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    8 dicembre 2006 - Loris Asoli
    Fonte: Bollettino Res Marche Anno 2 N°3 - 04 dicembre 2006

    L’Alimentazione Biologica

    Alimentazione biologica significa orientarsi a consumare prodotti (frutta, verdura, cereali, legumi, carne, miele, uova, latticini, olio, vino, prodotti trasformati vari e tutto il resto) ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica, dell’allevamento biologico, dei processi di trasformazione biologici.
    Questo, a sua volta, significa favorire, nella coltivazione dei terreni agricoli, il rispetto per la natura e l’ambiente, l’attenzione per il mantenimento e incremento della sostanza organica, l’eliminazione dei concimi chimici, dei diserbanti e degli altri prodotti tossici usati nelle coltivazioni estensive, in frutticoltura e orticoltura. E in allevamento significa favorirne uno più naturale e più rispettoso per gli animali.

    Che vantaggi si ottengono?

    Si consumano cibi più sani, meno pericolosi per la salute, perché meno inquinati. Solo l’inquinamento atmosferico non si può evitare! Tuttavia le coltivazioni biologiche devono essere situate lontano da strade di grande percorrenza e da altre fonti di inquinamento.
    Ora che i prodotti di coltivazione industriale sono sempre più scadenti, in genere si ha anche modo di avere prodotti molto più gustosi. Inoltre spesso provengono da zone più vicine e sono anche più freschi.
    Oltre a questi vantaggi per il singolo consumatore e per le famiglie, ce ne sono anche per tutta la società.
    Il metodo biologico di coltivazione permette di non inquinare i terreni e le acque di falda con nitrati, fosfati e veleni vari, preservando il bene prezioso “acqua”. Anche l’inquinamento dei mari viene notevolmente ridotto e così pure l’incremento delle alghe marine dovuto ai concimi chimici che attraverso le piagge confluiscono nei mari.
    Inoltre gli agricoltori biologici, in genere, hanno maggiore attenzione per preservare la natura nei loro terreni e mantengono un tasso maggiore di alberi e siepi, cosa che ha svariati influssi positivi sulla qualità dell’ambiente e dell’aria.

    Che problemi ci sono?

    E’ più difficile trovare i prodotti biologici che non quelli convenzionali. Tuttavia i negozi specializzati in prodotti biologici stanno aumentando in numero, in dimensione e in offerta di prodotti. Fra di essi si stanno ormai affermando anche dei veri e propri supermarket del “bio”.
    Oltre ai negozi specializzati si trovano anche dei piccoli reparti dedicati al biologico in altre catene di negozi e nei supermercati. La maggiore varietà di prodotti e i maggiori controlli sulla provenienza si hanno comunque attraverso i negozi specializzati.
    Dove non ci sono negozi è possibile formare dei Gruppi di Acquisto Solidale, mettendosi insieme con amici e conoscenti interessati, e rifornendosi direttamente presso i produttori più vicini di ortaggi, frutta, trasformati e prodotti vari.
    Qualcuno dice che è difficile fidarsi e che potrebbero esserci delle truffe. Questo è sempre possibile, ma il sistema di controllo sulle produzioni biologiche è uno dei più sofisticati ed efficaci. Oltre ai consumatori, gli stessi produttori stanno attenti che nessuno si infiltri nel sistema per truffare. Anche chi commercializza cerca maggiormente di avere una conoscenza diretta dei fornitori. Se si entra in un negozio specializzato in biologico, non si ha neppure bisogno di controllare le etichette, per veder se vi sono indicati gli elementi che testimoniano il controllo da parte degli enti di certificazione, perché in tali negozi tutti i prodotti sono certificati. Se poi si fa parte di un Gruppo di Acquisto Solidale, ci si basa sulla conoscenza diretta dei fornitori.

    E il costo?

    Si pensa che i prodotti biologici siano molto più costosi di quelli convenzionali. In realtà, se li si confronta con prodotti della stessa qualità, la differenza si è andata riducendo sempre più e ci sono anche molti casi di prodotti biologici meno costosi.
    Si pensi anche che il valore nutrizionale è, in genere, maggiore e che le quantità consumate possono essere un po’ inferiori. Spesso anche il tempo di conservazione può essere superiore e lo scarto inferiore. Si pensi anche al possibile risparmio in medicinali e spese per la salute.
    In genere, poi, chi consuma prodotti biologici adotta una cucina creativa che, con poco e poca spesa, realizza piatti ricchi e saporiti. Per esempio l’uso maggiore di cereali in chicchi (riso, farro, orzo, miglio, grano saraceno, amaranto, ecc) arricchisce la tavola in sapori e valori nutrizionali, mentre abbassa il costo dei pasti.
    Se poi guardiamo al costo per l’intera società, esso è senz’altro inferiore, perché il prodotto biologico contiene in sé il risparmio nel settore sanitario e dell’ambiente e tutela le generazioni future.

    Dunque che aspettiamo?

    Chiediamo sempre più i prodotti biologici, in modo che sempre più agricoltori e trasformatori si convertano all’agricoltura biologica, con beneficio per tutti.
    E per chi vuole approfondire, consiglio il libro della nostra amica Venetia Villani “La cucina biologica”, Mondatori, sperando che non sia esaurito o che sia stato ristampato.

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