: il vino bio, le carni locali garantite, i legumi bio, il pane fatto a mano da un amico, le verdure dell’orto, ecc. Apparecchiato sotto la “trasanna” (termine dialettale del maceratese) o come oggi viene chiamato: tendone o gazebo. Il tutto sull’aia di casa, come i nostri genitori avevano fatto alla loro epoca.
Altra idea ci frullava in testa: quattrocento persone in un matrimonio sono un’occasione in cui è difficile resistere alla tentazione di non raccogliere fondi a scopi umanitari. Così la proposta ai nostri invitati, di devolvere in beneficenza i doni che avrebbero fatto a noi, è stata accolta con molto entusiasmo ed abbiamo raccolto davvero tanti soldi! La maggior parte degli ospiti hanno scelto di devolverli all’Associazione Amici del Brasile per la missione di P. Alberto Panichella a Manaus, ed una minoranza, se di minoranza si può dire di migliaia di euro, alla più nota Emergency. La commozione è stata altissima alla vista di tante banconote, la nostra gioia si è centuplicata al pensiero che quel denaro avrebbe portato tanta vita e tanta gioia a persone che ne hanno proprio bisogno.

La scelta di un viaggio di nozze particolare

Anche per il viaggio di nozze si riproponeva lo stesso problema: con che coscienza affidare soldi ad un’agenzia che molto probabilmente non farà vedere un centesimo al paese visitato? Soprattutto se si tratta di un paese povero, meta da noi ambita.
Ecco le due condizioni che volevamo soddisfare col nostro viaggio: conoscere quella maggioranza di popolazione mondiale che vive con meno di 60 dollari al mese, per capovolgere il nostro punto di vista di occidentali. Secondo: far sì che il nostro turismo potesse partecipare all’economia del paese visitato.
Per soddisfare queste due esigenze abbiamo pensato a due soluzioni: o si va appoggiandosi ad una missione o si cerca un’agenzia di “turismo responsabile”. Abbiamo optato per la seconda.
Ma di questo viaggio, in Perù, vi raccontiamo ampiamente in un altro articolo del bollettino .

 

 

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Annarita: annarita.corradini@libero.it - Stefano: stefyline@stefyline.com